Spendeva in locali notturni assegni rubati alle banche
Spendeva in locali notturni assegni rubati alle banche Spendeva in locali notturni assegni rubati alle banche E' Giorgio Panizzari, accusato dell'assassinio dell'orefice in corso Agnelli - Altro processo: 7 anni per diciotto furti e una rapina Giorgio Panizzari, 21 anni, imo degli accusati dell'omicidio dell'orefice Baudino, è stato processato ieri mattina per aver ricettato e messo in circolazione assegni rubati. Degli stessi reati rispondono anche Michelangelo Borea, 36 anni; Massimiliano Lanza, detto Jimmi, 23 anni; Domenico Santovito e Luigi De Marinis, di 29; Riccardo De Stefanis, 25 anni; Tommaso Milana di 34; Pietro Alessandrini e Armino Mezzo, di 40 e 27. Tutti hanno ammesso di aver utilizzato gli assegni rubati ma, hanno aggiunto « non conoscevamo la loro provenienza ». Si - è accertato che fornitore della banda era il De Stefanis, che si era impossessato di libretti della Cassa di Risparmio di Grugliasco, del San Paolo e della Banca Anonùna di Credito nel 1965. Quasi tutti gli assegni, con firme false, sono stati spesi in locali notturni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Rodio, Gentilli-Insabato, Giordanengo e Rossini. Il processo è stato rinviato per acquisire nuovi documenti. Si è conclusa Ieri in assise la ii carriera » di Ferruccio Bonnet, 31 anni, di Luserna S. Giovanni. I giudici popolari gli hanno inflitto 7 anni di reclusione e 7 mesi d'arresto, dichiarandolo « delinquente abituale u; a pena espiata resterà 2 anni in una casa di lavoro. Fruisce di 3 mesi di condono, ma perde il diritto a due condoni. Il p.m. aveva chiesto 9 anni e 3 mesi. Difensore, d'ufficio », l'avv. Verazzo. Il Bonnet è uno sbandato, diviso dalla moglie e senza mestie- re. Dimostra più della sua età sembra spento. Ha confessato quasi tutti i 18 furti e la rapina che l'accusa gli addebitava: « Volevo liberarmi di tutto, perché questa fosse l'ultima volta ». I furti, commessi tra il gennaio '69 e l'aprile '70, nelle valli del Plnerolese, nella maggior parte dei casi sono di modesta entità: piccole somme, oggetti di vestiario, suppellettili, persino cibi e bottiglie. Il colpo più grosso del Bonnet fu quello ai danni di Domenico Roggero, a Melle, nel marzo '69: 90 mila lire in contanti e tre libretti postali per 565 mila lire. Rubò anche tre auto e le guidò senza patente; l'8 maggio scorso, a Bagnolo, si fece incriminare per resistenza opponendosi al brig. Armonia che stava per arrestarlo. Scivolò nella rapina, a S. Germano Chisone, il 6 maggio. Afferrò per il collo Delia Corineti o e la gettò a terra per strapparle una borsa contenente 13 mila lire.
Luoghi citati: Grugliasco, Luserna, Melle, San Paolo
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