Suslov dichiara: "I rapporti Urss-Cina sono ancora lontani dalla normalità,, di Paolo Garimberti

Suslov dichiara: "I rapporti Urss-Cina sono ancora lontani dalla normalità,, Discorso al Cremlino per i 53 anni della Rivoluzione Suslov dichiara: "I rapporti Urss-Cina sono ancora lontani dalla normalità,, Nel suo intervento, durato un'ora e un quarto, l'ideologo del pcus ha attaccato i gruppuscoli « pseudo rivoluzionari e nemici dei partiti comunisti » - Critiche all'agricoltura : « Non soddisfa i bisogni del Paese » i l ¬ (Dal nostro corrispondente) Mosca, 6 novembre. E' stato Michail Suslov, uno dei più anziani membri del Politbjuro e della segreteria del comitato centrale, a presentare il rapporto del pcus per il .'il! anniversario I della rivoluzione d'Ottobre, nell'immenso anfiteatro del Palazzo dei Congressi al Cremlino, gremito da seimila persone. Quando Suslov si è alzato dal banco della presidenza, dove sedeva alla sinistra di Kossighin, e si è diretto verso il podio degli oratori, il suo passo strascicato e faticoso ha confermato le voci di non buone condizioni di salute del sessantottenne dirigente comunista, che dal 1947 vive le aspre battaglie della segreteria. Ma, poi, Suslov ha letto con voce ferma e giovanile le ventuno cartelle del suo discorso, parlando per un'ora e un quarto senza denunciare fatica o incertezze. Il discorso di Suslov è stato a largo respiro: un rapporto completo sulla situazione interna ed internazionale e sullo « status » del movimento comunista a 53 an¬ ni dalla rivoluzione d'ottobre e a cento anni dalla nascita di Lenin. Suslov ha esaltato gli elementi positivi di questo amplissimo panorama, ma non ha taciuto i dati negativi: sul piano ideologico, la contestazione a sinistra del movimento comunista mon- diale; sul piano interno, l'insoddisfacente situazione dell'agricoltura e le incertezze della riforma economica; sul piano internazionale, l'attrito con la Cina, meno grave di un anno fa, ma ancora lontano da una prospettiva di soluzione. Il discorso sui « pseudo-rivoluzionari di sinistra, animati da uno spirito avventuristico », fatto in due riprese, a metà e alla fine del rapporto, è stato forse il motivo più originale ed interessante della relazione di Suslov. «Vi sono alcuni opportunisti — egli ha detto — che vorrebbero imporre ai partiti comunisti un orientamento che finirebbe fatalmente per indebolire il movimento operaio rivoluzionario. Essi lanciano una sfida ai principi politici e all'organizzazione dei partiti marxisti-leninisti. Va da sé che ì comunisti devono trarne le doverose conseguenze, espellendo dai loro ranghi coloro che dirigono le proprie azioni non contro il nemico di classe, ma contro il socialismo che già esiste realmente, contro le formazioni di avanguardia della classe operaia ». Secondo la tradizione, ci si attendeva dal rapporto odierno un'indicazione precisa sul raccolto agricolo, il settore più debole dell'intera economia sovietica. Ma, Suslov ha evitato le cifre, limitandosi à dire che « quest'anno, nella Unione Sovietica,'è stato fatto il più grande raccolto di grano di tutta la storia dell'agricoltura del paese». Gli esperti, già insospettiti dall'assoluto silenzio finora mantenuto sull'andamento del raccolto estivo, giudicano la troppo generica frase di Suslov una conferma del cattivo andamento del raccolto. C'è stato, senza dubbio, un miglioramento rispetto ai 160 milioni di tonnellate del 1969, ma l'aumento è stato, con ogni probabilità, ancora troppo esiguo per soddisfare il crescente fabbisogno. Lo stesso Suslov ha aggiunto: « Dal punto di vista della soddisfazione delle necessità sempre maggiori del paese per le derrate alimentari, il livello attuale della produzione agricola non si può ancora considerare soddisfacente. La richiesta di carne da parte della popolazione, soprattutto, non è stata soddisfatta appieno: il ritmo dì sviluppo bell'economia sovie¬ tica, l'aumento costante del livello di vita del popolo esigono rnolto di più dall'agricoltura ». Il rapporto di Suslov è stato assai sbrigativo e privo di novità sui temi classici della politica estera sovietica per il 1970: Medio Oriente, Vietnam, trattato con la Germania Federale, rapporti con la Francia, convocazione di una conferenza per la sicurezza europea. Ma egli ha confermato che i negoziati con la Cina, che durano da più di un anno, sono ancora in alto mare: « I colloqui di Pechino — ha detto Suslov — pettina normalizzazione dei rapporti tra l'Unione Sovietica e la Cina non si possono definire dei negoziati facili. Ma si vorrebbe bene sperare che sarà possibile, alla fine, trovare una soluzione conforme agli interessi a lunga scadenza delle due parti ». Paolo Garimberti Mosca. Mikhail Suslov

Persone citate: Kossighin, Lenin, Michail Suslov