''Demitizzare" gli allucinogeni

''Demitizzare" gli allucinogeni Mescalina, LSD ecc. vanno controllati dal medico ''Demitizzare" gli allucinogeni L'uso di sostanze capaci di esplicare effetti psicoalteranti risale alla più antica preistoria - I giovani devono sapere che non c'è, in esse, nulla di nuovo o rivoluzionario T fàrmaci psicodislettici o allucinogeni appartengono alia psicofarmacologia. I primordi della psicofarmacolo- già ed in particolare quelli relativi ai farmaci psicodislettici si perdono nella notte dei tempi e precedono quelli della stessa medicina. Sembra accertato che i preominidi già conoscevano e utilizzavano, fra le piante, quelle capaci di ridurre il senso della fatica, di alleviare il dolore, di esaltare il bisogno del divino, di rendere possibile la evasione nel trascendentale dall'irnmanente realtà quotidiana: fra l'altro, capsule di papavero da oppio sono state reperite presso alcuni laghi svizzeri, in caverne dell'età della pietra. Così il vino fu indispensabile alla civiltà greco-romana per il culto di Dionisio-Bacco (e lo sarà anche per il culto cristiano); i Celti identificarono la birra con il dio Sabatius; il sacerdote vedico consigliava agli indiani la bevanda « soma » perché « giungessero alla luce e diventassero immortali »; i guerrieri dell'Islam, mediante l'assunzione di hashish, raggiungevano la visione del paradiso corani co, ciò che esaltavarle loro attitudini al combattimento e laceva loro desiderare la morte; Shen Nung, imperatore della Cina, 2700 anni pri- ma di Cristo esaltava le qua utà psichedeliche della Cana pe; gli Indios d'America man- giuvano i « funghi sacri » o 11 peyotl per « andare in esta si e liberare lo spirito dai le- gami del corpo ». « Misérable miracle » Poi, quando la religione non , bliStò piu acl alcune esigenze | Psichiche e 1 uomo divento letterato, scrittore o pittore, ancora una volta fu richiesto ai tannaci psicodislettici il compito di facilitare l'« evasione nel trascendentale ». E se Orazio si contentava di un po' di buon vino per raggiungere la sua « aurea mediocritas », Henry Michaux avrà bisogno della mescalina per la | poesia delirante delle sue ope- re « Misérable miracle » e « L'Influì turbulent ». mentre De Quincey ricorrerà: all'oppio, come risulta dalle sue « Confessions of an Engtish Opium Eater » (1821). Le prime «autodescrizioni» da psicodislettici sono, dunque, opera letteraria e, ancora oggi, a scrittori dell'importanza di Aldous Huxley ( « Le porte della percezione » e « Cielo e Inferno » ) e di Jean Cocteau (« Opium ») si devono alcune elaborate e precise autodescrizioni. Peraltro, già nel 1845, lo psichiatra francese Moreau de Tours («De l'Hashish et de l'aliènation mentale ») forniva la prima descrizione scientifica di un'autointossicazione voluttuaria, sottolineandone il carattere oniroide e l'affinità con alcune affezioni mentali della patologia umana, preconizzandone l'utilizzazione a scopo di ricerca psicopatogenetica. Come pure, nel 1877, il medico Franck Ring fornì la prima autodescrizione di cocainomania. Oggi noi, in base alle più recenti, acquisizioni psicofarmacologiche, possiamo distinguere nettamente i farmaci psicoalteranti aspecifìci (alcool, morfina, cocaina ecc.), capaci di esplicare effetti psi coalteranti soltanto alle dosi tossiche o'in seguito a tossicomania, dai farmaci psicoalteranti specifici o psicodislettici (mescalina, psilocibina e la dietilamide dell'acido lisergico detta anche Lsd). I funghi sacri Tali sostanze, già alle dosi più basse (minimali nel caso della Lsd), determinano quadri psicosici più o meno affini a quelli della patologia umana spontanea (ad esempio le psicosi schizofreniche, e non le psicosi tossiche come quella alcoolica). Ora il peyotl (contenente la mescalina) veniva utilizzato dagli Azteki prima ancora della dominazione spagnola; così pure « i funghi sacri » (contenenti psilocibina) veni- vano usati, a SCOPO rellglO- so, dagli Azteki ed il loro uso venne tramandato da generazione in generazione fra gli Indios del Messico fino ai nostri giorni. Soltanto nel caso della Lsd, non è necessario rifarsi alla storia delle religioni ed all'antropologia, poiché la semisintesi di questa sostanza fu realizzata nel 1938 a Basilea da Stoll. Questa rapida carrellata attraverso la preistoria e la storia degli allucinogeni, fornisce già di per sé una prima informazione sulla necessità assoluta che queste sostanze rimangano nelle mani dei farmacologi e degli psicopatologi per lo studio delle cause e della terapia delle malattie mentali;' d'altra parte, già in base a questi dati storici, gli educatori e i pedagoghi potranno influenzare favorevolmente i giovani, demitizzando l'uso degli allucinogeni, che davvero non rappresenta nulla di nuovo e ancor meno di rivoluzionario, Adriano Marino ,.rol-,«orc di Farmacologia Università di Napoli

Luoghi citati: America, Basilea, Cina, Messico, Napoli