Otto morti, quaranta feriti (molti gravi) in un pauroso groviglio di auto e camion

Otto morti, quaranta feriti (molti gravi) in un pauroso groviglio di auto e camion Catena di tamponamenti per la nebbia sull'Autostrada del Sole Otto morti, quaranta feriti (molti gravi) in un pauroso groviglio di auto e camion Due vittime non sono state ancora identificate: sono giovani autostoppisti che viaggiavano su un camion privi di documenti - L'incidente, all'alba, mentre i veicoli procedevano a distanza troppo ravvicinata - L'autocarro che si trovava in testa alla colonna ha dovuto improvvisamente rallentare per un banco di nebbia ed è stato tamponato da due automezzi che hanno ostruito la corsia - Subito contro la barriera si sono schiantati 36 camion, 5 auto e un pullman incastrandosi l'uno nell'altro - I feriti ed i cadaveri estratti con la fiamma ossidrica - L'autostrada rimasta interrotta per tutto il giorno | (Dal nostro corrispondentei Lodi, 28 ottobre. La nebbia ha provocato I una serie di tamponamenti i sull'Autostrada del Sole presI so Lodi: otto persone sono morte, altre quaranta sono rimaste ferite. Dieci seno ricoverate all'ospedale in prognosi riservata: alcune sono In fin di vita. Nella sciagura avvenuta nelle prime ore del mattino, mentre ancora incombeva l'oscurità e la visibilità era ridotta praticamente a zero, sono rimasti coinvolti trentasei camion, un pullman e cinque auto. Le vittime sono: Pietro Lazzari, di 56 anni, di Terracina (Latina); Nicola Guarino, di 30, da Mileto (Catanzaro ) ; Ruggero Vincenzi, di 36, da Bondeno (Ferrara); Loris Moretti, di 28, da Graderà (Pesaro); Antonio Porcello, di 18, da Andria (Bari) e Mario Traiano, 46 anni, da Scafati (Salerno), ma residente a Milano. Di due non si conoscono ancora le generalità. Per estrarre i corpi dalle lamiere degli autotreni i vigili del fuoco hanno dovuto adoperare la fiamma ossidrica, mentre incombeva il pericolo che la benzina fuoriuscita dai serbatoi potesse inI cendiarsi. L'autostrada è rij masta interrotta dal mattino sino alla sera sulla direttrice Nord. I veicoli diretti a Milano sono stati fatti deviare a Piacenza sulla via Emilia. L'opera di rimozione dei mezzi danneggiati è durata molte ore, ostacolata anche dal fatto che sul luogo si era raccolta numerosa folla che ha intralciato le operazioni di soccorso. Verso il pomeriggio, nella zona la neb¬ bia è andata diminuendo, agevolando i soccorsi. La visibilità non ha comunque mai superato i 250-300 metri. I tamponamenti che si so- no succeduti in serie hanno creato un groviglio di automezzi incastrati gli uni negli altri: è stato così difficile poter estrarre i morti e portare soccorso ai feriti. Tutte le autolettighe disponibili sono giunte sul posto da Milano, da Lodi e dagli altri cen' i vicini; molte non hanno potuto aver via libera finché i vigili del fuoco non hanno sbloccato la corsia Sud. I primi soccorsi sono stati portati dalla polizia stradale: gli agenti hanno coricato i feriti sull'asfalto in attesa che potessero essere avviati all'ospedale. Per alcune ore il caos è stato padrone della situazione. Dal groviglio di autocarri si levavano invocazioni di aiuto. « C'era da mettersi le mani nei capelli, da piangere — ha detto il capo di un'autopattuglia della Polstrada. — Non sapevamo chi aiutare prima, mentre sentivamo in fondo alla lunga coda lo scrocchio di altri camion che si incastravano nei rottami. Abbiamo acceso fuochi e torce e finalmente siamo riusciti a bloccare il traffico. Una cosa impressionante, mai vista». Un vigile del fuoco, feritosi leggermente ad una mano, ha detto: « Lavoravo con la fiamma ossidrica per estrarre il conducente d'un camion dalla cabina sfasciata. Accanto a me usciva dal serbatoio la nafta. Le scintille volavano dappertutto. Non so come mai non si sia incendiala. Forse almeno in questo la nebbia mi ha aiutato... ». Da San Zenone al Lambro a Melegnano le due corsie sono rimaste coperte da un groviglio di rottami. Quando gli | agenti hanno portato ordine, le autoambulanze sono riuscite ad affluire con una certa regolarità e a trasferire i feriti agli ospedali. Vi sono state però lunghe ore d'attesa prima che i soccorsi potessero essere organizzati. Gli elicotteri dei carabinieri