E' aperto il dibattito all'Onu per ammettere la Cina di Mao

E' aperto il dibattito all'Onu per ammettere la Cina di Mao E' aperto il dibattito all'Onu per ammettere la Cina di Mao Il voto a giorni, ma è escluso che si raggiunga la maggioranza di due terzi New York, 12 novembre. E' cominciato oggi all'Orni il dibattito — che si concluderà con una votazione martedi o mercoledì della prossima settimana — sull'ammissione della Cina Popolare. Le prospettive di vedere la questione risolta quest'anno sono scarse, nonostante i crescenti appoggi diplomatici concessi al governo di Pechino e il conseguente rafforzamento del suo status internazionale. L'interesse degli osservatori si appunta oggi sulla possibilità che la metà più uno dei 127 Paesi membri voti per l'ammissione della Cina Popolare. Tuttavia, anche se ciò accadrà, la Cina rimarrà ugualmente esclusa, per ora, dall'organizzazione. Si dà per scontato infatti che l'assemblea approverà — a meno di sorprese — anche la mozione procedurale americana. Questa, facendo rientrare l'ammissione di Pechino fra le « questioni importanti », richiede che essa debba essere decisa a maggioranza dei due terzi. E' convinzione unanime che questo sarà l'ultimo, o al massimo il penultimo anno in cui Washington riuscirà,con tale espediente, a tenerela porta dell'Onu chiusa alla Cina di Mao. Al Palazzo di Vetro, occidentali e orienta- li, comunisti, anti-comunisti o neutrali, sostengono che, quando Mao Tse-tung avrà ottenuto il suo duplice seggio (quello del Consiglio di Sicurezza al posto di Chiang Kai-shek e quello normale dell'assemblea), egli troverà quasi certamente il modo di permettere una presenza all'Onu dei cino-nazionalisti. Nelle ultime settimane questo è diventato l'obiettivo della diplomazia americana (ammissione di Pechino, ma non espulsione di Formosa) anche se dal punto di vista formale la linea di Washington rimane ancora quest'anno quella vecchia di due decenni. (Ansa)

Persone citate: Chiang Kai-shek, Mao