C'è una mano tesa che può aiutare i giovani caduti preda della droga
C'è una mano tesa che può aiutare i giovani caduti preda della droga C'è una mano tesa che può aiutare i giovani caduti preda della droga Gli specialisti del Consultorio psicomedico sociale della Provincia rispondono al padre disperato: «Siamo in grado d'intervenire subito» - Il medico provinciale : « Dateci elementi per stroncare la vendita abusiva di stupefacenti » Una mano tesa per i « due figli drogati ». L'appello del disperato padre, L. 3., pubblicato domenica mattina da La Stampa, ha avuto grande eco. Ci hanno telefonato e scritto altri genitori, con l'animo altrettanto angosciato: sanno che i figli si drogano o lo sospettano. Abbiamo anche avuto un'altra telefonata, molto importante, perché risponde all'appello del pensionato L. B. e di altri padri e madri tormentati dalla stessa pena. La telefonata veniva dal Consultorio psicomedico sociale di via Paisiello 7 (telefono 280.676) che, aperto in giugno per iniziativa dell'Amministrazione provinciale della quale è a carico, funziona a pieno ritmo dal settembre scorso. « 1 compiti del Consultorio — ci ha spiegato il dott. Pascal, uno del sette medici che con una psicologa, tre assistenti sociali e 40 infermieri ne formano l'equipe — sono quelli della prevenzione e della cura delle malattie mentali. Siamo in grado di portare un concreto aiuto a tutti coloro che hanno problemi di carattere psicologico e psichiatrico: da chi non riesce più ad uscire dal vortice della droga a chi è sopraffatto dalla solitudine. 1 nostri infermieri sono tutti volontari, lavorano gratuitamente dopo avere svolto il loro servizio presso ospedali. E le nostre prestazioni sono tutte gratuite ». L'equipe del Consultorio psicomedico sociale è disponibile sia per consulti e cure nel proprio ambulatorio di via Paisiello 7, ogni giorno dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 20, sia per visite a domicilio. Continua il dott. Pascal: a Sappiamo che molte volte, specie quando si tratta di droga, i malati non vogliono rivolgersi a qualcuno che li curi. Tocca a noi andarli a trovare e cercare di conquistarli con il ragionamento, con la persuasione ». Il Consultorio è anche in grado di ricoverare i malati più bisognosi in un « repartino » di Collegno staccato dal manicomio, del tutto indipendente e aperto. « Non abbiamo catenacci alle porte, da noi si può andare e venire liberamente. A volte et portano delle persone legate e noi subito le sleghiamo e cominciamo a fare opera di convinzione con la parola, a istttuire un rapporto di fiducia. E accade sempre che l'indomani le persone che ci erano stale portate su una barella in stato di contenzione, si sentono meglio, calme, ben disposte alle cure ». Un altro recapito per chi debba affrontare il dramma della droga è quello dell'ulficlo del medico provinciale, dott. Lovino. Ci scrive: « Possono chiedere di me o delle assistenti sanitarie (telefono 544.397, piazza Cesare Augusto 5) sia per ottenere indicazioni sulle istituzioni sanitarie che danno gratuitamente assistenza in simtli casi, sia per fornire gli elementi atti a stroncare vendite abusive di stupefacenti e psicofarmaci ». A proposito di quest'ultimo prò blema, ci scrive anche il presi dente dell'Ordine dei farmacisti, dott. Mazzoli: « Nel signor L. B., il cui accorato appello è apparso su La Stampa, credo di ravvisare la persona che mesi fa si è rivolta a me per segnalarmi la condizione pietosa del figlio, affetto da. tossicomania. A suo dire il medicinale usato dal figlio era fornito da una farmacia di cui, cosa strana, nonostante le mie insistenze ha taciuto il nome » (n.d.r. Non tanto cosa strana: il signor L. B. ha spiegato che non aveva prove e temeva evidentemente le conseguenze di un'accusa che, pur vera, non sarebbe stata documentabile. Comunque è chiaro che, senza precise indicazioni, l'Ordine dei farmacisti non poteva intervenire). Prosegue il dott. Mazzoli: « Voglio assicurare l'opinione pubblica che da parte dei farmacisti e posta ogni attenzione affinché le disposizioni di legge in proposito siano osservate. Non vi è bisogno di nuove leggi, quelle esistenti bastano: aggiungo che questo Ordine ha preso l'iniziativa per far ampliare l'elenco dei prodotti assoggettati alle discipline sugli stupefacenti. Pur convinto che le vie di spaccio abusivo delle droghe passino fuori delle farmacie, do piena assicurazione che l'Ordine continuerà a vigilare sull'osservanza della legge da parte degli iscritti e che procederà senza indugi in caso di documentate evasioni ».
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