Tra i drogati sorpresi nella soffitta una studentessa fuggita da Napoli

Tra i drogati sorpresi nella soffitta una studentessa fuggita da Napoli Tra i drogati sorpresi nella soffitta una studentessa fuggita da Napoli Diciassette anni, ha interrotto il liceo per unirsi a un gruppo di capelloni - Di ritorno da un vagabondaggio in Inghilterra, aspettava quattrini dalla famiglia I carabinieri della squadra ceanti-droga» proseguono le indagini sulla « fumeria » scoperta nella soffitta di via San Massimo 33. Che i quattro giovani e la ragazza sorpresi nel sonno fossero dediti agli stupefacenti è stato confermato dal laboratorio d'igiene provinciale, al quale erano stati affidati per l'analisi i pacchetti sequestrati nella mansarda. Si tratta di hashish e di oppio. Ieri il eap. Formato e i suoi collaboratori hanno compiuto un altro sopralluogo nella stanza. Hanno trovato anche un crocefisso di ottone e legno, forse rubato in una chiesa e portato nella soffitta per accrescere l'atmo- sfera in cui 1 giovani vagolavano in preda agli allucinogeni. Tra gli arrestati c'è anche la diciasset- tenne Maria Ingegno. - Sul suo avventuroso passato i carabinieri hanno avuto notizie più precise. Ha lasciato Napoli per aggregarsi ad un gruppo di « capelloni », interrompendo gli studi (frequentava il liceo scientifico). Pare che già a Napoli la ragazza si drogasse con occasionali amici Quando l'hashish e l'oppio cominciavano a stordirla, si metteva a disegnare strani soggetti, circondandoli di simboli e parole sconclusionate che rivelano lo squilibrio psichico che è una triste prerogativa dei drogati. Molti di questi disegni sono stati sequestrati nella soffitta di via San Massimo, con una lettera j che la Ingegno aveva scritto per i la madre. Le chiedeva soim per j curarsi la bronchite. In denza la ragazza aveva vagabon dato a Milano e si era spinta ti no in Inghilterra, con comitive i e; hippies i). Cinque mesi fa era i giunta a Torino, dove viveva con I l'aiuto dei giovani con 1 quali sii" , ,,, ,. . liumva per gli squallidi viaggi , per gli nei « paradisi artificiali » L'inchiesta ha messo in luce un altro particolare: uno dei quattro giovani arrestati, il sedicente Antonio Mazzaglia.' che aveva affermato di avere 21 anni e di abitare in via Santa Giulia 10, è in realtà il ventitreenne Michele Battaglia noto alla polizia per che coinvolto in altre vicende itra cui una denuncia per violenza carnale, sequestro di persona, istigazione e sfruttamento ai danni di una tredicenne). Per sfuggire ai controlli, aveva assunto le generalità del Mazzaglia, da lui conosciuto dieci anni fa In un istituto torinese. Nativo della provincia di Reggio Calabria, il Battaglia fino a poco tempo fa abitava in via Bologna 265. Poi si era reso irreperibile, ma è caduto nella rete insieme agli altri drogati. Le indagini non si sono concluse. Restano da individuare 1 fornitori dell'hashish e dell'op pio, nonché gli altri frequentatori della soffitta di via San Massimo.

Persone citate: Antonio Mazzaglia, Maria Ingegno, Mazzaglia

Luoghi citati: Inghilterra, Milano, Napoli, Reggio Calabria, Torino