Le "provocazioni" di Salerno di Liliana Madeo

Le "provocazioni" di Salerno Conversando con Fattore passato (per il momento) alla regìaI Le "provocazioni" di Salerno Noto per la sua spregiudicatezza, nella vita come sulla scena, ha realizzato un film «romantico» e ha allestito una commedia rispettando fedelmente il testo - E' la sua forma di anticonformismo, nel nostro mondo dello spettacolo - Perché non è diventato un divo? «Non rinuncerei mai a rispondere male agli sciocchi» (Nostro servizio particolare) | Roma, 14 novembre, i sEnrico Maria Salerno ab- I ibandona l'attività di attore? j dE' la prima domanda che viene naturale rivolgergli, dopo ctle due regie da lui curate in I vutw. sola stagione: Anonimo Aveneziano in cinema e Giochi dda ragazzi in teatro. Ma egli Unega ogni preciso impegno, m «Grazie a Dio — dice — sono pieno di curiosità e di nteressi, sempre alla caccia di novità e di esperienze, an- che se poi — il più delle volte — torno con il carniere vuoto o pieno di delusioni. Alla regìa sono arrivato gradualmente, per lievitazione, Un uomo di spettacolo come me non può fermarsi al pri- mo ramo che raggiunge, ma è portato a cercare di rag- giungerne quanti più gli è possibile. A questo film ho pensato per anni, ho impie-i o x . , o l i i i o i e h aa e g e a di e gato molto tempo prima che trovassi qualcuno disposto a finanziarlo. Un altro da girare ora non l'avrei nemmeno; concepisco la creazione di un'opera solo se si ha qualcosa da dire: la regia come mestiere, il ciak pari al cartellino da firmare non sono roba adatta a me ». I capelli radi, lo sguardo ora furtivo ora-fiammeggiante, la voce bellissima e fonda, Salerno è adagiato in una poltrona del suo camerino in teatro. Manca un'ora all'apertura del sipario; lui è già al Quirino per controllare che tutto sia a posto. Parla disegnando nell'aria arabeschi C07i la mano. Fissa un punto preciso, un grosso posacenere di cristallo: in certi momenti viene il timore che sia sul putito di scagliarlo addosso, se irritato o indispettito dalla piega della conversazione. Le sue bizzarrie sono celebri. Le dichiarazioni sfrontate, le affermazioni sconcertanti, le aperte provocazioni sono la sua specialità, come quando, durante una serata mondano-culturale in un cinema romano, alla presenza di onorevoli e personalità autorevolissime, manifestò il suo dissenso per le banalità che fino a quel momento aveva dovuto sopportare modulando alla perfezione un sonoro versacelo, un pernacchio che fece scandalo.Tale il personaggio, conseguente il comportamento nella vita privata, con una moglie devota e tenerissima: risapute ed innumerrvoli le infedeltà, regolari i ritorni in seno alla famiglia: amorevolmente allevata, insieme con tutti gli altri suoi figli, la bimba nata da un amore con l'attrice Valeria Valeri: dichiarate la disinvoltura e la spregiudicatezza. « Come mai. essendo tali le premesse, il primo film in cuha voluto raccontarsi è risultato invece — stranamente — una storia grondante lacrime e romanticismo, tutta agghindata in una veste formale sonluosa e ricercata? ». « Penso che la sorpresa risieda in quella venuzza dpoesia che percorre il film e che mi è stata riconosciutaForse l'anticonvenzionalità è il rifiuto di fare dell'impegno programmatico, come speculazione intellettuale. L'unico vero impegno che io riconosco è quello sociale e politicoIl resto riguarda quei quattro o cinque maestri che esstono, o è un modo per imbrogliare la gente e confondere le idee, o è acrobazia ermetico-aristocratica, quindi inulla. Ma L'anonimo ha anche il suo aggancio con l'atualità, affronta il tema eterno della dignità dell'uomdavanti alla morte; e insieme la il punto del fallimentdi una situazione matrimoniale: se avessi potuto girare il film a suo tempo, quatro anni fa. avrei potuto potare una pietruzza in più favore della legge sul dvorzio ». « E la sua regia teatraleE' stato accusato di eccessvo rispetto del testo, di poccoraggioso intervento nellspettacolo. Che cosa risponda queste critiche? ». « Il regista si deve porral servizio dell'autore, noI manipolare il testo per se virséne e farsi dire: Ah. com'è bravo! " ». « Eppure da anni va dicendo che il suo sogno è mei fere in scena un Otello ca- lato in una realtà attuale, in una sede dell'Orni, con divise militari americane e il tema del razzismo mescolato ai problemi di Shakespeare ». « E' un'idea sorpassata. Ora Otello lo farei esattamente cosi com'è. Fra un anno non so cosa vorrò. Per fortuna sono sempre disponibile a rivedere le mie idee, a rifiutare ogni catalogazione definitiva, a vivere avventurosamente ogni giorno le mie inquietudini e speranze ». «L'avventura non porta alla dispersione? ». « Può darsi. Ma trovo sublime il caos, la possibilità di scegliere e rinnegare nello stesso tempo ciò che avevo scelto. E' la libertà di fare le pernacchie, di lavorare non su ordinazione ma quando ne avverto la necessità ». « Sono necessità anche i caroselli, i brutti film?». « Certo. Sono l'ossigeno per andare avanti. Per questo fili* mi sonò impegnato tutto. Sono stato fermo più di un anno. .Ora attendo i risultati; e per farlo sono voluto tornare nel luogo che più mi è familiare, il palcoscenico ». « Ma il rispetto per la prò| pria professione non è ugual| mente doveroso? », « Senta, io sono stato il primo a rivendicare l'impegno dell'attore, a organizzare gli scioperi, a far nascere un sindacato di attori. Però non è vero che questo è un mestiere come gli altri. Bisogna scegliere di farlo a due anni. Bisogna averne la vocazione. Un attore è qualcosa di più di uno che recita ». «E' un divo? Lei è un ottimo attore, tna divo non lo è mai diventato. E' stato un caso o una scelta? ». « Diventare un Mastroianni mi farebbe paura. Se mi capitasse un colpo del genere, dovrei cambiare tutto della mia vita. E con il carattere che ho, sarebbe arduo. Potrebbe capitarmi, e io sopporterei di essere più chiacchierato e noto, ma non saprei assumere atteggiamenti studiati. Per calcolo non rinuncerei mai al mio telescopio, ai miei libri, al gioco delle bocce, a rispondere male agli sciocchi ». Liliana Madeo Ocssrtnmqlbdlvrndrpfituslps| p| mpgu Roma. Enrico Maria Salerno con Florinda Bolkan, da lui diretta in «Anonimo veneziano» (Team)

Persone citate: Enrico Maria Salerno, Fattore, Florinda Bolkan, Maria Salerno, Mastroianni, Shakespeare, Valeria Valeri

Luoghi citati: Roma, Salerno