Il quarto uomo svelato dal nastro?

Il quarto uomo svelato dal nastro? Nuovo capitolo di un romanzo tragicamente vero: l'assassinio dell'orefice .— —: ——: .—t « | ^ Il quarto uomo svelato dal nastro? Punto di partenza è ancora la registrazione di un colloquio portata da La Stampa al magistrato - Come si è arrivati a Michele Rauti che passò 6 anni in carcere con il pistolero Di Luciano - Accertato che il giovane dormì con i banditi la vigilia dell'assalto e partecipò al cenone di addio dopo il delitto - Il suo alibi è smentito - Nell'alloggio aveva 300 abiti rubati e 1000 paia di guanti II « quarto uomo » dell'assassinio dell'orefice Baudlno entra nell'inchiesta. Giuseppe Llcclardello, candidato a questo ruolo fino ad ora, retrocede in secondo piano e al suo posto, sotto le luci della ribalta, compare un altro personaggio. Trent'anni, acquista auto costose senza avere un lavoro c le guida senza patente; non può averla perché c pregiudicato per furto. SI chiama Michele Rauti, abita nelle case popolari di via Giacomo Dina, al 46. Fino a qualche tempo fa c'era anche la madre, Rosaria Capobianco. Ora la donna è in un ospizio per anziani, Il suo posto nella casa è stato preso dall'amichetta del cuore: Natalia Memmola, 16 anni. Anche di questa ragazza si può ricostruire la vicenda, attraverso la cronaca delle sue fughe da casa: la prima, a 11 anni. Ogni volta che la riprendono spiega: « Scappo .perché tutti mi picchiano, i miei genitori e i miei sei fratelli. Se mi rimandate da loro, scappo di nuovo ». Preferisce la compagnia dei capelloni che vivono in comunità nelle cantine o nelle case diroccate. Poi, dai capelloni passa agli ambienti della malavita, che conducono un'esistenza meno scomoda. Tre giorni prima del Natale del '69, quattordicenne, scappa di nuovo e questa volta finisce nelle maglie della Squadra del Buon Costume. Sono i giorni della tragedia di Maria Teresa Novara, la ragazza scomparsa da Villafranca d'Asti. Tutta la città la cerca e la polizia viene a sapere che è stata vista in corso Vittorio. Lo conferma un'altra ragazza raminga per le strade, fermata da una pattuglia: « L'ho incontrata, le ho parlato. Mi ha detto di essere Maria Teresa ». Trovano questa ragazza in un bar e un maresciallo di polizia in borghese le chiede: « Sei Maria Teresa? ». Risponde di sì e soltanto più tardi, in quest'ira, smette la finzione: « Mi chiamo Natalia Memmola ». Spiega: « Mi divertivo a vedere la faccia delle persone quando dicevo di essere la ragazza che tutti cercano ». Assomiglia in maniera incredibile alle fotografie di Maria Teresa. Non sì sa a quando risalga la sua amicizia con Michele Rauti e il suo ingresso nell'alloggio di via Dina. Ma ormai-, a sedici anni, è una ragazza dura, che mente per difendere il suo uomo. Irrecuperabile, l'ha qualificata il tribunale dei minorenni. Anche Michele Rauti ha cominciato presto sulla cattiva strada. Fughe da casa, ribellioni, piccoli furti. Per cercare di raddrizzarlo, la famiglia lo manda a studiare in seminario. Non resiste più di qualche mese e anche di qui scappa. Da allora è dentro e fuori di prigione: per sei anni compagno di cella di Sebastiano Di Luciano, uno degli altri arrestati per l'assassinio dell'orefice. Un mese fa la polizia lo ferma perché colpito da un ordine di carcerazione: in questura, si accerta che il reato è estinto per amnistia e lo rilasciano. Dopo l'assassinio dell'orefice, la Mobile e la Criminalpol ricominciano a cercarlo. Non c'è nulla a suo carico, ma la sua lunga amicizia con Di Luciano è sospetta. Il 28 ottobre lo trovano e lo Interrogano. Non ha alibi: « Che cosa | volete che mi ricordi? Di solito passo le mie giornate al bar Gianduia. Mi alzo, vado lì verso mezzogiorno e ne esco all'una di notte. Chiacchiero sempre con la proprietaria. Mi pare proprio di averlo fatto in quei giorni ». Lo rilasciano, viene denunciato soltanto per guida senza patente perche, al momento del fermo, era al volante della sua Giulia. A questo