Danimarca paese industriale
Danimarca paese industriale L'immagine di un'economia agricola non è più attuale Danimarca paese industriale «Presentato» in un incontro a Torino uno dei prossimi partners del Mec La Danimarca si affaccia al Mercato Comune (ha chiesto come l'Inghilterra di entrare nella Comunità) con una fisionomia poco nota a molti operatori italiani. Da Paese tipicamente agricolo, è diventata una piccola ma agguerrita potenza industriale. E' quanto ha spiegato alla Camera di Commercio torinese ieri sera Oiva Rydeng, direttore dell'« Associazione nazionale danese della produzione ». In un paese di 5 milioni d'abitanti, ha detto prima di lui l'Ambasciatore di Copenaghen a Roma, Hans Tabor — inaugurando una mostra itinerante di 38 aziende del suo Paese — gli addetti all'industria sono oltre il rioppio dei lavoratori dei campi. Come è avvenuta la trasformazione'.' Nel modo più naturale, ha affermato Rydeng, partendo dagli elementi fondamentali della vita danese: in primo luogo proprio l'agricoltura, poi il mare e la casa. L'alto livello di modernizzazione dell'agricoltura ha infatti stimolato l'industria delle macchine agricole; i danesi si sono poi specializzati nella produzione di interi impianti legati all'agricoltura e ali 'allevamento ( lavorazione del latte e derivati, produzione dello zucchero, conservazione e industria del freddo) e questi impianti sono stati esportati in ogni parte del mondo. Il mare e il suo intimo rapporto con l'economia danese hanno favorito la crescita dell' industria cantieristica, che produce tutta la gamma delle imbarcazioni, fino alle superpetroliere da 300 mila tonnellate; né si può dimenticare la grande industria della pesca, settore in cui i danesi sono all'avanguardia. L'attenzione tradizionale dei danesi per la casa ha favorito il sorgere di cementifici, fabbriche per materiali da costruzione, e per impianti di climatizzazione. Anche qui la Danimarca non si limita a produrre impianti in proprio, ma li esporta in tutto il mondo, insieme con le at¬ trezzature domestiche, note anche per la raffinatezza e la funzionalità del loro «design». Nei settori «di punta», infine, come l'elettronica, l'industria danese ha registrato in questi anni un forte sviluppo. Tutto ciò si traduce in una cifra: nel '69 la produzione industriale danese ha raggiunto un valore pari a 3900 miliardi di lire. «Malgrado il nostro sia un piccolo Paese — ha detto l'ambasciatore Tabor — penso che il Mec possa avere interesse ad averci come membri della famiglia europea ».
Persone citate: Hans Tabor
Luoghi citati: Copenaghen, Danimarca, Inghilterra, Roma, Torino
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