La casaa Mosca di Paolo Garimberti
La casaa Mosca ANALISI La casaa Mosca (Uno scrittore sovietico denuncia i difetti dell'edilizia) Mosca, 30 ottobre. Al signor C, occidentale residente a Mosca, hanno assegnato l'appartamento, che attendeva da mesi, in un palazzo appena costruito. Il signor C è felice come un bambino il giorno di Natale: la costosissima e precaria, vita in albergo l'ha portato sull'orlo dell'esaurimento nervoso. Annuncia agli amici clic brinderà con champagne alla nuova casa e parte per un'« ispezione » all'alloggio. Torna avvilito e incerto: « Quella — dice — non è una casa nuova, è già vecchia di dieci anni. Dovreste vedere i pavimenti e la tappezzeria alle pareti, per non parlare del lavandino e della vasca da bagno, che sono già rotti ». « E' normale. — rispondono gli amici —, le nostre case hanno dieci anni e ne dimostrano venti. La tua, che è nuova, deve dimostrare almeno dieci anni ». L'esperienza del signor C ha molto meravigliato gli occidentali di Mosca, ma forse non avrebbe stupito i sovietici, che a queste cose hanno ormai fatto l'abitudine. Proprio in questi giorni è apparso un saggio dello scrittore Leonid Zhuchovitsi.i sulle condizioni degli alloggi nell'Unione Sovietica dal titolo Tutti i comforts. Con un umorismo velenoso, Zhuchovitsij denuncia 1 mille, piccoli difetti dell'edilizia per abitazioni e delle industrie collaterali, che possono essere riassunti in un solo concetto: « Alla costruzione dell'appartamento lavorano enti diversi: uno costruisce i muri, un altro li ricopre con la tappezzeria (senza pensare al colore dei soffitti), un terzo fa ì mobili (senza preoccuparsi delle misure-standard degli appartamenti), altre decine di enti fanno lavandini, termosifoni, lavatrici e così via. Ma. ognuno di questi enti pensa solo alla propria "creatura" e nessuno ne coordina il lavoro». Zhuchovitsij racconta che wn giorno lesse sulla porta di una casa un avviso: « Scambio appartamento di quaranta metri quadrati senza comforts con uno di venti metri quadrati con comforts ». Qualcuno aveva aggiunto in calce, con una matita rossa, il proprio commento: «Non troverai mai uno così scemo da accettare ». « L'autore di questo commento — osserva Zhuchovitsij — pub anche avere ragione. Ma che cosa significa esattamente comforts? ». « Il comfort, purtroppo, eomincia in molti appartamenti dalla serratura della piarla. Un giovane architetto disse uno. volta che in alcuni quartieri nuovi tutte le porte degli appartamenti si possono aprire con un'unica chiave. Non solo questo è vero, ma è anche vero che i costruttori usano, per risparmiare, serrature di qualità scadente, secondo un insensato concetto di economia. Ma nessuno è altrettanto insensato da tenere una serratura che non garantisce la sicurezza ». « La seconda operazione, in genere, consìste nell'appendere qualcosa al muro, un attaccapanni, la foto di famiglia, le corna di un cervo. Ma nei muri degli appartamenti, sempre perché il costruttore vuole risparmiare e quindi usa materiale da pochi soldi, non si può piantare neppure un chiodo. Il lavoratore torna a casa e vuole fare quello che gli psicologi chiamano " riposo attivo ": prende il trapano per fare un buco nella parete, ma di solito finisce nell'appartamento del vicino ». Ma i guai grossi — come ben sa chi vive a Mosca — cominciano, e purtroppo si ripetono spesso, quando qualcosa si guasta, anche la cosa più banale, come un rubinetto o una valvola dell'impianto elettrico. E' già difficile trovare un operaio disposto a venire a casa entro tre giorni, ma è fatica improba convincere lo stesso operaio a seguire la via meno tortuosa per riparare il guasto. Il racconto di Zhuchovitsij è ancora di una straordinaria efficacia: « Se s'intasa il lavandino della cucina, bisogna combattere una specie di guerra di Troia Voi pregate un operaio di ripararlo e questi vi dice che, per farlo, bisogna buttare giù due muri e una scala. Voi cercate di balbettare qualcosa e l'operaio, abbassando la voce, vi confida allora che si può fare tutto senza tanto trambusto: bastano un pacchetto di sale, urta bottìglia di vodka e cinque rubli. Il sale, vi spiega poi l'operaio, va versato nel buco del lavan dino e scioglie da solo l'intasamento. A questo punto facendo il finto tonto, bisa gnerebbe chiedergli se anche la vodka vn versata nel lavandino ». Paolo Garimberti
Luoghi citati: Mosca, Unione Sovietica
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