Alida Valli, trentanni fa
Alida Valli, trentanni fa LA CRONACA DEGLI SPETTACOLI TELEVISIVI Alida Valli, trentanni fa L'attrice, oggi protagonista della «Strategia del ragno», è riapparsa nel film, che la rivelò, «Piccolo mondo antico», di Mario Soldati - Stasera il giallo di Durbridge « Tutta la storia poggia sul fatto assurdo che Franco Maironi non vuole denunciare all'autorità la nonna — una vecchia cretina e insopportabile — che' ha falsificato e occultato un testamento. Ora la situazione non ha la minima possibilità di essere creduta, e quindi di interessare, men che i lettori, gli spettatori soccorsi da un minimo di intelligenza e di buon senso. Per sostenersi, una situazione simile avrebbe dovuto postulare una nonna giovane, bella e seducente... Fogazzaro non seppe intravedere la realtà d'una storia, ma solo il canovaccio di un melodramma senza flato di vita ». Così scriveva Gabriele Baldini nel febbraio del 1965 proprio in occasione della riproposta in tv di Piccolo mondo antico di Mario Soldati. Alla gioconda e feroce distruzione — che molti, scandalizzati e indignati, respìngeranno — del romanzo, si opponeva invece la positiva valutazione della pellìcola. Baldini rilevava il piacere di abbandonarsi «all'incanto dei vecchi dagherrotipi di Soldati » e sottolineava come il regista «avesse inteso il partito che sì poteva trarre dalla pittura italiana della metà dell'Ottocento... Il problema era tutto nel riuscire a far sentire la naturalezza e la disinvoltura del costume: un problema che il cinema italiano, in specie, non era mai riuscito ad affrontare, prima di Soldati, se non con maldestra goffaggine. Riinserirsi nella pittura significava ritrovare l'atteggiamento autentico, quel rapporto diretto, insomma, cori le figure e le luci del passalo... ». Siamo d'accordo. E lo siamo anche dopo aver rivisto (per la quarta o la quinta volta?) Piccolo mondo antico, ieri sera incluso, un po' a forza, nel ciclo del Risorgimento. Senza sparare a zero sull'originale, in ogni caso degno di un certo rispetto, bisogna dire che il film ce ne ha restituito l'essenza risparmiandoci però tutte le grosse frange retoriche. A distanza di trent'anni è ancora un'opera perfettamente vitale e non soltanto nella dimensione calligrafica. Un cenno a parte per Alida Valli. Troppo spesso dimenticata o. peggio, mal diretta e mal adoperata, non poteva avere dalla televisione, nel giro di pochissimi giorni, un migliore omaggio: la si è ammirata, misteriosa e svampita Draifa in un notevole film d'oggi, inquietante, provocante e irritante come Strategia del ragno di Bertolucci, e la si è ammirata in un notevole film di ieri, di squisita estrazione letteraria, superba nel tratteggiare una Luisa indimenticabile (tanto da rendere ancor più bella l'eroìna di Fogazzaro), stupenda in quel grido che essa lancia al prete dopo la morte della bambina, e che veramente mette i brividi « Mi al so paradis ghe credi no! ». * * Seconda puntata di Famiglia e società. Stavolta l'imputato era il matrimonio: accertato — come sembra ampiamente accertato — che è in crisi, qual è il complesso dei motivi che hanno determinato la crisi? La trasmissione si divideva in due parti: quella delle interviste volanti, la migliore, e quella del dibattito che come lutti i dibattiti ha avuto momenti di dispersione e divagazione, pur nella sua indubbia vivacità. Osserviamo che di divorzio non s'è parlato, probabilmente per un accordo fra gli intervenuti: al divorzio ha accennato il « coordinatore » Ettore Masino che ha detto « Il problema del matrimonio in crisi... è spesso cosi grave che la maggioranza dei parlamentari ha già espresso la sua volontà di inserire nell'ordinamento giurìdico italiano l'istituto del divorzio ». Tra le ìntei~viste volanti, ci ha colpito di più quella ad un operaio che diceva « Sono padre dì tre figli... tutto è caro, il pane, il latte, la carne... dove andiamo a finire di questo passo? Mia moglie deve lavorare, torna a mezzanotte... io torno alla serae mangio solo come un cane... i bambini stanno all'asilo e perdiamo il loro affetto... No, non è vita coniugale, non è matrimonio, questo... ». * * Stasera sul « nazionale » seconda puntata del giallo Un certo Harry Brent che ha debuttato domenica. Indi Firenze, mille giorni di Quinci, sul restauro delle opere danneggiate dall'alluvione del '66. Le trasmissioni del « secondo »: il documentario I bambini e noi di Comencini (che si occuperà dell'immigrazione a Torino) e lo show Tanto per cambiare condotto da Renzo Palmer. u. bz.
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