In libertà rei legionario che uccise una prostituta e nascose il cadavere
In libertà rei legionario che uccise una prostituta e nascose il cadavere In libertà rei legionario che uccise una prostituta e nascose il cadavere L'omicida fu condannato in appello a 20 anni - Scaduti i termini della carcerazione preventiva, attenderà in soggiorno obbligato la sentenza definitiva L'ex legionario Giovanni Faga di 43 anni, che uccise con uno schiaffo la prostituta Vittoria Gabri, è uscito ieri mattina dal carcere. La corte d'Assise d'Appello di Genova, il 22 ottobre scorso, gli aveva ridotto la pena da 25 a 20 anni di reclusione, riconoscendolo responsabile di omicidio preterintenzionale. Ma, in seguito al decreto-legge del maggio scorso, che ha fissato i nuovi termini per la custodia preventiva e per il periodo successivo al rinvio a giudizio, il Faga ha riacquistato la libertà. Dovrà rimanere in soggiorno obbligato a Minervino Murge fino a quando, divenuta definitiva la sentenza, tornerà in carcere per scontare il resto della pena. L'articolo 272 del codice di procedura penale fissava, fino a pochi mesi fa, i limiti di carcerazione preventiva dal momento dell'arresto fino alla sentenza di rinvio a giudizio. Il decreto-legge Invece stabilisce i termini fino alla sentenza di Cassazione. Così, chi e imputato di un reato punibile con una pena superiore a 20 anni non potrà rimanere in carcere più di 4 anni prima della condanna definitiva. Per i procedimenti in corso (è il caso del Faga) c'è una norma transitoria: la durata della custodia preventiva non può superare di più della metà i termini di durata stabiliti dal codice. Per l'omicidio, 4 anni più la metà, cioè 6 anni. fi Faga fu arrestato il 5 settembre '64. poiché a tutt'oggi non è ancora stata pronunciata sentenza definitiva, avrebbe dovuto essere scarcerato il 5 settembre scorso. Bisogna aggiungere il periodo della perizia psichiatrica, durante il quale i termini sono sospesi, e si arriva al 24 novembre. Fu condannato nel febbraio '66 a 20 anni per omicidio preterintenzionale. Disse: « Amavo Vittoria, volevo che abbandonasse Il marciapiede. Il 30 giugno '64 andai nel suo alloggio di corso Napoli per imbiancarle l muri. Vidi che preparava la valigia, mi annuncio che partiva con una persona anziana. Mi arrabbiai, persi la testa, la colpii ut. L'uomo fuggi, il cadavere, ormai decomposto, fu trovato 40 giorni dopo Al processo d'appello Faga, riconosciuto responsabile di omicidio volontario, fu condannato a 25 anni. Contro la sentenza ricorse in Cassazione, che rinviò il processo, perché fosse riesaminato, alla corte d'Assise d'Appello di Genova. Come- si è detto, i giudici han¬ no concordato con il primo giudizio della corte d'Assise di Torino. Ora il difensore avv. Balestra ha fatto nuovamente ricorso In Cassazione che non si è ancora pronunciata. Nel frattempo, 1 termini per la custodia preventiva sono scaduti. Faga è uscito ieri mattina dal carcere di Saluzzo e ha raggiunto subito Torino. Alle 10 era in questura per richiedere i documenti necessari per il soggiorno obbligato. Gli hanno domandato: « Dove abita? ». Ha risposto, come trasognato: « In via Trana 4 ». Ma in via Trana risiedevano i genitori, che sono morti. L'uomo ha una figlia, sposata col geometra Ennio Di Rollo in via Bruino 24, ma non è andato a trovarla. Ha raggiunto il cimitero, ha cercato per ore le tombe del padre e della madre. Alle 18,50 si è presentato al Patronato Liberati dal carcere e ha chiesto ospi talità per la notte. Il brig. Geppetta l'ha fatto sedere su un so Cà, gli ha chiesto se voleva qualcosa. Faga ha fatto cenno di no col capo. Vestiva un completo grigio scuro e una maglietta bianca. Ha mormorato dopo un lungo silenzio: « Sono stanco, qui a Torino non ho più nessuno ». E' sceso nella camerata a dormire.
Persone citate: Ennio Di Rollo, Faga, Giovanni Faga, Vittoria Gabri
Luoghi citati: Genova, Minervino Murge, Saluzzo, Torino
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