Goano amico di Martine Beauregard assolto dall'accusa di avere sfruttato tre ragazze

Goano amico di Martine Beauregard assolto dall'accusa di avere sfruttato tre ragazze La sentenza con formula dubitativa: insufficienza di prove Goano amico di Martine Beauregard assolto dall'accusa di avere sfruttato tre ragazze Una sarebbe stata la stessa vittima del delitto di Vinovo - Il giovane, comparso a piede libero, perché erano scaduti i termini della carcerazione, si difende: «Le frequentavo, ma non ho mai preso una lira » - Anche le due giovani e la cognata testimoniano a suo favore Composto ed elegante, in un j moderno abito nero di taglio slanciato, cravatta fantasia, in bianco e nero su camicia immacolata. Ugo Goano, 28 anni, è comparso a piede libero davanti la terza sezione del tribunale | (pres. Iannibelli, p.m. Moschella, cane. Cosateli!) per rispondere di sfruttamento di Martine Beauregard, la giovane prostituta trovata uccisa in iin fosso presso Vinovo, il 17 giugno dello scor- | so anno, e di altre due ragazze, Giovanna Allodoli e Renata Amantini. Goano passò giorni terribili quando scoppiò 11 « giallo di Vinovo ». Da circa un anno era l'amico della povera Martine, da alcune settimane era diventato addirittura il suo convivente, e la polizia, come sempre in casi del genere, non escluse all'inizio l'ipotesi che egli fosse coinvolto nell'omicidio. L'istruttoria lo scagionò dall'accusa più grave, ma Goano rimase ugualmente in carcere per circa un anno con l'Imputazione di sfruttamento. Ottenuta la libertà provvisoria, per scadenza dei termini della detenzione preventiva, ebbe l'amara sorpresa di essere denunciato anche da Silvia Ciminiello, un uomo che ha cambiato sesso; quest'ultima disavventura non ha ancora avuto un epilogo giudiziario. « Non ho mai sfruttato nessuno — ha esordito Goano — anche se non nego di aver frequentato la Allodoli, la Amantini e, infine, la Beauregard ». Presidente — Ma lei, che lavoro faceva? Imputato — Per qualche tempo sono stato dipendente di una ditta di macchine di caffè, poi sono stato assunto da mia cognata, che ha una "boutique" in via Garibaldi. Guadagnavo circa 30 mila lire la settimana, ma mi erano sufficienti perché abiavo con mia madre. Goano ha aggiunto che non a mai convissuto con la Allooli e la Amantini. Con "quest'ulima la relazione sarebbe durata meno di un mese. « Quando mia madre morì, nel gennaio del '69 — ha proseguito l'imputato — mi lasciò circa 5 milioni, In Buoni del Tesoro, in titoli e in ontanti. E anche da viva mi daa di tanto in tanto del denaro. Pure mio fratello mi ha sempre lutato e, tra l'altro, non ha vouto la sua parte di eredità ». Presidente — Dal 1964, però, ei ha cambiato una decina di macchine, quasi tutte di grossa ilindrata. Imputato — Erano auto usate, i seconda e di terza mano e di carso valore. Restituivo la vechia macchina e pagavo, con soldi miei, una differenza che rienrava nelle mie possibilità. La pesa più importante fu quella della "Dino" rossa. L'acquistai perché, proprio in quel perioo, incassai l'eredità. Presidente — Perché D'Ambroio, uno dei suoi amici, dice di aver visto la Amantini mentre e consegnava del denaro in piazza Bodonl? Imputato — D'Ambrosio non è mìo amico. Lo conobbi per caso in un bar. Era innamorato della Amantini e penso che abbia voluto farmi del male perché ero diventato, sia pure per breve empo, l'amante della donna. Georgette Beauregard, madre di Martine, dice che la figlia nop e parlò mai di Goano. a Seppi dai giornali, dopo il fatto, che viveva con lui da circa 20 giorni, in via Madonna delle Rose ». Giovanna Allodoli, detta « Nadia » afferma: « Era un amico, come tanti altri e non gli ho mai dato un soldo ». Alla precisa domanda del presidente la ragazza risponde: « No, mia figlia non è del Goano ». Anche la Amantini difende Ugo: « Era una semplice amicizia e basta ». Il dott. Iannibelli interviene: « Beh, era qualcosa di più di un'amicizia, a noi lo può dire ii. La giovane replica: « Certo, era un ragazzo che mi piaceva, ma non mi ha mai sfruttata ». La cognata, Anna Maria Agazzini, conferma che Goano lavorava nel suo negozio. Ed è anche al corrente dell'eredità e della decisione di suo marito di lasciarla tutta al fratello più giovane. Qualcuno commenta: « Costui non è un protettore, ma un protetto. Tutte le donne, madre, cognata, le stesse ex amiche. miiiMiiiiiiiiiiiimmiiiiiiiiim^ fanno a gara nel difenderlo ». Lo stesso p. m. sostiene che, in fondo, non si sono raggiunte prove, ma soltanto indizi. E chiede l'assoluzione con formula piena. Si associa il difensore, avv. Delgrosso, osservando che D'Am¬ brosio, l'unico accusatore, tra l'altro incerto nelle sue affermazioni, non ha avuto il coraggio di presentarsi In aula. « Farà di tutto per non venire e sappiamo perché. Era l'innamorato respinto della Amantini ed ha voluto vendicarsi del rivale, accusandolo mentre era in carcere, sospettato di omicidio». Il tribunale, dopo una brevissima camera di consigl'io, ha assolto Ugo Goano da tutte le imputazioni per insufficienza di prove. Ugo Goano in tribunale attende la sentenza - Le sue amiche Renata Amantini e Giovanna Allodoli l'hanno difeso

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