Sono forse due fratelli i giovani trovati sepolti sotto il pavimento

Sono forse due fratelli i giovani trovati sepolti sotto il pavimento Svolta nelle indagini sul "giallo degli scheletri,, Sono forse due fratelli i giovani trovati sepolti sotto il pavimento Gli assassinati sarebbero un insegnante elementare e la sorella che abitavano presso L'Aquila - Sparirono nel 1930, dopo un viaggio a Napoli - Il nome del maestro figura nel foglio trovato accanto ai resti (Dal nostro corrispondente) Napoli, 2 novembre, (a. 1.) Le indagini sul « giallo degli scheletri » si sono spostate in Abruzzo, per seguire una traccia che forse potrebbe portare all'identificazione dei due giovani uccisi, tagliati a pezzi e sepolti sotto il pavimento dell'appartamento di via Duomo. Ad Avezzano, un paese a una sessantina di chilometri da L'Aquila, si sta infatti indagando su due fratelli misteriosamente scomparsi nel 1930, durante un viaggio a Napoli: l'insegnante elementare Giacinto Pulsoni, che a quell'epoca aveva 34 anni, e la sorella Maria Rosa, di 19 anni, che si erano allontanati in treno, senza far più ritorno a casa. Ad attirare l'attenzione degli inquirenti sulla scomparsa dei due fratelli è stata una segnalazione fatta da alcuni ex alunni del Pulsoni, che si sono ricordati del vecchio maestro seguendo sui giornali le indagini sul mistero di via Duomo. Assieme agii scheletri mutilati, furono infatti trovati alcuni biglietti da visita, uno dei quali era intestato proprio a Giacinto Pulsoni, di Avezzano. Il suo nome figura anche su una pagina strappata da un libro-mastro relativo alla vendita di oggetti di oreficeria. Sul foglio, strappato e consunto dal tempo, si legge « ...oni Giacinto », con accanto una F e un numero che dovrebbe corrispondere a quello della fattura. Poiché alcuni inquilini, dell'edificio di via Duomo hanno commerciato in oggetti preziosi, si è cercato di approfondire le indagini: ad Avezzano si sarebbe così rintracciato un figlio del Pulsoni. Questi avrebbe confermato la scomparsa del padre e della zia in occasione del viaggio a Napoli per acquistare oggetti d'oro, attività alla quale il maestro si era dedicato dopo aver abbandonato l'insegnamento. Se la pista dovesse risultare giusta, i resti scoperti nell'intercapedine, sotto il pavimento, sarebbero dei fratelli Pulsoni. Rimarrebbero da chiarire, a quarant'anni di distanza, i motivi del duplice omicidio. Le indagini ormai procedono sulla direttrice Napoli-Avezzano. Il sostituto procuratore dott. Alessandro Krog ha ripreso, dopo la breve sosta domenicale, gli interrogatori di quanti occuparono l'appartamento in cui è avvenuta la macabra scoperta. I discendenti della famiglia dell'orefice Michele De Sanctis, il prof. Cavallucci, l'ultimo proprietario dell'alloggio, Miele, e altri inquili¬ ni sono stati nuovamente interrogati dal magistrato. Nulla è trapelato sui colloqui. Gli inquirenti, però, si mostrano fiduciosi di giungere entro breve tempo alla soluzione del « giallo ».

Persone citate: Alessandro Krog, Cavallucci, Giacinto Pulsoni, Michele De Sanctis, Miele, Pulsoni

Luoghi citati: Abruzzo, Avezzano, L'aquila, Napoli