Dove sono finiti i milioni spiccioli di Canzonissima di Alberto Rapisarda
Dove sono finiti i milioni spiccioli di Canzonissima Dove sono finiti i milioni spiccioli di Canzonissima La grossa fetta del 1969 destinata alla beneficenza: all'Ente per la conservazione della gondola, al Conservatorio delle Vergini Cappuccinelle e così via - Sabato comincia la versione '70 nostro servizio Roma, lunedì mattina. Sabato prossimo s'inizia l'agonia di «Canzonissima». La popolare ' trasmissione, infatti, è condannata a scomparire. La Rai-tv avrebbe fissato l'« esecuzione capitale » per il 1973. Dopo il successo record dell'anno passato (20 milioni di spettatori per serata e oltre cinque miliardi incassati con i biglietti della Lotteria di Capodanno), ottenuto però con spese enormi da parte della Rai-tv (390 milioni di lire), si è ora deciso di porre fine alla escalation dei costi. « Canzonissima » è una trasmissione di varietà come tante altre — dicono allo stato maggiore di viale Mazzini — e non merita quindi un trattamento di favore. Le spese debbono essere dimezzate e lo show ridimensionato ( niente vedettes, niente scenografie che cambiano ogni sera), sia perché si vuole indirizzare il telespettatore verso programmi di maggiore impegno, sia perché il bilancio dell'ente è in pauroso passivo. « Se potessimo, l'avremmo già cancellata dai nostri programmi » dicono i dirigenti del servizio varietà a proposito della trasmissione più popolare dell'anno. Ma non possono. Un impegno con il ministero delle Finanze li obbliga a tirare avanti almeno sino al 1973. Dati alla mano, in realtà, « Canzonissima » è per la Tv una operazione passiva dal punto di vista finanziario. Nel migliore dei casi, dei miliardi incassati con la vendita dei biglietti della Lotteria di Capodanno ritorna alla Raitv solo una piccola fetta di 250 milioni. Poiché l'anno passato il costo di « Canzonissima » si è aggirato sui 390 milioni, il passivo è stato di 140 milioni. I veri beneficiati dagli sforzi della tv sono, naturalmente, i fortunati che vincono i premi (un miliardo e mezzo), la società che organizza la lotteria (580 milioni), il rivenditore dei biglietti (520 milioni) e circa duemila parrocchie, società sportive, enti di beneficenza, che si spartiscono il restante miliardo e mezzo. Tremano a Venezia i dirigenti dell'Ente per la conservazione della gondola, a Treviso il comitato banda musicale cittadina, a Palermo il conservatorio delle vergini Cappuccinelle, o il circolo bocciofilo XXIV Maggio di Macerata. Se muore «Canzonissima», sarà ben più difficile fare comperare agli italiani i biglietti della Lotteria di Capodanno, ufficialmente nota come « Lotteria Italia ». Pochi biglietti venduti significano pochi soldi distribuiti in beneficenza. Come faranno a sopravvivere i comitati « Pro Cippo commemorativo » di Ortucchio (L'Aquila) o di Santa Maria Imbaro (Chieti) senza gli spiccioli distribuiti dalla Presidenza del Consiglio? Entreranno in crisi anche i vari festival nazionali della carrzone dei bambini (« Il merlo moresco », « L'ugoletta d'oro ») nati proprio ad imitazione di manifestazioni come « Canzonissima ». Anche loro, infatti, partecipano alla ripartizione degli utili, come l'orchestra a plettro senese, o la società ciclistica «Pedale Ravennate». Persino i paludati magistrati della Corte dei Conti non disdegnano di accettare per il loro circolo l'obolo di beneficenza. La pioggia di assegni di milioni o solo di centinaia di migliaia di lire, distribuiti grazie alla Lotteria di Capodanno, arriva sino alle più remote contrade italiane, purché abbiano « un santo in paradiso » cioè a Roma. Ma durerà ancora per poco, preannunciano alla Raitv, dove cominciano a ba¬ d"HmthfarVinl dare al soldo. « Avremo una "Canzonissima" alla Victor Hugo ( I miserabili )» ha commentato Corrado, il presentatore dell'edizione 1970. Ed ha aggiunto, rivolgendosi ai funzionari televisivi: « Se avete bisogno di qualche lira, contate pure su di me ». ' Alberto Rapisarda Patty Pravo è una delle cantanti che si esibiranno sabato a Canzonissima
Persone citate: Patty Pravo, Victor Hugo
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