Arrestò una dimostrante poi si scusò con una lettera

Arrestò una dimostrante poi si scusò con una lettera I testi al processo per i disordini a S. Elia Arrestò una dimostrante poi si scusò con una lettera « L'ho fatto, ha detto il carabiniere, perché temevo le reazioni degli abitanti del rione» Cagliari, 31 ottobre. Al processo contro le 23 persone accusate di aver partecipato ai disordini nel quartiere di « Sant'Elia » durante la visita del Papa sta per concludersi l'escussione dei testimoni. Nella prossima udienza che si terrà martedi, deporranno gli ultimi tre testi, poi comincerà la discussione. Oggi c'è stato un vivace confronto tra il vice questore De Michele e il dott. Oliverio, esponente del gruppo dei « Cattolici del dissenso », che assistette ai disordini. Oliverio ha sostenuto che, durante il sequestro del megafono agli attori del «Dioniso», gli agenti dissero che dovevano controllare se lo strumento fosse proprietà legittima del gruppo, in caso positivo lo avrebbero restituito. « Non parlarono di motivi di ordine pubblico — ha detto Oliverio — e a conferma di quanto affermo è la frase che pronunciò il dottor De Michele: " Il megafono la restituiremo se risulterà di vostra proprietà " ». Il vice questore ' invece sostenuto che il ìr.egafono venne sequestrato perché si temeva che con esso i giovani volessero disturbare il discorso del Papa e di non avere mai pronunciato le frasi attribuitegli dal dott. Oliverio. Nel corso della deposizione del carabiniere Luigi Esposi¬ to, il quale arrestò Alessandra Cao, si è appreso che il militare inviò all'imputata quando questa era in carcere, indirizzandola però a casa della ragazza, una lettera con la quale intendeva scusarsi per la sua azione. Il testo della lettera non è stato reso noto; il carabiniere rispondendo al presidente che gli chiedeva perché l'avesse sc.itta ha risposto, alquanto imbarazzato: « Avevo arrestato la Cao e temevo le reazioni degli abitanti di Sant'Elia ». Altri testimoni hanno confermato l'alibi di Francesco Polo, il quale ha sempre sostenuto che venne arrestato davanti agli uffici della questura dove si era recato per avere notizie dei suoi compii gni dopo che aveva saputo per caso, degli incidenti « Francesco Polo — hanno detto otto testimoni —- quei pomeriggio non sì recò a Sant'Elia; era nei locali del "Tea tro studio" per delle prove». L'udienza si è conclusa con la deposizione di Carlo Ciò glia, un amico degli attori del gruppo « Dioniso ». Il giovane, dopo che il presidente aveva letto la formula del giuramento, ha detto « lo giuro » sollevando il braccio destro con la mano chiusa a pugno. Il gesto non è sfuggito al presidente che lo ha richiamato e lo ha fatto giurare nuovamente. (Ansa)

Persone citate: Alessandra Cao, De Michele, Francesco Polo

Luoghi citati: Cagliari