punto compare nell'inchiesta il nastro magnetico inciso da Rosanna Longo, che La Stampa consegna al magistrato. Rosanna è la ragazza che, fino al giorno della rapina, ha condiviso con Giorgio Panizzari l'elegante attico di via Monte Cucco dove, a quanto sembra, il colpo è stato studiato. Il magistrato interroga Rosanna, poi Mirella Prcstigiacomo, l'amica menzionata nel nastro: anche questa un'ospite dell'attico di corso Monte Cucco. Che cosa le due giovani abbiano detto non si sa. Il segreto istruttorio è impenetrabile. Sembra logico, però, che i magistrati incaricati dell'inchiesta, 11 giudice istruttore dott. Maddalena e il sostituto procuratore dott. Marzachì, abbiano insistilo per sapere, nei più minuti particolari, quel che accadde nelle ore che precedettero e seguirono l'assalto all'oreficeria. Ora si sa che, la notte prima, i banditi dormirono nell'attico di corso Monte Cucco. C'erano Gior- | gio Panizzari, Beppe Cardino, Sebastiano Di Luciano. E un quarto: Michele Rauti. Gli stessi che j si ritrovano poi per un cenone ' la sera dell'assassinio. Ci sono anche Rosanna e Mirella. C'è anche il fratello di questa, Claudio, 17 anni. Sulle prime sembra un brayo ragazzo, coinvolto per caso nella vicenda. Poi sì scopre che ruba automobili, con particolare predilezione per le più veloci e scattanti. Nell'ambiente, lo considerano un asso del volante malgrado la giovane età. Ora gli Inquirenti si domandano: possibile che Rauti e Claudio Prestigiacomo fossero In compagnia degli arrestati subito prima e subito dopo l'assassinio e non ne sappiano nulla? Rauti nega, Invoca l'alibi che ha già fornito. Ma anche quest'alibi, dopo quelli di Panizzari, Cardino e Di Luciano, crolla. Si interroga 11 proprietario del bar Gianduia, dice: « Ma nessuno dei miei clienti si ferma qui per tredici ore filate. Tanto meno il Rauti ». Ma è vero che il giorno della | qualche pericolo? A cura di: r;inrp-in Martini! Marcel ^ S,\ ™ . JL' mMCO Marello, Sergio Ronchetti rapina ebbe un colloquio con sua moglie? Il titolare scuote 11 capo: « Questo posso escluderlo. Proprio in quei giorni mia moglie era ammalata, è rimasta a letto e non à venuta a lavorare ». Ora diventa urgente interrogare Rauti di nuovo. Il commissario De Leonardis e 11 brigadiero Ottaviano Ieri notte vanno a cercarlo al « Rififl i), che di solito frequenta. Sulla porta c'è la sua « Giuba ii metallizzata. Il giovane è seduto a un tavolo con Natalia Memmola e una « entraineuse ». Ride, allegro. Pensa ormai di essere al sicuro, dopo essere stato fermato e rilasciato meno di una settimana la. Gli chiedono i documenti, non ne ha. Allora lo invitano in Questura: « Santo cielo — sospira alzandosi — sempre lì mi portate ». Dalla questura passa al carcere, a disposizione dei magistrali che lo interrogano per tutto il pomeriggio e la serata di ieri. Nega, ma si contraddice, è sempre più nervoso. La polizia perquisisce il suo alloggio in via Dina. E' un deposito di refurtiva: trecento abiti confezionati, un migliaio di paia di guanti. Natalia Memmola dice: « LI hanno portati ieri un uomo e una donna. Mai visti prima ». Le chiedono se, il giorno delia rapina, Michele Rauti era in casa. Sbuffa: « Che volete che ne sappia? Io, in quell'alloggio, abito do una settimana ». Ma parecchi inquilini l'hanno vista anche molto prima. Natalia non si confonde: « Be', saranno dieci giorni. Al momento della rapina Rauti non lo conoscevo neppure ». Finisce anche lei In carcere, con le altre amiche dei banditi che men. tono per salvarli. Una sola è fuori, ma scomparsa: Rosanna Longo. I magistrati vorrebbero ascoltarla di nuovo, per chiarire alcuni punti della sua deposizione. Ma da due o tre giorni tutta la polizia la cerca senza trovarne traccia. Si nasconde per sottrarsi a un nuovo interrogatorio o per sfuggire Michele Rauti è in carcere a disposizione del magistrato - La sua amica Natalia Memmola, di 16 anni - Mirella Prcstigiacomo e Rosanna Longo

Luoghi citati: Villafranca D'asti