In sessantamila all'Azteca per le "azzurre,, del calcio

In sessantamila all'Azteca per le "azzurre,, del calcio Sconfitte (2-0) ma festeggiatissime In sessantamila all'Azteca per le "azzurre,, del calcio dal nostro inviato speciale CITTA' DEL MESSICO, lunedi mattina. Stadio Azteca, ore 12. Sessantamila persone in tribuna, striscioni e bandiere, urla e cori: sfilate di squadre in campo, con la banda militare, gli inni nazionali e la telecronaca diretta. Ancora una volta il Messico ha vestito I panni della festa per lo sport, ma stavolta non c'entrano le Olimpiadi o I campionati del mondo: oggi al eentro dello spettacolo sono state le calciatrici di Italia e Messico, ammirate e applaudite con un calore favoloso, quasi incredibili'. Le azzurre del football stanno vivendo una avventura indimenticabile, hanno calcato l'erba già pestata dal bulloni di Riva e l'i'li- nella finalissima della >: Rimet ». Per loro è un sogno e tale resta malgrado la sconfitta subita contro le scatenate messicane: le azzurre hanno perso per 2 a 0. ma non hanno deluso e la giornata rimane ugualmente « storica » per loro e per tutto il calcio italiano, ammirato e festeggiato all'estero anche quando a rappresemelo non ci sono gli assi miliardari ma un gruppo di simpatiche ragazzine Un traguardo tanto ambizioso come questa trasferta In Messico non potevano Immaginarselo nemmeno quei dirigenti che sono stati 1 principali artefici del « miracolo » raggiunto in Italia con il calcio femminile. I fratelli Rambaudi. due attivissimi industriali torinesi, hanno offerto due anni fa ad un gruppo di ragazzine maglie, palloni e un campo per giocare al football. Si tiravano calci sul campo di Alpignano mentre le altre ragazze facevano altrettanto sul prati di Udine o Verona o Parma. In due anni si è fatta tanta strada, si è arrivati da Alpignano al Messico. Per le azzurre non c'è stata solo la partita ad assumere contorni di favola. Tanti episodi di questi giorni hanno sorpreso ed entusiasmato loro e chi le accompagna. Si è cominciato con l'accoglienza all'aeroporto (duemila persone che lanciavano coriandoli e chiedevano autografi, decine di giornalisti ed un collegamento diretto in tv); si è proseguito con la lunga serie di articoli e roto su tutti I giornali messicani, poi con la visita al ministro degli Esteri Aldo Mpro, che ha ricevuto con simpatica cordialità le azzurre in un salone dell'hotel più elegante della città. La partita è stata all'altezza di tutto quello che ha fatto ad essa da prologo e da contorno. E' stato un incontro emozionante e divertente che le messicane (piccole ma toste e veloci) hanno vinto con merito, segnando un gol per tempo. Il primo al 28' con un diagonale sinistro di Marta Hernandez. pronta ad approfittare di una grossa svista dell'arbitro Herrera (casalingo assai) che non ha visto un precedente « mani » della Rublo. Il secondo al 28' della ripresa, con un autogol della brava Plnardi. SI è giocato a buon ritmo, con le italiane costrette a lungo In difesa, generose ma poco fortunate. Le migliori sono state la portiera Seghetti (14 anni, agile come un gatto, che ha compiuto interventi decisivi), la Bonanni (un « libero » con la treccia, robusto ed autoritario) e la Avon (lottatrice a centrocampo). Elena Schiavo, il Ri\a della N'azionale femminile, si è impegnata con la solita grinta ma senza successo alla ricerca del gol. rimedi.nulli anche una forte botta ad un fianco che l'ha costretta a lasciare il campo in barella. Anche a lei. come al Riva vero, il Messico forse non porta fortuna. Antonio Tavarozzi

Persone citate: Aldo Mpro, Antonio Tavarozzi, Bonanni, Herrera, Marta Hernandez, Rambaudi, Riva