Il Goncourt a una storia di orchi di Loris Mannucci

Il Goncourt a una storia di orchi Assegnati i due maggiori premi letterari francesi Il Goncourt a una storia di orchi Ha vinto Michel Tournier con Le roi des aulnes, vicenda di un meccanico iniziato alle arti magiche - Il Renaudot a Jean Freustié per Isabelle ou l'arrière-saison, che racconta un incesto (Nostro servizio particolare) Parigi, 23 novembre. Inaugurata la settimana scesa col premio dell'Accademia francese al giornalista Bertrand Poirot-Delpech per il romanzo La folle de Lithuanie, la stagione dei premi letterari è proseguita oggi con l'attribuzione del « Goncourt » e del « Renaudot » andati rispettivamente a Michel Tournier per Le roi des aulnes, pubblicato dalle edizioni Gallimard, ed a Jean Freustié (al secolo Jean Teurlay) per Isabelle ou l'arrière-saison, uscito a cura delle edizioni tt La table ronde ». La vittoria di Michel Tournier era prevista. Egli l'ha riportata, ad unanimità, al secondo scrutinio. Si deve di- j re che la giuria del Goncourt era ridotta a sei persone soltanto, invece di dieci, perché due accademici sono morti e due sono ' ammalati, tra cui il presidente Roland Dorgelès, di 84 anni. La proclamazione del voto ha dato luogo, come gli altri anni, ad una protesta da parte dei « lettristes », il cui « papa », Isidoro Isou, ha distribuito manifestini, profferito insulti e, nella confusione generale, attribuito la vittoria a Francois Poyet, autore di Poiesis, romanzo « ipergrafido » in cui la calligrafia diventa disegno. Michel Tournier, vincitore del Goncourt, è nato a Parigi nel 1924 ma ha debuttato soltanto tre anni fa nella letteratura, con successo immediato, poiché su due romanzi pubblicati ha avuto due premi: nel 1967 quello dell'Accademia di Francia per Vendrcdi ou les limbes du Pacific, ed oggi il Goncourt per Le roi des aulnes. Poco si sa su di lui, poiché non frequenta né le Cappelle letterarie né il « Tout Paris ». Figlio di un guascone e di una borgognona, entrambi professori di tedesco, egli ha ottenuto brillantemente la laurea in filosofia ed ha lavorato alle edizioni Plon, poi all'ufficio stampa della radio « Europe 1 », prima di ritirarsi, anni or sono, in un ex presbiterio della valle di Chevreuse, ad una trentina di chilometri da Parigi, dove vive solitario. « Il premio — ha detto — mi servirà per avere maggior libertà e per andare ancora più lontano da Parigi. Ad esempio a Zagara, nell'Atlante marocchino dal quale sono appena arrivato. C'ero andato j per star lontano dal rumore e vi sono talmente riuscito che ho saputo con un ritardo di quattro giorni la morte del generale De Gaulle ». Il « re degli ontani » è un meccanico, Abel Tiffauges (Tiffauges è il nome del castello di Gilles de Retz, il famoso Barbablù); impara durante gli anni di collegio, da un compagno dotato di poteri quasi magici, i riti degli orchi. Gli piacciono i bambini. Durante la guerra del 1940 è fatto prigioniero ed inviato nella Prussia orientale dove Goering lo prende al suo servizio per la caccia. Cosi Tiffauges diventa un personaggio potente, l'orco della fortezza di Kaltenborg dove c'è una scuola per la formazione dei giovani « SS ». Egli sceglie i più belli, e li addestra. Ma non è per loro che diventerà il « re dr 'i ontani », bensì per un piccolo ebreo che egli sottrae ali in¬ ferno di Auschwitz e col quale muore, portandolo sulle spalle, nelle sabbie mobili di una palude. L'altro vincitore, Jean Freus tié, ha vinto il premio « Renaudot ». con Isabelle ou l'arrière-saison, soltanto al settimo scrutinio, con quattro voti favorevoli contro tre alla canadese Anne Hebert, autrice di Kamouraska. Jean Freustié è noto, ha scritto sette romanzi ed è critico letterario del settimanale L'Observateur. Nato in nna famiglia della piccola borghesia di Libourne 1 regionedi Bordeaux i. ha studiato medicina e questa è evidente in tutti i suoi romanzi. Medico ospedaliero nel 1937, medico militare nel 1939 e « generalista» alla fine della guerradiventò medico in un'azienda per avere il tempo di scrivere. La letteratura era ed è la sua passione. Il romanzo premiato è il racconto di un incesto nelle campagne dell'Alta Provenza. Loris Mannucci

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