Gravissimi sospetti su due girovaghi fermati per l'uccisione del carabiniere a Gavi Ligure di Franco Marchiaro

Gravissimi sospetti su due girovaghi fermati per l'uccisione del carabiniere a Gavi Ligure La grande operazione sembra essere giunta alla fase conclusiva Gravissimi sospetti su due girovaghi fermati per l'uccisione del carabiniere a Gavi Ligure Sono gli stessi sorpresi a Torino - Uno di loro potrebbe essere il ladro che era già stato ammanettato dall'appuntato Vaccarella - L'altro è un complice - Si cerca ora il presunto sparatore - I due trasferiti ad Alessandria e interrogati dal magistrato - Stamane verranno messi a confronto con il carabiniere Ursi che partecipò all'operazione con la vittima - Lo zingaro rintracciato a Loano è estraneo alla vicenda (Dal nostro inviato speciale) Cavi Ligure, 23 ottobre. Si stringe il cerchio attorno ai ladri assassini che lunedì mattina per liberare un loro compagno già ammanettato hanno sparato contro i carabinieri, uccidendo l'appuntato Vittorio Vaccarella di 40 anni, padre di quattro figli. Ieri notte alla periferia di' Torino i carabinieri hanno bloccato due zingari, i diciottenni Albino lussi e Silvio Dccolombi ricercati da qualche giorno come sospetti, quanto meno quali « testimoni importanti ». Gli inquirenti identificherebbero Albino lussi come il giovane ladro che i carabinieri avevano sorpreso c arrestato mentre faceva da « palo » dinanzi alla villa di Gildo Ghio a Gavi Ligure. Il Decolombi, invece, dovrebbe essere uno dei due complici del lussi, quelli che hanno sparato uccidendo. Il « terzo uomo » potrebbe essere, sempre secondo i carabinieri, uno dei fratelli Carlo e Bruno Lafleur di 18 e 16 anni. I maggiori sospetti sono contro il più giovane. Entrambi vengono attivamente ricercati in tutto il Piemonte. Oggi Albino lussi e Silvio Decolombi sono stati tradotti alle carceri giudiziarie di Alessandria dove li ha interrogati il procuratore della Repubblica dott. Buzio; sull'interrogatorio viene mantenuto il più assoluto riserbo; non si sa nulla delle loro risposte. Il magistrato non ha preso alcuna decisione. Il fermo di polizia può essere protratto per 48 ore, termine che decorre dalle 17 di oggi, momento in cui i due indiziati sono stati associati alle carceri. Una decisione del procuratore si avrà soltanto nelle prossime ore: potrà confermare il fermo, spiccare ordine di cattura oppure, se gli elementi raccolti dagli inquirenti risulteranno infondati, ordinare l'immediata scarcerazione. Domani in mattinata il carabiniere Vincenzo Ursi, che si trovava al momento della sparatoria assieme all'appuntato Vaccarella, sarà posto a confronto con i due giovani zingari, gli stessi verranno sottoposti ad altri accertamenti e riconoscimenti. Non si esclude la possibilità di un sopralluogo nella zona di Gavi Ligure. Quando tutti questi accertamenti verranno conclusi, sarà possibile definire la posizione dei due indiziati. Oggi, intanto, il Procuratore ha anche interrogato Carlo Botto, il girovago ventinovenne fermato ieri nei pressi di Loano: era anche lui nella rosa dei ricercati sia per la rissa al bar di Sampierdarena, sia per l'uccisione di Vittorio Vaccarella. E' ormai certo che Carlo Botto è estraneo al brutale episodio di delinquenza. Spetterà alla magistratura genovese stabilire la sua responsabilità per l'episodio nel bar. Cerchiamo di ricostruire come gli inquirenti sono giunti a sospettare dei due nomadi ora in carcere ad Alessandria, Albino lussi e Silvio Decolombi. Lunedi mattina dopo la tragica sparatoria di Gavi, la caccia ai feroci assassini venne estesa a*tutta l'alta Italia. Nella zona di Torino venne localizzata, per mezzo di un elicottero, un'« Alfa Romeo 1750 » con tre giovani a bordo: rispondeva alle caratteristiche di quella fuggita ai posti di blocco dopo l'uccisione dell'appuntato. Secondo gli accertamenti dei carabinieri del nucleo investigativo di Torino, nei pressi di Carmagnoia uno dei tre a bordo della « 1750 » avrebbe rubato la Giulia GT coupé gial la del torinese Giovanni Ga riglio di 32 anni. Le due macchine vennero notate proseguire per qualche chilometro insieme. Poi, abbandonata la prima, (rinvenuta in seguito nelle campagne di Carignano), tutti proseguirono con la « coupé » gialla sino a Volpiano dove, per impossessarsi di una « Simca » in un cantiere edile, non esitarono a far fuoco contro il proprietario della vettura, Alberico Baldin di 38 anni, e due muratori Primo Georio di 39 anni e Pietro Rosso di 67, mancando per poco il bersaglio. (Anche questi saranno messi domani a confronto con i fermati: se sono i rapinatori dovrebbero riconoscerli, li hanno visti molto bene). La « Simca » venne infine abbandonata e i tre si dileguarono. Cominciarono allora le indagini. Attraverso la deposizione del carabinitre Ursi e di altri testimoni si giunse alla identificazione dell'Albino lussi, il « biondino »; doveva essere uno dei tre. Da lu. gli inquirenti sono risaliti al Silvio Decolombi. Dall'inizio del settembre scorso, infatti, i due vivevano assieme, spostandosi su di un camioncino, lo stesso sul quale ieri sera sono stati scoperti e bloccati. Poco distante, in mezzo all'erba, i carabinieri hanno trovato due rivoltelle — una cai. 6,35 e una cai. 22 — un fucile da caccia, una radio rubata. I carabinieri pensano che le due rivoltelle siano le stesse con cui a Gavi si è sparato contro i carabinieri e a Valenza Po qualche giorno prima contro il metronotte Salvatore Lavorante. Accertamenti in tal senso sono ora in corso. Gli inquirenti hanno anche stabilito che assieme a lussi e Decolombi era, negli ultimi tempi, uno dei fratelli Lafleur, Carlo o Bruno: per questo, fermati i due diciottenni, si è ora alla caccia dei fratelli. Uno dei due dovrebbe essere il « terzo uomo » della sparatoria di Gavi Ligure. Quali gli indizi più forti contro i fermati? Vincenzo Ursi, il carabiniere scampato alla sparatoria, non avrebbe esitato a -riconoscere nelle fotografie segnaletiche Albino lussi. Vedremo se domani nel corso del confronto potrà confermarlo. Il carabiniere, quando venne arrestato il « palo » dinanzi alla villa Ghio, ebbe modo di vederlo molto bene per parecchi minuti; sentì anche la sua voce. L'eventuale riconoscimento sarà senza dubbio un grave elemento contro l'indiziato. Vi è di più: il gio vane reca ai polsi delle ferite. Sarebbero state provocate dalle catenelle che l'appuntato Vaccarella gli aveva stretto dopo l'arresto. Subito dopo il fermo Al bino lussi avrebbe poi ammesso di essere stato nella zona di Gavi; però in seguito ha ritrattato. Meno compromessa invece la posizione di Silvio Decolombi. A lui si sarebbe giunti soltanto attraverso accertamenti e deduzioni. Non sembra vi sia per il momento un preciso riconoscimento. Franco Marchiaro a Gavi Ligure. L'arrivo di Silvio Decolombi, a sinistra, ed Albino lussi, i due girovaghi fermati (Foto Moisio)