Un bracciante ha strangolato il bambino L'invitò in biciclettat "Ti farò guidare,,

Un bracciante ha strangolato il bambino L'invitò in biciclettat "Ti farò guidare,, Catturato il bruto che ha ucciso il garzone presso Foggia Un bracciante ha strangolato il bambino L'invitò in biciclettat "Ti farò guidare,, Ha 49 anni ed è già stato ricoverato in manicomio - Voleva abusare del piccino, ma questi gli ha resistito - Lo ha assassinato perché gridava - La folla tenta di linciare l'omicida (Dal nostro corrispondente) Bari, 23 novembre. Il bracciante agricolo Antonio Ladogana, di 19 anni, ha ammesso, all'alba di stamane, iti aver strangolato, dopo aver tentato tli usargli violenza, il piccolo Vito Netti, di 7 anni, il cui corpo venne trovato sabato mattina in un prato alla periferia di Cerignola. L'uomo, che i carabinieri conoscevano per i suoi precedenti, erti stato fermato sabato pomeriggio nel suo podere, ad alcuni chilometri dall'abitato. Gli inquirenti si erano recati a casa del Ladogana con alcuni cani poliziotti del Centro cinofilo dei carabinieri di Barletta (Bari), ai quali erano stati fatti annusare i vestiti del bambino. Alla vista degli animali, il Ladogana, I spaventato, aveva tentato di fuggire, ma era stato blocca-1 to da uno dei cani. j Pei tutta la giornata di ieri j l'uomo era stato interrogato I in caserma. E' stato un com- pito non facile, trattandosi di un individuo con evidenti segni di alterazione mentale. Con una paziente opera di persuasione, cercando di ispirargli fiducia, i carabinieri sono riusciti ad ottenere, con lente ammissioni, la sua confessione. Un vicino di casa del Ladogana aveva dichiarato di aver visto il bracciante presso la sua abitazione venerdì sera alle 22,30, un'ora insolita per lui, che era abituato a coricarsi molto presto. Di fronte alle accuse, il contadino ha ammesso d'aver ucciso il bimbo: ha confessato nella caserma dei carabinieri e in Pretura, Egli ha dichiarato di essere uscito venerdì pomeriggio verso le 17,30 e di essersi re cato in bicicletta presso il bar dove lavorava come gar zone Vito Netti. Il bambino è giunto poco dopo da casa, dove aveva già cenato. Il bracciante, che lo conosceva, 10 ha invitato a salire sul telaio della bicicletta. « Se vieni con me, poi ti laccio guidare », gli ha detto. Vittì ha accettato. I due hanno attraversato alcune strade periferiche ed hanno raggiunto la circonvallazione, chiusa al traffico da un mese per i lavori di una fogna. Era già buio. L'uomo si è fermato in un prato ed ha tentato di abusare del bambino. Questi, piangendo, ha tentato di fuggire; ma è stato raggiunto dopo pochi metri. Il Ladogana gli ha premuto il viso contro 11 terreno per impedirgli di gridare. Vito si dibatteva per liberarsi. Allora il pazzo gli ha stretto il collo con il grembiule che il piccolo portava alla vita per svolgere le mansioni di garzone. Lo ha lasciato così, credendo di averlo tramortito. Poi ha raggiunto la sua. abitazione. Nelle prime ore di sabato è andato a lavorare nel suo podere. Qui è stato catturato dai carabinieri. Su un'auto civile, il Ladogana è stato portato sul luogo dove era stato trovato il corpo del bambino, per un sopralluogo. La folla, che aveva saputo della confessione, lo ha riconosciuto ed ha tentato di strapparlo ai carabinieri per linciarlo. C'è stato un momento di estrema tensione, poi il Ladogana è stato ricondotto in caserma e di qui, per tema di nuovi tumulti, nelle carceri di Foggia. Mentre saliva sull'auto dei carabinieri, il bracciante ha detto: « Sono pentito di quanto ho tatto. Grazie, ma non portatemi in manicomio ». Il Ladogana viveva solo. La moglie, Anna Digioia, si era separata da lui ed ora risiede a Milano. Anche l'unica figlia abita nel capoluogo lombardo. L'uomo era stato ricoverato nel 1946 per breve tempo in una casa di cura. Un anno dopo, durante agitazioni contadine, fu arrestato ed assolto per insufficienza di prove in assise a Lucerà (Foggia). Nel 1957 era stato condannato per at¬ ti contro la morale, corruzione di minorenni e furto. Nel 19(14 era stato internalo per sei mesi nel manicomio criminale di Avcrsa. I funerali di Vito Netti, un bambino che lavorava nel bar per aiutare la famiglia numerosa, si sono svolti ieri sera. Vi hanno preso parte tutti gli abitanti del quartiere San Gioacchino, dove il piccino abitava ed era conosciuto e benvoluto. Vito Netti, secondo di cinque fratelli, frequentava la seconda elementare; il pomeriggio lavorava da alcuni mesi in un caffè nei pressi della sua modesta abitazione. La sera di venerdì, preoccupati per il suo mancato ritorno, i genitori ne avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri, che, assieme ad agenti di pubblica sicurezza, lo avevano. cercato per tutta la notte. La mattina del giorno dopo, il suo corpo era stato trovato dal padre, un venditore ambulante, e da uno zio: era seminudo, con il viso nel terreno ed intorno al collo si trovava ancora il grembiule con il quale era stato soffocato. Nell'apprendere la morte, la madre, che attende un altro figlio che dovrebbe nascere fra un mese circa, è stata colpita da malore. Carabinieri ed agenti di pubblica sicurezza avevano cominciato subito le indagini tra coloro che in passato si erano resi responsabili di atti contro la morale. Ieri mattina, esperti dell'istituto di medicina legale dell'Università di Bari hanno compiuto l'autopsia sul corpo del bambino. a. c. Bari. Antonio Ladogana viene portato in carcere (Tel. Ap) Bari. Vito Netti iiiiiiififiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiiiriiii

Persone citate: Anna Digioia, Antonio Ladogana, Ladogana

Luoghi citati: Bari, Barletta, Cerignola, Foggia, Milano