Acceso dibattito a Genova sui concorsi universitari

Acceso dibattito a Genova sui concorsi universitari Esiste la "mafia delle cattedre,,? Acceso dibattito a Genova sui concorsi universitari E' stato organizzato all'Università da un gruppo di professori - Pareri discordi su come vengono assegnati i post? - Un « libro bianco » sull'Ateneo di Firenze - La vicenda di tre concorrenti Dal nostro corrispondente) Geno- *, 16 novembre. In un'aula dell'istituto di Chimica industriale dell'Università, gremita di allievi, assistenti, professori incaricali (erano presenti anche I alcuni «cattedratici») è sta- j ta tenuta oggi una conferenza stampa, organizzata da un gruppo di professori, sulla cosiddetta « mafia delle cattedre ». Si e trattato di un ampio dibattito sui concorsi universitari. Lo scopo era di far sentire le varie voci del mondo universitario dopo le clamorose rivelazioni fatte, la settimana scorsa, dal prof. Umberto Bianchi. Come è noto, il docente genovese depositò, un anno e mezzo fa, presso un notaio n busta sigillata i nomi di alcuni « futuri vincitori » di cattedre, prima ancora che fossero banditi i concorsi. Tali nomi, all'apertura della busta, sono risultati «azzeccati». Ma funziona veramente il « sistema mafioso » per distribuire le cattedre? « Non tutti quelli che ottengono le cattedre evidentemente sono degli incapaci, ha detto con vigore il prof. Aldo Jandelli, titolare di Chimica e Fisica a Genova; non è vero nemmeno che tulli gli insegnanti sinno mafiosi. Se siamo mafiosi noi, lo sono tutti quelli che stanno sotto di noi, e che sono da noi nominati, a cominciare dagli assistenti. E' certo, però, che il sistema dei concorsi favorisce davvero gli accordi mafiosi. Per questo sono d'accordo per la riforma dei concorsi, per impedire i vari intrallazzi. Ma la maggioranza dei professori non si presta agli intrallazzi». Il prof. Corrado Rossi, titolare di Chimica industriale e presidente dell'Andu di Genova, l'associazione dei cattedratici usciti dall'associazione (Anpur) dei professori di ruolo, ribadisce: « Chi ha il coraggio di affermare pubblicamente che certe protezioni sono spesso determinanti per la creazione d'ingiustizie, deve anche affermare pubblicamente che questo non investe tutta la classe dei professori di ruolo, che, nel suo insieme, non può essere accusata, in modo ìndiscriminato, di operare scorrettamente ». Ma ammette: «Il metodo dei concorsi può anche, in alcuni casi, alimentare e rendere possibile il malcostume di proteggere e favorire in modo indiscriminato i propri allievi ». Il prof. Silvano Bordi, presidente dell'Associazione fiorentina dei docenti universitari, ha distribuita ai giornalisti un « libro bianco » curato dall'Afdu sull'Ateneo toscano. Vi si denunciano, tra l'altro, irregolarità che hanno anche provocato l'intervento della magistratura; c'è la fotocopia di una lettera, con la quale un giovane cattedratico garantisce al « Maestro » il proprio voto per le elezioni dei commissari. La motivazione è la seguente: « Il ricordarla continuamente in famiglia e con quanti assieme a me partecipano della vita di istituto, l'inviarle i miei più affettuosi e sinceri aunuri ogni volta che se ne offra l'occasione, è quanto di meno io possa fare per contraccambiarle in parte tutto il bene che lei mi ha fatto, da quando ero suo studente, fino al recente conseguimento della cattedraPuò bene immaginare quanto volentieri e con quale impegno provvederò a votare e a far votare il suo nome ». L'atmosfera, a questo punto, si è fatta calda. Il profEmanuele Salvidio, aggregato di ' clinica medica all'Università di Genova, è andato alla lavagna e ha scritto tre nomi: De Candia, Actis Dato e Azzolina. « Voi dite che isistema dei concorsi fa andare avanti i migliori, che è facile prevedere l'esito pequesto? Vi dimostrerò che falso ». Ha cancellato il prmo home dicendo: « Si è ucciso molti anni fa. Era undei migliori cardiochirurghma non riuscì ad arrivare icattedra. Al suo funerale prof. Pende, rivolto ai colleglli, disse: ''L'avete ammazzato voi ". Actis Dato, giaiuto di Dogliotti a Torinouno dei più grossi cardiochrurghi italiani: tutti pensanche la cattedra vada a luinvece è ancora aiuto. In catedra c'è Morino. RimanAzzolina: dieci anni negli Stali Uniti, una grossa esperienza di cardiochirurgia infantile. Tutti pensano che uncattedra gli vada sicura. Mnessuna Università gliel'hdata: lo ha chiamalo l'ospdale di Marina di Massa peorganizzare il. reparto di chrurgia cardiaca infantile ». «Adesso, ha aggiunto Savidio, passiamo a farmacologia. Arriva uno scocciatorche viene a rompere le uovnel paniere, quando già tuto è pronto e predisposto: il signor Bovet, olle, però, hanche preso un premio Nobel Oriundo naturalizzatoI | ; ! j j I ad un certo momento ha la cattiva idea di aspirare ad una cattedra: per due anni, sconcertati i " baroni " blóc cano i concorsi. Poi non pos sono bocciare un premio Nobel, e allora gli fanno vincere proprio la cattedra per la quale è stato bandito il concorso. E così l'Università di Sassari e l'unica in Italia ad avere un premio Nobel tra i suoi insegnanti: mentre nessun Ateneo italiano ha ritenuto opportuno sdoppiare, una cattedra per averlo nel suo Corpo insegnante ». « ut facoltà meno mafiosa, ha detto il prof. Antonio Bor¬ sellino, cattedratico di Fisica teorica, è quella di materna- ica, ma non perché geneticamente ì matematici siano più onesti: semplicemente sono minori le sollecitazioni esterne. Non mancano le "mafie" ideologiche: c'è stalo un periodo in cui le cattedre di zatto, membro della materie filosofiche andavano ad anni alterni, sistematica- melile, a cattolici e a comu- nisti. Un'alternanza codificata di due gruppi ideologici ». Le facoltà dove maggiori sono le sollecitazioni econo- miche e j legami con la prò- fessione sarebbero Medicina e Giurisprudenza. Per questo,ha detto il prof. Giunio Luz- I sione scuola del psi, « in que- ste due facoltà degli atenei di Roma e Napoli, ci sono in tutto una decina di cattedre scoperte, ma nessuno fa i concorsi da anni ». In questi giorni, ha continuato Luzzatto, è in discus- I sione al Senato la proposta \ di legge Codignola per il \ blocco di tutti i concorsi; ha i subito vari tentativi di in j sabbiamento «proprio da par | te di quegli uomini polìtici, ' na sostenuto Luzzatto, che i svolgono la doppia attività i di parlamentari e di docenti I universitari». Ma ormai la : slla approvazione è alle porteFiliberto Dani fnlzsnvssc

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