Restituito alla ragazza madre il bambino che le fu portato via alla vigilia di Natale

Restituito alla ragazza madre il bambino che le fu portato via alla vigilia di Natale La sentenza della corte d'appello applaudita dal pubblico: tutte donne Restituito alla ragazza madre il bambino che le fu portato via alla vigilia di Natale Conclusa la vicenda di Anacleta Piredda che ha commosso la città - Roberto, cinque anni, era stato affidato, dopo una sentenza del Tribunale dei minorenni, a una famiglia residente a Milano - Al processo di ieri, decisiva la testimonianza della direttrice dell'asilo frequentato dal piccino - La commozione della madre e della nonna Sparò 5 rivoltellate tossirò il suo frullatore: condannato a 6 anni Roberto Piredda sarà restituito oggi alla madre. Il bimbo, che ha 5 anni, era stato tolto alla famiglia la viglila dello scarso Natale e il 4 giugno 11 tribunale dei minorenni aveva confermato lo stato dl adottabllltà. Ieri mattina la sezione minorile della certe d'appello ha riformato la precedente sentenza ed ha stabilito che Roberto sia immediatamente restituito alla madre, Anacleta Piredda. Quando il presidente della Corte dott. Malinvemi ha -letto la sentenza, ti pubblico (tutte donne, alcune ragazze-madri) ha applaudito e gridato grazie. Nel corridoio, la madre e la nonna di Robertlno si sono strette affettuosamente all'avv. Verazzo che, con l'a-w. Gabri, ha lottato lunghi mesi per ottenere la restituzione del piccolo. Il bambino era stato tolto alla nonna, abitante a Chlvasso, ed era stato affidato all'Istituto per la protezione dell'fnfanzia. Motivo: lo stato di abbandono morale e materiale In cui viveva. Poco tempo dopo l'Istituto lo affidava a una famiglia torinese residente a Milano, la quale aveva espresso il desiderio di adottarlo. Il 4 giugno, la sentenza del Tribunale del minorenni dichiarava il suo stato di adottabilltà. Sostenevano le assistenti sociali dell'Istituto: Robertlno vive lontano dalla madre nubile, con la nonna analfabeta e anziana, che non può provvedere alla sua educazione fisica, morale e intellettuale. Ribattevano gli avvocati della Piredda: 11 bambino è ben nutrito e non gli manca nulla, come testfmonfa la direttrice dell'asilo San Giuseppe di Chlvasso, dove Roberto è stato per alcuni mesi, prima di venir h prelevato » dalle assistenti sociali. Ieri mattina, all'udienza, l'aw. Bianchi ha sostenuto la tesi dell'Istituto. Il procuratore generale dott. Repaci è stato di parere contrarlo e ha chiesto che la sentenza di primo grado venisse riformata, non sussistendo gli estremi per dichiarare lo stato di adottabilltà del piccolo. Alle stesse conclusioni sono giunti i difensori. L'avv. Gabri ha detto fra l'altro: « L'abbandono morale in cui sarebbe vissuto Robertino dipenderebbe esclusivamente dal /atto che la nonna, cut e affidato perché la madre la la domestica a Torino, è anallabeta e ha più di 60 anni. Ma non credo sia necessario essere laureati per garantire a un bambino un'educazione sana e morale, né si può affermare che a 61 anni una donna è decrepita e ha la mente ofjuscata dall'arteriosclerosi. Ce ne vorrebbero tante nonne come la signora Piredda. anche se non sa leggere né scrivere ». La Corte, dopo una breve permanenza in camera di consiglio, ha emesso la sentenza. Robertino oggi lascerà la famiglia cui era stato già affidato e tornerà a Chlvasso, in casa della nonna. All'asilo lo attendono 1 bambini che, da un giorno all'altro, non l'avevano più visto. * * La Corte d'Assise (pres. Luzzatti, p. m. Amore, cane. Santostefano) ha condannato a 6 anni di reclusione l'operaio Carmelo Spilinga, 30 anni, da Antonimina (Reggio Calabria), che la sera dell'll febbraio 1969, in via Montesoglio, sparò cinque colpi di pistola contro il suo truffatore, Angelo Luigi Ferrotta, 36 anni, da Alessandria della Rocca (Agri¬ gento). Il Ferrotta guari in una quarantina di giorni. Spilinga. difeso dagli avv. Dal Fiume e Trebbi, ha detto: « Conobbi Ferrotta all'ospedale, dove eravamo entrambi ricoverati. Si presentò come brigadiere della polizia e riuscì a /arsi prestare 20 mila lire. Quando fummo dimessi, venne a cercarmi a casa e mi convinse a dargli una volta 15 mila lire, un'altra 20 mila lire. Era diventala un'ossessione: mangiava spesso da me e si faceva anche accompagnare in macchina in paesi vicino a Torino con il pretesto di lare delle indagini. ii Una volta voleva sequestrarmi la pistola, che avevo regolarmente denunciata; ma era solo un pretesto per spillarmi altri quattrini. Alla fine mi chiese 100 mila lire, dicendomi che mi avrebbe portato in prigione se non gliele davo. La sera dell'il febbraio lo Incontrai da mia zia. Uscimmo insieme ed egli ri. petè la sua richiesta, con tono minaccioso e aggressivo. Allora, per liberarmi da quella persecuztone, gli sparai ». Ferrotta, difeso dall'avv. Rossomando, ha ammesso I prestiti, ma ha detto: « Non mi sono mal qualificato brigadiere di polizia ». Gli è stata concessa l'amnistia. Anacleta Piredda, una madre che lotta per il suo bimbo . La nonna di Roberto - Carmelo Spitinga condannato a 6 anni

Luoghi citati: Alessandria Della Rocca, Antonimina, Milano, Reggio Calabria, Spilinga, Torino