Gli scheletri di due giovani amanti uccisi trovati sotto il pavimento in un palazzo

Gli scheletri di due giovani amanti uccisi trovati sotto il pavimento in un palazzo Delitto di forse quindici anni fa scoperto a Napoli Gli scheletri di due giovani amanti uccisi trovati sotto il pavimento in un palazzo In una nicchia ricoperti di calce erano la testa, un piede e una mano di donna; accanto le ossa (senza teschio) di un uomo - Ritrovati anche sei bossoli di pistola, tre biglietti da visita e un foglietto di quaderno su cui, tra l'altro, è scritto : « Tu sei la mia vita. Corrado » - L'appartamento era stato occupato per dodici anni da un commissariato di polizia - Indagini tra i vecchi inquilini IDal nostro corrispondente) Napoli. 28 ottobre. Un operaio, nel rimuovere il pavimento di un appartamento in un palazzo seicentesco, a Napoli, ha trovato lo scheletro decapitato di un uomo e la testa, un piede e una mano di donna. Si ritie-1 ne che i resti appartengano i a due giovani amanti uccisi | una quindicina di anni fa. Accanto sono stati trovati sei bossoli di pistola, tre biglietti da visita intestati e un foglio di quaderno con una frase d'amore e la firma Corrado. L'alloggio è stato chiuso per ordine dell'autorità giudiziaria. L'appartamento dove è avj venuto il macabra ritrovaj mento è al secondo piano di j un palazzo in via Duomo 214. E' un alloggio molto ampio, I di 18 stanze, e fino a poco tempo fa sede del commissariato di pubblica sicurezza della sezione Pendino. L'abitazione è di proprietà di Giuseppe Miele di 57 anni, un appaltatore edile vissuto per molti anni in Sud America dove, con il suo lavoro, ha I avuto modo di raggiungere una solida posizione finanziaj ria. Al ritorno dal Venezuela, nell'aprile de! 1955. aveva acquistato la casa dal dott. Giangiacomo Cavallucci, che l'aveva avuta in eredità dal padre morto due anni prima -i « - a una nuova del ritorno in Italia dell'appaltatore. Il Miele, dopo avere affittato l'appartamento prima a una scuola media, poi al commissariato di pubblica sicurezza, era ora in trattative per la vendita con l'avvocato Bartoli, che nell'aprile scorso aveva già firmato un compromesso. Nei giorni scorsi l'avv. Bartoli aveva dato incarico a un'impresa di costruzione di cominciare i lavori di rifacimento dell'intera abitazione, per trasformarla in un appartamento più moderno. E' stato appunto durante i lavori che un operaio, Aldo Varriale, di 38 anni, ha scoperto i resti umani e ha avvertito il suo principale; l'idraulico Mario Gallo, di 50 anni. Le ossa sono state trovate in un'intercapedine ricavata coprendo il pavimento di uno stanzino adibito a ripostiglio con un secondo pavimento più alto di cinquanta centimetri. Si tratta, in effetti, di due solai, tra i quali è stato lasciato lo spazio necessario per nascondere e murare i cadaveri. La testa dello scheletro che si presume appartenga a una donna abbastanza giovane, probabilmente di 25 anni, è stata trovata in una piccola nicchia, ricoperta con uno strato di calce; a poca distanza sono venuti alla luce le ossa di un uomo, probabilmente al di sotto dei trenta anni. Accanto a quest'ultimo scheletro, che è privo della testa, sono stati trovati una mandibola, una mano e un piede appartenenti alla donna. Gli arti femminili appaiono segati perfettamente, senza una minima incrinatura delle ossa. Accanto ai resti sono stati trovati un biglietto da visita intestato a una persona di | nome Giovanni, con un doppio cognome, che non è stato rivelato dalla polizia, e altri due intestati a Giacinto Pulsoni, di Avezzano, e a Giovanni Di Salvato. Inoltre, è stato scoperto un foglietto di quaderno su cui è scritto: è stata questa... parim... e che mi sia trovato in un ... ato di cose di questo genere che sono rin...to molto impressionato specialmente la notte che vegl... vicino al cadavere ». Sull'altra facciala è la frase: « Tu sei la mia vita. Corrado ». La notizia della scoperta dei due scheletri ha sollecitato la fantasia dei napoletani, mentre la polizia continua a mantenere il più rigoroso riserbo sullo sviluppo delle indagini. Corrado e Giovanni, i due nomi trovati scritti sul biglietto da visita e sul foglietto di quaderno, sono i due rivali — secondo la fantasia popolare — di un allucinante dramma della gelosia avvenuto quindici anni fa. Giovanni, o Corrado, sarebbe il marito tradito dalla bella moglie, dai lineamenti delicati. La donna avrebbe intrecciato una relazione con un giovane (Giovanni o Corrado). I due si sarebbero spesso incontrati nell'appartamento in via Duomo 214, fino a quando non sarebbero stati sorpresi dal marito tradito. Quest'ultimo, nel vedere la moglie in compagnia dell'amante, sarebbe stato colto da follia omicida. L'uomo avrebbe assalito i due amanti, uccidendoli a colpi di pistola ( i bossoli trovati nella «tomba»): poi, compiuto il duplice omicidio, per evitare di essere scoperto dalla polizia, avrebbe prima decapitato e quindi sezionato i cadaveri, con la stessa ferocia della saponificatrice di Correggio, morta pochi giorni fa lei manicomio di Pozzuoli. L'assassino, prese alcune parti dei cadaveri, senza avvolgerle neppure in un lenzuolo (non è stato infatti trovato alcun brandello) le avrebbe portate nello stanzino adibito a ripostiglio, ricoprendole con uno spesso strato di mattonelle in maiolica. Il professor Luigi Palmieri, dell'Istituto di medicina legale dell'università di Napoli, ha cominciato oggi l'esame delle ossa, nella sala mortuaria di via Cesare Rossaroll. Al termine della perizia il professor Palmieri ha ricomposto su due tavoli le ossa delle persone uccise. Soltanto dopo aver terminato queI st'opera, sarà possibile indiI care l'epoca in cui fu com¬ messo il duplice delitto. Inoltre, il prof. Giuliano Augusti, titolare della cattedra di scienza delle costruzioni del Politecnico, è stato incaricato di svolgere la perizia sul materiale edile adoperato per occultare i due corpi. Sembra si tratti di mattoni, calce e piastrelle che i muratori impiegavano una cinquantina di anni fa; non si esclude, però, che il materiale, vecchio, sia stato usato in epoca recente. La polizia giudiziaria della questura di', Napoli sta svolgendo accertamenti sulle persone scomparse da Napoli negli ultimi venti anni. E' un lavoro lungo e le indagini sono difficili perché le persone date per scomparse sono centinaia. La polizia sta interrogando anche i vecchi inquilini dello stabile. Nessun aiuto è venuto agli inquirenti dal fioraio Salvatore De Vita, che da circa mezzo secolo ha il negozio nel cortile dello stabile: « Non ho mai notato nulla di sospetto — ha detto l'uomo — e non posso ricordare i lavori di restauro effettuati in tutti questi anni. Qui i muratori sono stati sempre di casa ». Nei pressi della « casa degli scheletri », come viene ora chiamato dal popolino l'edificio di via Duomo, si è radunata stamane una folla di curiosi: molti avevano già consultato la cabala, per ricavarne i numeri. Poi sono corsi nei botteghini del Lotto. a. 1. Gtjj Napoli. La freccia indica la (mostra del locale dove sono stati scoperti gli scheletri (Tel.) Mario Gallo, l'idraulico che a fatto la macabra scoperta