Le cavallette nere del '22 di Mirella Appiotti

Le cavallette nere del '22 cronaca televisiva sui due canali Le cavallette nere del '22 IERI: l'avvento dei fascisti nel teleromanzo « Le terre del Sacramento » con Renato De Carmine e Paola Pitagora - STASERA: un film di Losey Walter Chiari e la moglie Alida Citelli in scena a Ischia: è il primo show dell'attore dopo la scarcerazione (Tel.) Come racconto televisivo, la terza puntata dello sceneggiato tratto dal romanzo di Jovine, Le terre del Sacramento, è stata nettamente migliore della precedente. Si sono viste abbastanza bene in luce due tra le figure chiave della vicenda: Laura Cannavate impegnata, più per bisogno di affermazione personale che per vero senso di giustizia, a rimuovere dall'abbandono il latifondo del marito; e Luca, il figlio del popolo che conquistatosi con ferrea volontà la posizione di piccolo leader dei braccianti semi-schiavi del proprio borgo, conduce la sua lotta con una febbre fredda e indomabile. Attorno ai protagonisti. i numerosi « comprimari » dell'affollato affresco hanno disegnato, sia nell'ambiente paesano che in quello della borghesia napoletana morbida, scettica e disponibile, i rispettivi personaggi con malinconia o arguzia misurando, meglio che all'inizio, la generale tendenza ad un troppo spiccato macchiettismo. Tutto questo però non è un elogio incondizionato alla « lettura » che Silverio Blasi ha sin qui fatto del libro di Jovine, imperfetto sin che si vuole, ma ricco di elementi vitali e con un orizzonte allerto pur dal cupo e chiuso angolo visuale di un Molise di mezzo secolo fa. Il regista, infatti, tanto meglio dipana la sua narrazione sul video quanto più la chiude nell'ambito di una storia «privata», lasciando involontariamente fuori, come episodi che non riescono ad impastarsi a fondo con il nucleo dello spettacolo, tutti i risvolti corali del romanzo. Ieri, ad esempio, le scene dello scempio fatto ai boschi del Sacramento dai contadini abbrutiti dalla miseria e dal freddo, avevano un certo sapore di « repertorio »; l'arrivo dei fascisti è stato tirato via alla svelta, quasi si volesse liberarsene al più presto, e neppure la bastonatura di Cannavate da parte delle camicie nere e la zuffa tra le due parti è parsa vigorosa. Soltanto alla fine, nella riunione tra gli uomini del paese decisi a battersi per il lavoro e la stessa sopravvivenza, l'atmosfera si è accesa: offrendo uno scorcio di quel « secondo piano » narrativo di forte impegno sociale e politico che è una delle componenti più solide del testo originale. * ★ Sul Secondo Canale, addio a Tom Jones. Senza troppi rimpianti. Se la rivista made in Usa era tanto banale quanto ricca di trilli e lustrini, il suo protagonista neppure lui ha entusiasmato. Sarà bravo come cantante, ma non è certo un trascinatore: gli manca un pizzico di charme. ★ ★ Il protagonista de « Il ragazzo dai capelli verdi », un film del '48 di Losey in onda stasera sul Nazionale, è un orfano cui d'un tratto la testa diventa del colore delle foglie dell'albero che il nonno gli aveva a lungo indicato, insegnandogli come la speranza, anche negli uomini, debba restare viva a qualunque costo ed in qualsiasi momento della vita. Una fiaba: a prima vista lontana dal tono vigoroso, difficile e amaro delle opere più importanti dì Losey, Sul Secondo con « La fine del gioco » prende il via la seconda serie di telefilm « sperimentali » realizzati da un apposito servizio della tv a cura di Italo Moscati. Mirella Appiotti

Luoghi citati: Ischia, Molise, Usa