Liberato il generale Sandoval rapito dai terroristi a Quito
Liberato il generale Sandoval rapito dai terroristi a Quito lì capo dell'aviazione dell'Ecuador Liberato il generale Sandoval rapito dai terroristi a Quito Secondo alcune fonti, sarebbe riuscito a sfuggire ai suoi carcerieri Reparti di paracadutisti inviati a rastrellare la zona del ritrovamento Quito, 2 novembre. Cesar Hohon Sandoval, il comandante in capo dell'Aeronautica ecuadoriana rapito martedì scorso, è stato ritrovato nei pressi dell'aeroporto « Marechal Sucre» di Quito. Sulle circostanze del ritorno del generale le fonti ufficiali non hanno diffuso alcun comunicato: secondo un'emittente radiofonica il capo dell'aviazione sarebbe sceso da un camion proveniente dalla campagna. Dicci minuti dopo alla base aerea giungeva anche il presidente della Repubblica Velaseli l barra, accompagnato da alcuni ministri. Sandoval appariva stanco e non rasato, ma in buone condizioni di salute. Più tardi il ministro della Difesa, in un messaggio radiodiffuso, dichiarava che nei confronti degli autori del rapimento saranno adottate rigide misure, ma non ne rivelava l'identità. C'è chi dice che Sandoval sia stato abbandonato dai rapitori; altri affermano invece che il quarantacinquenne generale sarebbe riuscito ad approfittare di un attimo di distrazione dei suoi carcerieri, fuggendo dall'attico di una casa nella quale era trattenuto, nella cittadina di Nono Mindo, 90 chilometri circa a nord-ovest di Quito. Secondo una stazione radio, il generale si sarebbe aggirato a piedi fra le montagne, fino a quando avrebbe ottenuto un passaggio fino a Quito. A confermare questa versione, è l'invio di contingenti di paracadutisti a Nono Mindo, nell'apparente tentativo di mettere le mani sui rapitori. Il rapimento, nelle prime ore di martedì scorso, del comandante in capo dell'aeronautica ecuadoriana, aveva dato luogo a severe misure di sicurezza nel paese: era stata proclamata la legge marziale e imposto il coprifuoco, mentre numerosi arresti venivano compiuti fra gli oppositori del regime di Velasco Ibarra. Il governo aveva offerto un milione di « sucre », circa 25 milioni di lire, a chiunque avesse fornito informazioni tali da portare al ritrovamento del generale e alla cattura dei rapitori. Il coprifuoco è stato abolito dopo il ritrovamento di Sandoval: a lasciar libere le mani del governo nella caccia a coloro che sequestrarono il generale resta comunque la legge marziale. Sabato un gruppo che si autodefiniva « commando Rafael Brito » aveva fatto pervenire un messaggio con il quale si addossava la responsabilità del rapimento, e chiedeva, in cambio del suo rilascio, le dimissioni del presidente José Velasco Ibarra e del ministro della Difesa. Ma tanto il « commando », quan- to altri gruppi che pure rivendicavano la paternità del ratto non rispondevano alle richieste governative di dimostrare di tenese prigioniero il generale. (Ansa Reuter) II gen. Cesar Sandoval
Luoghi citati: Quito
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