In tribunale quattro militari che criticarono un generale
In tribunale quattro militari che criticarono un generale Sono stati giudicati ieri a Padova In tribunale quattro militari che criticarono un generale Uno, imputato anche di ingiurie e minacce, è stato condannato a due anni (condonati) - Gli altri sono stati assolti per amnistia (Dal nostro corrispondente) Padova, 23 ottobre. II. m.) Dinanzi al Tribunale militare di Padova sono comparsi quattro soldati accusati di avere, in concorso fra loro, istigato alcuni com- militoni, durante la visita di un generale, a commettere reati militari; uno di loro era imputato anche di insubordinazione pluriaggravata, di ingiurie e minacce contro un generale. Quest'ultimo è stato condannato a due anni di reclusione, condonati; gli altri sono stati amnistiati.. Ieri sera, nella zona di via Altinate, dove si trova, appunto, il Tribunale militare, sono stati affissi centinaia di manifestini ad opera di giovani contestatori di sinistra. Nei manifestini, molti dei quali erano stati incollati nei pressi dell'Università, veniva accusato di arretratezza il codice militare e si prendeva lo spunto per criticare l'operato della giustizia militare. Proprio vicino al Tribunale, inoltre, sono state tracciate scritte antimilitaristiche che l'ufficiale di picchetto ha provveduto a fare cancellare. Quando il Tribunal- si è riunito per giudicare i quattro soldati, lo spazio riser- j vato al pubblico era gremi to. Daniele Camanini, di 21 anni, di Milano, era accusato delle maggiori imputazioni; Silvano Mazzin, di 21, di Rovigo, di istigazione; dello stesso reato erano accusati anche Viler Pedrinelli, di 21, di Modena, e Luciano Vanola, di 21, di Milano: I fatti, ai quali si riferisce il capo di imputazione, si svolsero a Udine nel marzo di quest'anno, quando un generale di Corpo d'Armata visitò la caserma nella quale prestavano servizio i quattro soldati. Il Camanini avrebbe scritto una lettera all'alto ufficiale contenente affermazioni che sono state ritenute ingiurie e minacce. Il Tribunale ha condannato il Camanini a due anni, interamente condonati, mentre gli altri sono stati assolti per amnistia.
Persone citate: Camanini, Daniele Camanini, Luciano Vanola, Silvano Mazzin, Viler Pedrinelli
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