Il contadino troppo ricco di Lietta Tornabuoni

Il contadino troppo ricco Brevi incontri Il contadino troppo ricco Con «Tribuna popolare » c nato un nuovo personaggio televisivo: il cittadino. Gli organizzatori della trasmissione ne sono proprio scontenti. Sognavano un uomo della strada semplice, modesto, politicamente ingenuo se non sprovveduto, lieto di dialogare serenamente con deputati o senatori su questioni conerete c limitate. Invece il cittadino televisivo si è rivelato molto aggressivo, interessato a problemi di politica generale, deciso a non lasciarsi togliere la parola. Agguerrito, informato, preparatissimo. Bisogna dire che. quando arriva sul video, ha già subito un lungo addestramento. Vediamo: come sono slati scelli i cittadini televisivi? I componenti la commissione parlamentare di vigilanza c le diverse sedi della Rai-tv hanno suggerito nomi di candidati da sottoporre al provino destinato a controllare la resa televisiva; tra i cinquanta idonei la commissione parlamentare ha ' poi selezionato, secondo criteri di rappresentatività sociale, regionale e politica, diciotlo cittadini. Ciascuno di loro sa con mollo anticipo quando parteciperà alla trasmissione, che viene registrata il martedì mattina per andare in onda il giovedì sera. Ventiquattro ore prima, arriva la troupe televisiva: pullman, due telecamere, elettricisti, assistenti eccetera. 11 regista stabilisce dove ambientare il collegamento, e non è detto che l'appartamento del cittadino vada bene. Anzi, il più delle , volte non va. Se 6, mettiamo, al quinto piano, divenla impossibile portare fin lassù i cavi: il cittadino dovrà chiedere ospitalità al coinquilino del pianterreno. Oppure intervengono esigenze diverse. Alla trasmissione di stasera, per esempio, partecipa un cittadino contadino di Sulmona: i mobili di casa sua sono stati giudicati assolutamente troppo lussuosi per un contadino, e quasi tutti tolti di mei:zo; partecipa anche un cittadino dirigente aziendale di Genova: lo vedremo in una piscina riscaldata e coperta dove non passa mai le sue serate, ma che è parsa più spettacolare del solito salotto. Fissato il luogo, un giornalista televisivo istruisce inline il cittadino su come e quanto parlare, raccomandandogli specialmente di non leggere domande e repliche: invano, perché il cittadino non vuol fare cattive figure e si scrive tutto prima, quasi sempre con l'aiuto di deputati o funzionari del suo partito. Naturale che, al momento della trasmissione, la spontaneità risulti relativa. Tuttavia, per quanto selezionato e condizionato, il cittadino usa un linguaggio diretto che sembra brutale confrontato al gergo cauto, ambiguo e conciliante che i politici adoperano discutendo tra loro o con giornalisti specializzati. 11 cittadino chiede: «La legge sui fitti la votate o no? », « Perché non fate pagare le tasse ai miliardari? », « Perché non siete anticomunisti sino in fondo? », « Perché provocate continue crisi di governo? ». E la chiarezza di simili domande basta a trasformare « Tribuna popolare », ideata come un colloquio inoffensivo, in un gioco di massacro da cui i politici escono sentendosi sempre sconfitti. Le pene del Bolscioi All'aeroporto di Fiumicino soltanto il bellissimo Vladimir Vasiliev è cupo: soffre ancora per la dolorosa slogatura alla caviglia procuratasi alla fine del primo atto di « Spartacus ». Per il resto, tutti contenti: la tournée italiana del Balletto del Bolscioi e siala un successo.Dieci spettacoli all'Opera di Roma, dieci esauriti, oliatila milioni di incasso contro settanta milioni di spesa. « Cose mai viste », si compiace il dottor Cattarucci, dell'amministrazione del teatro. Non s'era mai visto un attivo di dieci milioni? « Nessuno spettacolo è attivo, se si calcolano le spase di personulc. Ma siamo andatin pareggio, e per l'Opera è la prima volta ». Unica ombra, il paleoscenico del teatro: rovinalo e sconnesso, presenta dislivelli, fessurerimbombi, tavole cosi scabre che se un artista è costretto dalla coreografia a rotolare peterra si rialza con il torace irafitto di schegge, come San Sebastiano. Infatti la principale preoccupazione dei ballerini romani non è eseguire ameglio i passi di danza, mguardare bene dove mettono piedi: a scanso di slogaturej j ! ì i | j distorsioni o addirittura fratture. Quando il direttore del Balletto del Bolscioi ha visto il palcoscenico si è sgomentato, ed ha subito chiesto che vi venisse sovrapposto, oltre al tappeto, un soprappavimcnto. «Impossibile accontentarlo », dice il dottor Cattarucci. Ma è raj gionevole scritturare i migliori danzalori del mondo per obj bligaiii poi ad esibirsi su una ! buccia di banana? « Nati esaì geriamo, sono siati bravissimi i ugualmente. Lo so, che biso| [alerebbe rifare il palcoscenico. j Pure le poltrone c i palchi, bisognerebbe rifare: le tappezzerie sono lineile del 192S. immagini in che slato sono ridotte. Tutto il teatro andrebbe rifallo: da capo a fondo ». E perché non si rifa? La domanda non è affano umoristica, ma il dottore scoppia a ridere: « I soldi dovrebbe stanziarli il Comune dì Roma ». sussulta travolto dall'ilarità, « il Comune di Roma, si figuri un po'... ». Ventimila Montale Non era mai accaduto in | Italia che di una raccolta di ! poesie si stampassero in priI ma edizione ventimila copie, ma l'editore Mondadori non teme certo che restino invendute. Si tratta di un'opera nuo| va di Eugenio Montale: il primo libro di versi che il più grande e amato poeta italiano contemporaneo pubblichi dopo oltre quindici anni. Per evitare che il libro « si mescolasse al Carnevale delle strenne », Montale ne ha rimandato la pubblicazione a metà febbraio; per la copertina ha voluto « un color foglia secca di primo autunno ». Lietta Tornabuoni

Persone citate: Eugenio Montale, Vladimir Vasiliev

Luoghi citati: Comune Di Roma, Genova, Italia, Roma, Sulmona