Due deputati conservatori chiedono che la Devlin sia espulsa dai Comuni

Due deputati conservatori chiedono che la Devlin sia espulsa dai Comuni Due deputati conservatori chiedono che la Devlin sia espulsa dai Comuni « Non si può giustificare la violenza da parte di chi siede alla Camera» - La giovane deputata ha scontato quattro mesi di carcere per i disordini di un anno fa nell'Ulster (Nostro servizio particolare) Londra, 30 ottobre. Due deputati conservatori hanno chiesto l'espulsione di Bernadette Devlin dalla Camera dei Comuni. La ventiduenne deputata indipendente dell'Ulster ha appena finito di scontare quattro mesi di carcere, per avere preso parte all'insurrezione dei cattolici, a Londonderry. Riacquistata la libertà, l'aggressiva Giovanna d'Arco dell'Ulster aveva riaffermato la sua intenzione di battersi perché l'intera Irlanda diventi una repubblica socialista. Ora, i deputati tory Tom Ironmonger e Stanley McMaster hanno presentato ai Comuni una mozione in cui si afferma che il Parlamento non dovrebbe tacitamente condonare la violenza per ragioni politiche e propone quindi l'espulsione della Devlin da Westminster. La Camera dei Comuni, naturalmente, ha questi poteri, ma si dubita che la mozione verrà discussa, a causa del gravoso lavoro legislativo in cui i deputati sono impegnati. La mozione presentata dai due deputati di destra afferma che Bernadette, se espulsa, potrebbe presentarsi nuovamente come candidata e, se rieletta, sarebbe accettata dai Comuni. Presumibilmente, i due deputati conservatori vogliono che Bernadette paghi davanti all'elettorato il suo peccato di sedizione, dopo averlo scontato per 120 giorni nella prigione di Armagli. La mozione afferma, inoltre, che « la libertà e la giustizia non sono preservate in modo talmente imperfetto in nessuna parte del Regno Unito da giustificare la violenza per motivi politici, meno che meno da parte di un onore volc membro di questa Ca mera, che ha giurato fedeltà alla Corona prima di prendere il seggio ». Bernadette Devlin, che si uova a Cambridge, non ha ancora conrmentato la mozione diretta contro di lei. E' chiaro, tuttavia, che la pro¬ posta di espulsione trae origine dalla esasperazione che le attività di Bernadette nel Movimento dei diritti civili nordirlandese provocano tra la destra britannica. La Devlin, infatti, è l'unica deputata di Westminster che, pur riferendosi solo all'Irlanda, osa parlare di rivoluzione socialista e di repubblica. Al suo ritorno ai Comuni, la Devlin — martedì — è stata accolta da entusiastici applausi da parte di un gruppo di deputati laburisti. Queste accoglienze trionfali per la « martire » della causa irlandese non sono affatto piaciute ai conservatori, politicamente collegati con gli unionisti al potere nell'Ulster. I due deputati conservatori, con la loro mozione, vogliono dichiarare pubblicamente che la Devlin non è degna di servire a Westminster, avendo scagliato un paio di mattoni contro le forze dell'ordine nel quartiere assediato del Bogside, a Londonderry, l'anno scorso. La situazione di Bernadette non è critica, ma è delicata. Ella conta un forte seguito nell'Ulster ed è anche molto popolare a Westminster, ove ha pronunciato alcuni appassionati discorsi sulla questione nordirlandese. Tuttavia, se altri deputati si unissero nel condannarla, non si esclude, nei circoli politici, che la Devlin potrebbe dimettersi e presentarsi nuovamente all'elettorato per un voto di fiducia personale. Nel qual caso, è certo che Bernadette tornerebbe alla Camera dei Comuni. RenatQ Proni

Persone citate: Bernadette Devlin, Devlin, Giovanna D'arco, Stanley Mcmaster