hanno aspettato invano a Linate una schiarita per alzarsi in volo e intervenire con tempestività per prelevare i feriti più gravi. Delle due vittime non ancora identificate si sa soltanto che sono giovani autostoppisti che viaggiavano a bordo di un camion targato Roma: indosso non avevano documenti personali di identificazione. Si era parlato di una nuova vittima identificata come Luigi Mozzino, di 39 anni, da Castelverde (Cremona), ma quest'ultimo è invece un camionista deceduto in un altro incidente accaduto alla stessa ora sulla Via Emilia, a poche centinaia di metri dal luogo dove sono avvenuti i tamponamenti. Secondo la polizia strada-1 le, che sta conducendo una inchiesta, l'incidente che ha coinvolto i camion e le auto sarebbe avvenuto perché gli automezzi viaggiavano in colonna a distanza troppo ravvicinata. Giunto in prossimi tà del ponte sul fiume Lambro, il conducente del primo veicolo della colonna, un autocarro pesante proveniente da .Frosinone, si è trovato all'improvviso immerso in un banco di nebbia tanto fitto da ridurre la visibilità a zero. Il camionista ha rallentato l'andatura, provocando così la serie di tamponamenti. Erano le cinque del mattino. Un camion targato Bari e diretto a Milano ha tamponato l'automezzo pesante di Frosinone e una vettura di piccola cilindrata. In seguito allo scontro, gli autoveicoli sono finiti di traverso alla carreggiata, causando una catena di tamponamenti. In pochi minuti nello spazio di poco più di un chilometro decine e decine di autocarri, pullman e vetture si sono addossati gli uni agli altri in un impressionante groviglio di lamiere. Nel frattempo è stato dato 1 allarme e sul posto sono giunti i primi aiuti da parte delle pattuglie della polizia stradale dei compartimenti di Lodi e di Milano, dei vigili del fuoco di Milano, di Lodi, di Pavia e dei compartimenti viciniori, autoambulanze della Croce Rossa e dei vari ospedali della zona, forze di polizia e carabinieri. Da ogni parte si levavano nella foschia dell'alba, resa ancor più tetra dalla fitta nebbia che gravava sulla zona, le grida di aiuto e i lamenti dei feriti, la maggior parte dei quali era rimasta imprigionata tra le lamiere contorte degli automezzi. Dappertutto carcasse di vetture, pezzi metallici e frammenti di cristalli sparsi per terra. Numerosi gli episodi drammatici, come quello dell'autista di un autotreno finito in bilico sul fiume Lambro. L'uomo è riuscito a mettersi in salvo spalancando la portiera della cabina e saltanto a terra dopo essersi trascinato per un paio di metri lungo il cassone dell'autotreno. Gli occupanti di una « Giulia », incastratasi sotto un'autocisterna sono usciti dalla vettura, feriti, dopo avere infranto con i pugni e con i gomiti i cristalli delle portiere, rimaste incastrate nell'urto. Il conducente di un camion è stato trovato morto al posto di guida con gli occhi semiaperti, ritto sul sedile, quasi stesse riposando. E' rimasto incastrato nella cabina riportando lo schiacciamento del torace e del ventre. Poco più avanti un autotreno che trasportava cassette di frutta si è semicapovolto e quintali di mele e di uva si sono sparsi tutto attorno, invadendo per un raggio di un centinaio di metri le due corsie, I due autisti sono stati estratti dalla cabina di guida dai vigili del fuoco che hanno fatto uso della fiamma ossidrica. Lo straziante spettacolo di gente ferita che invocava soccorso, i contusi che cercavano tra i rottami degli automezzi e- sulle barelle del pronto soccorso parenti e amici che viaggiavano con loro si è protratto per alcune ore, fino a quando cioè sulla zona non sono giunti massicci rinforzi di soccorso e la visibilità con il nascere del giorno, non è migliorata. Nel frattempo era stato allestito un posto di emergenza per lo trasfusioni di sangue. Un appello ai donatori è stato lanciato dalle organizzazioni sanitarie che fanno capo ai vicini ospedali di Lodi e di Melegnano. p. c. Lodi. La lunga fila di autotreni coinvolti nella tragica serie di tamponamenti sull'Autostrada del Sole. A destra. La cabina distrutta di un camion (Telefoto Farabola)

Persone citate: Antonio Porcello, Loris Moretti, Luigi Mozzino, Mario Traiano, Nicola Guarino, Pietro Lazzari, Ruggero Vincenzi