La Douja d'Or e il Palio una settimana di festa ad Asti

La Douja d'Or e il Palio una settimana di festa ad Asti La Douja d'Or e il Palio una settimana di festa ad Asti La mostra del vino è stata inaugurata sabato pomeriggio - Grande affluenza di pubblico - I vini più venduti (su 134 campioni esposti) sono quelli dolci, da dessert - Le ragioni della decadenza di Barbera e Grignolino - A sei giorni dalla disputa del Palio divampano polemiche e rivalità tra i rioni dal nostro inviato Un gruppo di ragazze si prepara, nei suggestivi costumi, al Palio di Asti (f. Moisio) i r e i a e o n n i isi e. Asti, lunedì mattina. La Douja d'Or e il Palio. Asti è tutta un addobbo: striscioni, bandiere, manifesti multicolori con incitamento per i vari borghi che parteciperanno alla corsa di domenica prossima, grande affluenza nei padiglioni della mostra enologica allestita al centro dei giardini pubblici. La festa del vino è la fèsta di una provincia che ha 41 mila ettari coltivati a vite, con due milioni di ettolitri di prodotto medio annuale. La Douja d'Or è stata inaugurata sabato pomeriggio. Espongono 87 ditte su 217 che si erano iscritte al concorso (la selezione è stata fatta da un Comitato dell'Ordine nazionale degli Assaggiatori) con 134 campioni di vino. C'è un supermercato (una caratteristica « balera » in legno con commesse vestite da Giacomette) dove si possono comprare i vini vincitori: fino a ieri mattina erano già state vendute 2500 bottiglie di barbera, grignolino, freisa, malvasia, brachetto, dolcetto, pais-J(un vino da pasto fatto con uva da freisa e da barbera) moscato ed Asti spumante. Il pubblico (in genere torinesLe milanesi) ha acquistato soprattutto malvasia e brachetto, vini dolci, tipici da dessert. Perché « purtroppo il barbera è svalutato — dice il dr. Gianni Goria della Camera di Commercio. — Ce n'è tanto, bisogna venderlo e la produzione è andata deteriorandosi. Il consumatore è ormai abituato a considerarlo un vino inferiore e preferisce acquistare i vini dolci, frizzanti, di pronta assimilazione, che oltretutto piacciono moltissimo alle donne ». Quando si parla di vino, si pensa subito alle sofisticazioni. « E' inutile fare gli ipocriti — dice il dr. Goria — sappiamo benissimo che moltissimi produttori, nella nostra provincia, hanno l'abitudine di alzare la gradazione alcolica aggiungendo zucchero. Più che una sofisticazione (il prodotto non è alterato in modo nocivo), si trattra di una frode commerciale. E' chiaro infatti, che così all'agricoltore viene a costare di meno (400-500 lire l'ettolitro), mentre il prezzo al minuto resta inalterato. D'altra parte in Francia e in Lussemburgo quest'operazione è permessa ». Zucchero o no, si assiste ad uno sforzo di tutti i contadini, le Cantine sociali, le piccole e medie industrie della provincia per rilanciare il vino da pasto del Monferrato. Basta passeggiare per i giardini di Asti e guardare le bacheche in cui sono stati esposti i campioni vincitori della Douja d'Or. Tutte le bottiglie hanno etichette particolari, con disegni caratteristici e le informazioni sul prodotto. « Quattro anni fa alla prima edizione della mostra — dice ancora il dr. Goria — sono state esposte bottiglie brutte, senza indicazioni. Non invitavano certo a farsi comprare. Ora tutti si sorzo adeguati. So di piccoli produttori che si sono rivolti ad architetti di Asti per farsi disegnare un'etichetta originale ». Dalla Douja al Palio. Domenica si corre la quarta tgsLètaQcntdLsslsmCnIn edizione della corsa ripristinata nel '67, dopo oltre trent'anni d'interruzione. Nei borghi fervono i preparativi, e sono nate violente polemiche. La più accesa e clamorosa è scoppiata nel rione Torretta-S. Caterina: si è arrivati addirittura ad una scissione. Quest'anno correranno due cavalli, uno per i « torrettiani » della parrocchia di S. Caterina e un altro per quelli della parocchia di N. S. di Lourdes. I due nuovi borghi si lanciano accuse che sono sconfinate persino nella politica. L'atmosfera è tesa. « Se correranno nella stessa batteria — dicono con una malcelata speranza al bar Cocchi di piazza Alfièri — ne vedremo di tutti i colori. Il regolamento del Palio proibisce soltanto ,il disarcionamentq del fantino con le mani: tutto il resto è permesso». Le ultime due edizioni sono state vinte dal rione di S. Pietro (colori verde e rosso). Entrambe le volte il cavallo del borgo è partito senza i favori del pronostico. Tutto sarà regolare? Ad Asti corrono voci di contestazione che accendono ancor di più la rivalità tra i rioni. Un gruppo dì cittadini un po' più scalmanati di Torretta S. Caterina avrebbero intenzione di bloccare il passaggio al corteo dei « nemici » della parrocchia di N. S. di Lourdes e dì non lasciarli così raggiungere la piazza. Sarà vero? A S. Caterina smentiscono: « Noi consideriamo il Palio un fatto sportivo » dicono. Ma tutti sono convinti che ci sarà qualche sorpresa. Pier Michele Girola

Persone citate: Barbera, Gianni Goria, Goria, Moisio, Pier Michele Girola

Luoghi citati: Asti, Francia, Lussemburgo, S. Caterina, Torretta