Creata la cellula "artificiale" di Mario Ciriello

Creata la cellula "artificiale" Sensazionale annuncio dall'Università di Buffalo Creata la cellula "artificiale" Costruita mettendo insieme parti di altre cellule; è viva e si riproduce - La scoperta, dell'inglese James Danielli, è un passo avanti verso la creazione della vita (Dal nostro inviato speciale) - New York, 12 novembre. In un laboratorio di Buffalo, nello Stalo di New York, si è costruita la prima cellula « artificiale », partendo non da materia inorganica ma da elementi di altre cellule. La notizia è tuttavia egualmente straordinaria, dia pietra miliare. Questa cellula « vive e si riproduce », ne sono già nate dalla prima altre (102. II magnifico successo corona i molti anni di ricerche d'uno studioso britannico, James Danielli, trasferitosi in America nel 19K2 e adesso direttore del « Centro di biologia teorica » della « New York State University » a Buffalo. Danielli è nato in Inghilterra nel 1911, la sua famiglia è inglese da alcune generazioni, bisogna risalire nel tempo per trovare l'antenato italiano, giunto — sembra — da Venezia. Queste informazioni sono già note, forse, in parte ai biologi e ai più attenti osser vatori degli sviluppi scientifici: Danielli descrisse il suo lavoro, in mar/o, sulla pubblicazione « Science ». Ma, da allora, Danielli ha compiuto altri studi, ha potuto valutare più a fondo le infinite possibilità della sua conquista. Con un tocco (li eccentricità britannica, faa invitato pertanto a cena, a Buffalo, il 1 dicembre, i « redattori scientifici » dei giornali dello Stato di New York. In quella occasione, narrerà tutta l'eccezionale storia. La « lettera d'invito » già contiene avvincenti « rivelazioni ». Riferiamone, testualmente, i brani più importanti. « ...Come risultato ili questi studi, si è giunti alla prima sintesi artificiale di una cellula vivente, capace di riprodursi. La sintesi è stata conseguita mediante il montaggio di parti isolale, la membrana d'una cellula, il citoplasma d'un'altra, il nucleo d'un'altra ancora... Il nuovo metodo sembra aprire una nuova èra per la sintesi artificiale della vita ». Come ricorda Danielli. molte sono adesso le « esplorazioni » in questo campo. In giugno venivano annunciati due grandi successi: la costruzione in provetta del primo gene artificiale e di un iisosoma, un corpuscolo | j l j cellulare con la funzione di distruggere agenti nociv Nella lettera Danielli — il quale è adesso in California I — indica, affrettatamente, i alcune delle eventuali e an! cura molto future possibilità del nuovo « know-how » biologico. « Sintesi di nuovi microrganismi, nuove celluleuovo, la confezione di organismi in grado di vivere, ad esempio, su Marte ». Non sono che pochi esempi. Dai funzionari del Centro di Buffalo apprendiamo che gli « impieghi industriali » possono essere « illimitati » e « non dovrebbero tardare ». « Si possono costruire organismi capaci di divorare ed eliminare i rifiuti e l'inquinamento, senza nuocere all'uomo ». Pure illimitate, in teoria almeno, le attività in medicina. Basti pensare alla cura preventiva delle malattie ereditarie mediante interventi sulla cellula-uovo. Pur con la dovuta modesti . ;i Buffalo, si dà presente che la creazione, in provetta, di una cellula è fatto ancor più straordinario della creazione di un gene, ad opera di Gobind Khorana, all'Università del Wisconsin. Il gene « man-made ». fatto dall'uomo, era una molecola di lievito. La cellula di Danielli è « vivente e vitale ». Per « montarla », il biologo britannico ha usato le parti di tre amebe, un essere unicellulare. Da una ameba ha preso il nucleo, da un'altra il citoplasma, da una terza la membrana. Unite, queste tre palpitanti tessere hanno formato una nuova ccl'ula di ameba, dalla quale, per scissione, ne sono nate altre K!)2. Danielli era fra i 30 scienziati che, nel '(i2, lasciarono la Gran Bretagna, durante | uno dei periodi più intensi j della « fuga di cervelli ». Prol prio in questi giorni, la j stampa americana dice che molti « cervelli tornano in immillili iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii i Europa ». E' un fenomeno positivo: ma le notizie di oggi mostrano che l'importante non è la direzione della « fuga ». bensì l'universalità della scienza. Mario Ciriello

Persone citate: Danielli, James Danielli, Khorana