"Brown era insopportabile,,

"Brown era insopportabile,, "Brown era insopportabile,, Un ambasciatore accusa l'ex ministro d'aver danneggiato il corpo diplomatico (Nostro servizio particolare) Londra, 30 ottobre. George Brown è stato accusato dall'ex ambasciatore britannico a Roma, Sir Evelyn. Shuckburgh, di avere « gravemente danneggiato il Corpo diplomatico », mentre era ministro per gli Esteri. In una lettera al Times, Sir Evelyn « deplora » che l'ex ministro non sia capace di essere corretto, neppure oggi, verso i diplomatici che hanno lavorato ai suoi ordini. George George-Brown, come si fa ora chiamare, in attesa di diventare Lord, si trova quindi al centro di una nuova polemica. Dicono che ha cambiato il nome, ma non il vizio. Difatti, sul « Sunday Times » egli ha definito nelle suo memorie i diplomati ci « giovanotti in bombetta », « uomini senza volto con le brache a righe», « ricchi fan nulloni che vanno nelle loro case di campagna o nei clttbs alle sci di sera». Tutto ciò, afferma Sir Ève lyn, è falso. Il Corpo diplomatico inglese, aggiunge, « ha sopportato a denti stretti » le sue gaffes. Queste, infatti, sono rimaste leggendarie. Una volta, disse a Lady Reilly, ad una cena a Parigi: « Lei non è degna di essere la moglie di un ambasciatore ». La poveretta scoppiò in lacrime. Un'altra volta, invitò a ballare il delegato apostolico, vestito in un abito talare rosso. Le sue sfrontatezze verso le signore, quando aveva alzato il gomito, si ricordano ancora con i brividi. Ora, l'ex ambasciatore inglese restituisce a Brown patte degli insulti subiti in silenzio per due anni da decine di funzionari del prestigioso Foreign Office Gli dice: « Mr. Brown non ha imparato il segreto dell'appoggio reciproco e della fedeltà tra i ministri e i loro consiglieri. Quando il ministro per gli Esteri scende dall'aereo e comincia a cri ticare l'ambasciatore, alla presenza di personalità locali, o si lascia andare a scappatelle dietro la sua schiena, l'influenza dell'ambasciata ne risente. Per solito, i ministri lo capiscono ». La lettera non è feroce, ma ha causato sensazione, perché i diplomatici del Foreign Office sono sempre rimasti fedeli alla tradizione del silenzio. Mai prima d'ora, un ex ministro per gli Esteri era stato pubblicamente criticato da un suo ex consigliere. George George-Brown ha preso male le critiche, nel senso che, per una volta, è -tato zitto e ha persino chiamato la polizia, perché cacciasse via i giornalisti che volevano da Iti il solito pepato commen'o. Sir Evelyn riconosce a Brown una grande intelligenza ed eccezionale capacità politica, ma allude alle « tribolazioni » che i diplomatici dovettero sopportare a causa sua. L'ex ambasciatore britannico a Roma ha poi dichiarato di avere scritto la lettera al Times per cìifendere l'onore dei .-noi colleghi, non per motivi per sonali, in quanto lui era seni pre andato daccordo con il ministro. r. p.

Persone citate: Brown, George Brown, George George-brown, Lady Reilly

Luoghi citati: Londra, Parigi, Roma