"Mi piacciono le entraineuse e le donne dei tabarin, ma io non sono l'assassino,,

"Mi piacciono le entraineuse e le donne dei tabarin, ma io non sono l'assassino,, Riaperta l'inchiesta sul delitto Beauregard "Mi piacciono le entraineuse e le donne dei tabarin, ma io non sono l'assassino,, Intervista con il gaudente di provincia - « Conosco tutte le ragazze del giro di via Roma e piazza Solferino, ma non ho mai frequentato Martine» - Aveva una «125» chiara come Carlo Campagna, ma gli indizi su una sua eventuale colpevolezza non hanno nessuna consistenza Martine Beauregard e il primo fidanzato Giancarlo Ranzani Il misterioso cliente Indicato sul taccuino di Martine Beauregard e su quello di Rosanna MIletto, la ragazza morta 11 3 ottobre In un Incidente stradale, nega di aver conosciuto .Martine. E' un uomo di 45 anni, gli piacciono le donne, « le entraineuse, le cassiere dèi tabarin e le prostitute » precisa con un pizzico di orgoglio, sottolineando l'ordine di preferenza. « Il mio nome è sull'agendina della Miletto? — aggiunge — ili a certo, era una mìa amica. Non è possibile, però, che sia segnato anche sul taccuino della Ber...» e qui si interrompe, perché non riesce a pronunciare Beauregard. ii Non è possibile — prosegue — perché non l'ho mai vista. Le conosco un po' iutte quelle che "lavorano" in corso Matteotti, via XX Settembre, via Roma e via Arsenale. Ma lei. no. Alla sera faccio un giro per Torino, saluto le ragazze, offro da bere oppure una cena. Mi place farmi vedere nei locali con una bella donna accanto ». Il misterioso cliente è tutto qui: uno scapolo che vive bene a suo modo, perché in paese (vicino a Cuneo) tutti lo conoscono e gli affidano volentieri l'Incarico di vendergli la macchina, la casa, il prato o la mucca. Abbiamo avvicinato le sue « ragazze » nei posti da lui frequentati. Dicono: a Un uomo normale e ciò è piuttosto strano nel nostro ambiente, dove l maniaci e i tipi strani sono ia maggioranza. Paga come un banchiere, è simpatico, anche se un po' noioso. Gli piace raccontare tutte le sue faccende, che a noi non interessano un bel niente ». E 11 particolare della 125 chiara targata CN? E' vero, nel giugno dell'anno scorso aveva una 125 chiara targala CN che ha venduto a settembre, perché lui, « una macchina, non la tiene più di tre mesi ». Forse è l'unica coincidenza, se vogliamo curiosa, con la testimonianza di Carla Sabbani: « Martine sali su una 125 chiara con l'interno rosso ». Sulla targa abbiamo già detto: parlò di TO, poi di CH che gli inquirenti credettero di interpretare come CN. Non riferi mai 1 numeri, neppure uno. Ma fu abbastanza precisa nella descrizione di chi era al volante. La riportiamo: « Un giovane che non avevo mal visto prima, distinto, sui 25-28 anni, alto 1.68-1.70, di I corporatura regolare, anzi magro, ' capelli castani mossi con breve scriminatura a sinistra, vestiva un completo grigio perla ii. L'uomo q^lla provincia di Cuneo ha 45 anni, capelli neri ricci, è piuttosto grasso di viso e di corporatura. Ma, non dimentichiamolo, il suo è soltanto uno dei tanti nomi accuratamente segnati da Martine sulle agendine del '67 e del '68, che ieri un nostro cronista ha scoperto e consegnato alla magistratura. Se sfumerà questa traccia, altre saranno seguite da polizia e carabinieri che riprendono le indagini sul « giallo » di Vinovo. Nomi in vista a Torino e in provincia (Pinerolo, Alba, Bra), persone insospettabili, professionisti, dirigenti. Le ipotesi, su questa strada, si moltiplicano, le « voci » diventano incontrollabili. Ne riportiamo una fra le tante: « Tre uomini (due giovani e un commerciante di mezza età) 1 cui nomi figura no sul taccuino consegnato al giudice, si sono uccisi, a pochi giorni l'uno dall'altro, nella primavera di quest'anno ii. I tre — si dice — avrebbero assistito alla fine di Martine e, vinti dal rimorso, si sono tolti la vita. Abbiamo controllata: c'è stata In realtà una « catena » di suicidi all'Inizio dell'anno. Ma 1 loro nomi non corrispondono con quelli segnati sull'agendina, eccetto che in qualche lettera o sillaba. Un'altra voce: la Sabbani, poco tempo prima della mone di Martine, vide, per alcune sere di seguito, un uomo sui 40 anni, fermo all'angolo opposto di corso Matteotti con via Don Minzoni, guardare con insistenza la ragazza francese. « Alla terza sera — dice la Sabbani — mi sono avvicinata allo sconosciuto e gli ho domandato che cosa voleva. Era sudato, tremava. Rispose: " Nulla, aspetto " ii. L'abbiamo già scritto e lo ripetiamo: tutto, nel giallo di Vinovo, è confuso, Incerto, contraddittorio. Ieri abbiamo avuto un'altra conferma. L'unica teste, la Sabbani, riferì che Martine, la sera del 17 giugno, era vestita « con maglietta di cotone bianco, a giro collo, gonna bianca, scarpe e borsetta bianche, calzamaglia color carne e reggiseno nero ». Successivamente, e questa è la novità, dichiarò che la sua amica francese indossava u un abito completo rosso, corto, dieci centimetri sopra le ginocchia, con cinturone nero, scarpe e borsetta bianche ». E' possibile che la testimone, a distanza di poche ore dalla scomparsa di Martine, non ricordasse che cosa indossava? Gli abiti, si sa, non furono mai trovati. Un mistero nel mistero.

Luoghi citati: Alba, Bra, Cuneo, Pinerolo, Torino, Vinovo