Catturato anche il terzo gangster «Per carità non sparate, mi arrendo»

Catturato anche il terzo gangster «Per carità non sparate, mi arrendo» Catturato anche il terzo gangster «Per carità non sparate, mi arrendo» Sebastiano Di Luciano era ospite di una ragazza squillo in un elegante attico di piazza Yillari alla Madonna di Campagna • ta polizia ieri pomeriggio circonda il palazzo; quando irrompe nell'appartamento il ricercato va verso il terrazzo, ma trova gli agenti con il mitra spianato e alza le mani - Mentre lo portano sull'auto la folla si fa minacciosa e grida «assassino» Alle 13,30 di ieri la polizia ha catturato il terzo gangster ricercato per l'omicidio dell'orefice Baudino. E' Sebastiano Di Luciano, detto « Pasqualino il pistolero »; ha 25 anni ed è siciliano. Era nascosto alla Madonna di Campagna, neU'attico di una ragazza-squillo di lusso, amante di un suo amico. Data la sua abitudine di portarsi sempre appresso due rivoltelle infilate nella cìnta dei pantaloni, la polizia ha spianato i mitra, ma Di Luciano ha alzato subito le mani: «Per carità, non sparate, mi arrendo ». Un:ora prima il magistrato inquirente, il sostituto procuratore della Repubblica dott. Francesco Marzachì, aveva firmato nei confronti della banda l'ordine di cattura. Giorgio Panizzari, 21 anni; Giuseppe Cardillo, 25 anni; Sebastiano Di Luciano, 25 anni, ed un quarto complice, l'autista della banda, ancora da identificare, sono ufficialmente accusati di omicidio a scopo di rapina. Con loro in carcere ci sono la prostituta ventunenne Rita Gorgone, che li ha ospitati nel suo appartamento di corso Monte Cucco 36, e il meccanico Paolo Solinas, 25 anni, al quale — subito dopo il delitto — Panizzari si è rivolto per vendere la sua « Fulvia » ed avere aiuto. Sono accusati di favoreggiamento. La stessa imputazione che grava sulla coppia che ha aiutato Sebastiano Di Luciano a nascondersi fino alle 13,30 di ieri. Sono Antonio Miringella, 24 anni, da Foggia, pregiudicato per furto, e la sua amante Luciana Bassanl, 29 anni, da Biella, separata dal marito, madre di due bimbe una delle quali — Rebecca, 16 mesi — abita con lei nell'elegante appartamento all'ottavo piano di piazza Viilari 12, dove ieri ha fatto irruzione la polizia. E' una donna avvenente, altera, che dice di essere maestra elementare (è davvero diplomata), ma secondo la squadra del buon costume è una cali-girl. Sebastiano Di Luciano è diverso dagli altri due gangster. Giorgio Panizzari e Giuseppe Cardillo erano conosciuti come ladri incalliti e, proprio facendo leva su questo fatto, si sono- costituiti professandosi innocenti. « Pasqualino il pistolero » invece è già stato condannato per aver ferito con un colpo di pistola un passante che cercava di mettere pace in una lite in cui era protagonista, ed era attualmente ricercato per tentato omicidio. Nell'agosto scorso, sparando con due pistole nel ristorante « Don Pepe » (e dimostrando per fortuna cattiva mira), aveva cercato di vendicare un amico che era stato appena accoltellato da un altro cliente. In questi giorni ha fatto sapere tramite il suo legale, l'avv. Gabri, che è del tutto estraneo all'omicidio del gioielliere. Afferma che quel giorno, a quell'ora, era dalla madre per curarsi uno strappo muscolare procuratosi giocando/ a bowling. « Non posso costituirmi — aveva Sebastiano Dì Luciano catturato nell'alloggio di un'amica viene accompagnato dal capo della Mobile, dott. Montesano detto —. Perché c'è nei miei confronti l'altro mandato di cattura ». Aveva certamente letto sui giornali che la Mobile aveva addirittura trovato sulla «Giulia» usata dai gangster per la rapina, una sua impronta. Violento e sprezzante, «Pasqualino il pistolero» ha creduto di potersi muovere impunemente nella città dove tutte le forze dell'ordine erano mobilitate alla sua caccia. Alle quattro di ieri mattina una pattuglia però l'ha rico¬ nosciuto a bordo di una veloce « Mercedes » rossa. L'ha inseguita, ma non è riuscita a raggiungerla. Il gangster alle 10,30 ha abbandonato l'auto vistosa in piazza Robilant e si è trasferito sulla « Giulia » di Lucia¬ na Bassani. Al volante c'era Antonio Miringella, l'amante della donna. Alle 12,30 i due vanno dal barbiere. Un cliente uscendo riconosce il ricercato e telefona alla polizia. Alle 13 il capo della Mobile, dott. Montesano, è in piazza Villari. Sistema 1 suoi uomini costruendo una trappola da cui non si può fuggire. Ci sono agenti col mitra anche sui tetti e sui terrazzi intorno all'attico della ragazzasquillo. Sale con il dottor Bonsignore della Criminalpol, i marescialli Patera e Giannattasio, l'agente Cirillo. Hanno le pistole in pugno. «Chi è?» domanda attraverso la porta Antonio Miringella rispondendo alla scampanellata. « Una raccomandata, signore » dice tranquillo il dott. Bonsignore e quando il battente si schiude, ci mette un piede in mezzo. La porta si spalanca. Miringella vede le armi puntate ed esclama: « No. no... Si consegna ». Sebastiano Di Luciano detto « Pasqualino il pistolero » è in mezzo alla stanza. Si volta subito verso la porta del terrazzo, ma ci sono due uomini col mitra. Alza le mani terrorizzato: « Per carità, non sparate, mi arrendo ». Dalla camera da letto arriva Luciana Bassani. Non sembra stupita: tiene tra le braccia la piccola Rebecca che si è svegliata e piange. Il gangster è disarmato ed anche i suoi complici. L'appartamento viene rapidamente perquisito, ma si trovano solo alcuni proiettili. « Devo ancora mangiare — dice il Di Luciano —. Forse non avremo tempo per il pranzo». Il dott. Montesano annuisce: « Un'ora fa il giudice ha spiccato anche nei tuoi confronti l'ordine di cattura per l'omicidio dell'orefice. Temo che la faccenda andrà per le lunghe». ,. .. ìi .. Il gangster mangia un panino al prosciutto che gli prepara la donna. Ha paura perché in piazza Villari si è radunata una gran folla. « Non c'è pericolo — dice il dottor Montesano —. Non ti metto neppure le manette». Scendono in strada. Durante il tragitto verso la macchina, la gente inveisce: « Assassino, assassino ». Il giudice ha confermato l'accusa: omicidio dell'orefice a scopo di rapina \ ' , , . , i Luciana Bassani, la giovane che ospitava il « pistolero »

Luoghi citati: Biella, Foggia