Un regalo ai campioni

Un regalo ai campioni Amara sconfitta per la Samp Un regalo ai campioni Cagliari. Il rigore trasformato da Riva Cagliari 2 Sampdoria 1 (Telefoto) CAGLIARI — Albortosl 6; Martiradonna 6, Mancln 6; Cera 6, Niccolai 5, Tomasini 4 (Brugnera dal 70','7); Domenghinl 5, Nené 6, Gorl 7, Greattl 6, Riva 7. 12° Reginato. SAMPDORIA — Battara 6; Sabacimi 7, Sabatini 6; Corni 6, Negrisolo 6, Lippi 8; Salvi 6, Lodetti 6, Cristin 5, Suarez 7, Francesconi 4. 12° Pelizzaro; 13° Spanio. ARBITRO — Motta 4. Reti: Salvi al 67', Riva, su rigore, al 75' e Brugnera al 78'. dal nostro inviato Cagliari, lunedi mattina. A un quarto d'ora dalla fine della partita, la Sampdoria ieri vinceva per 1 a 0 sul Cagliari, sul campo dei campioni d'Italia. Un vantaggio forse sproporzionato per il gioco d'attacco svolto (il tiro in rete di Salvi al 22' della ripresa era stato praticamente il primo scagliato in porta dalle evanescenti punte blucerchiate), ma che premiava la manovra accorta di tutta la squadra di Bernardini, veramente trasformata a centrocampo dalla regia di Suarez e ancor più solida in difesa grazie alla clamorosa « scoperta » di Lippi, il ventiduenne viareggino rientrato al club dopo il prestito al Savona, che ha esordito come stopper in serie A contro Riva e colleghi con la sicurezza d'un campione. In cinque minuti, dal 29' al 33' della ripresa, i liguri sono passati dalle speranze di vittoria alla disperazione per la sconfitta. Non si è trattato d'un crollo improvviso, ma d'una svolta decisa che la gara ha avuto in un modo piuttosto rocambolesco, svolta nella quale ha avuto una parte di spicco il trentanovenne arbitro monzese Ezio Motta, ieri alla sua 34' partita in serie A. A sedici minuti dalla fitte, Riva è scattato in area sampdoriana su tocco di Brugnera, che Scopigno aveva mandato in campo al 25' per cercare di ravvivare l'attacco. Il cannoniere del campionato, era ostacolato dal diretto rivale Sabadini. che lo prendeva anche per la maglia; Riva però si liberava dalla stretta, calciava a fil di traversa con notevole potenza, si voltava con un gesto che era insieme di stizza per il gol sbagliato e di protesta per la scorrettezza di Sabadini. In quel momento (solo in quel momento, vale la pena ripeterlo perché il particolare è importantissimo) si vedeva l'arbitro Motta partire con il braccio teso verso il dischetto del rigore. Voci di spogliatoio dicono che l'arbitro avrebbe fischiato mentre la palla passava sulla traversa, poi che il sibilo sarebbe partito addirittura prima che Riva calciasse. Contraddizioni che (specie se di fonte uffi- a oul mo il o a na ua a enaia no ae a a al o ta o a atta rne a, ela ea uva er o. to, rideva ta, on va me to et in na laveire il di bitre erbe he oni ffi- peraltro che sa benissimo difendersi da sola grazie anche all'appoggio d'un pubblico favoloso e non ha bisogno di spinte. Se rdrbitro aveva concesso a Riva la regola del vantaggio e l'attaccante ha calciato, il penalty veramente non ci stava. La situazione peraltro non è nuova, la ruota gira e ora è il Cagliari ad approfittarne senza avere sollecitato nulla. Chi ai tempi dell'Inter e del Milan dominatori in campionato e in Coppa parlava soprattutto di strapotere dei dirigenti lombardi, è smentito dai fatti. La realtà è che nel calcio è comodo stare dalla parte del più forte, si prendono applausi, si evitano grane, tanto i et piccoft k protestano un po' e poi si (xilmaho. Còsi ta Sampdoria, che anche in precedenza non aveva certo avuto una direzione arbitrale « alla pari » con l'avversario nella valutazione dei falli, è stata raggiunta da Riva, il quale dagli undici metri, stavolta senza Sabadini vicino, ha fatto secco Battara con un bolide basso. E subito dopo, al 33', mentre i blucerchiati erano ancora frastornati su un centro di Domenghini, sono saltati insieme ancora Sabadini e Riva, la palla al rimbalzo è finita sul sinistro di Brugnera, il quale al volo, con uno splendido tiro, ha battuto Battara dando al Cagliari il gol della sudatissima vittoria. . Un finale sconcertante, come sempre accade quando non sono soltanto ì giocatori a decidere un risultato. Il Cagliari ha accusato senza dubbio la vicinanza dell'impegno di Coppa dei Campioni mercoledì a St-Etienne; la squadra ha iniziato forse con l'idea di risparmiare energie, poi ha visto che non ce la faceva contro l'ordinato schieramento sampdoriano ed è stata presa da un po' d'affanno. Solo così si spiegano i falli ripetuti di Niccolai e Tomasini sul non irresistibile Cristin, la mancanza di misura nei passaggi di Nené, la grande confusione di Domenghinl, di Riva (peraltro sempre pericolosissimo) e del pur bravo Gori, tutti ammassati al centro, quasi a fare il gioco della difesa ligure. La vittoria dei sardi, maturata in modo amaro per la Sampdoria, è tuttavia giustificata dalla continua anche se disordinata pressione, dai diciotto calci d'angolo in favore. Ma la cosa più bella per i campioni resta comunque il risultato, perché il gioco non ha convinto. Con le dovute proporzioni la Samp ha certo sfruttato meglio le sue carte. Di Suarez si è detto (lo spagnolo ha dato piena ragione a Heriberto, che voleva Luis e puntava sulla cessione di Corso) e anche di Lippi: hanno giocato bene Sabadini su Riva — decisione presa da Bernardini poco prima di alidore in campo —, Sabatini su il | Domenghinl Negrisolo su Go do \ ri. A terra le « punte », a par t il i dl l di Sli dosa) confermano come ilrigore concesso in quel modoI e non al momento del fallo 1 del difensore ligure sia siato un grazioso omaggio al prej fitigio del Gini nazionale e del' Cagliari campione, squadra te il guizzo del gol di Salvi, ordinato Corni, un po' sfiatato Lod ";: che s'è salvato con Bruno Perucca

Luoghi citati: Brugnera, Cagliari, Italia, St-etienne