Chiesti dieci anni di carcere per l'ex direttore dei Monopoli di Guido Guidi

Chiesti dieci anni di carcere per l'ex direttore dei Monopoli Lo "scandalo dei tabacchi,, a Roma Chiesti dieci anni di carcere per l'ex direttore dei Monopoli Il p. m. ha anche proposto 5 anni e dieci mesi per il marchese Tedaldi, ex capo delle esportazioni - Avrebbero tratto ingenti profitti ai danni dello Stato co Products Company », una (Nostro servizio particolare) Roma, 20 novembre. Il pubblico ministero dottor Plotino ha chiesto oggi al tribunale di condannare Pietro Cova, già direttore generale del Monopolio dei tabacchi, a 10 anni e 6 mesi di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per peculato (circa un miliardo di lire), falso e interesse privato in atti di ufficio. L'accusatore ha chiesto inoltre che, insieme con Pietro Cova, venga condannato per gli stessi reati .(ma a 5 anni e 10 mesi di reclusione) il marchese Giacomo Tedaldi di Tavasca, già ispettore generale dell'ufficio esportazione del Monopolio, e sia invece assolto perché il fatto non costituisce reato il terzo imputato: Ugo Cinelli, già consiliere delegato della « Tobac società svizzera che ha avuto rapporti d'affari con il Monopolio. Le accuse che, secondo il pubblico ministero, giustificano le due condanne possono essere sintetizzate così: Pietro Cova, quale direttore ge¬ neratele Giacomo Tedaldi di Tavasca, quale ispettore generale, avevano trasformato il Monopolio di Stato in una « azienda commerciale aperta alla speculazione dì pochi privati »; hanno gestito l'azienda con sistemi « autocratici », dissipando « senza scrupoli e senza misura il danaro pubblico da loro amministrato ». Pietro Cova ha 59 anni, è nato a Borgomanero in provincia di Novara, e dopo avere lavorato con ottimi risultati in una banca fu chiamato nell'immediato dopoguerra da De Gasperi e dall'allora ministro delle Finanze, on. Antonio Pesenti, alla direzione dell'Azienda monopolio tabacchi. Nel 1965, la magistratura dispose un'inchiesta sulla gestione Cova, protrattasi ininterrottamente per quasi venti anni, in seguito ad alcune denunce anonime. Giacomo Tedaldi di Tavasca ha 65 anni, è nato a Busseto, in provincia di Parma, ed è stato alle dipendenze dell'Azienda monopolio tabacchi per 36 anni consecutivi. Ha presentato le dimissioni non appena si è iniziata l'inchiesta della magistratura. Il dott. Cova, il quale sostiene di essere innocente, è accusato di avere favorito l'attività commerciale di talune società che sarebbero riuscite ad ottenere con facilità la concessione di particolari licenze con grave danno del Monopolio. In sostanza, il dottor Cova — secondo il p.m. — avrebbe consentito soprattutto ad una società di importare in Italia una notevole quantità di tabacco russo e brasiliano (complessivamente 4 milioni e mezzo di chilogrammi) di qualità scadente che poi venne acquistata dal Monopolio ad un prezzo superiore a quello di mercato. Inoltre avrebbe autorizzato la importazione in Italia di sigarette svizzere, facendo credere che fossero olandesi e lussemburghesi in modo che la società produttrice potesse be. neficiare dei vantaggi previsti dal Mercato Comune. Il dott. Cova, sia in istruttoria sia durante il dibattimento, si è difeso sostenendo di avere gestito l'azienda di Stato con molto rigore tanto da portarla ad un fatturato di oltre 700 miliardi di lire annui- Guido Guidi

Persone citate: Antonio Pesenti, De Gasperi, Giacomo Tedaldi, Pietro Cova, Plotino, Ugo Cinelli

Luoghi citati: Borgomanero, Busseto, Italia, Novara, Roma