Reggio, prostrata da lunghi scioperi sollecita sovvenzioni e sgravi fiscali di Francesco Fornari

Reggio, prostrata da lunghi scioperi sollecita sovvenzioni e sgravi fiscali Sono finite le agitazioni, ora si inizia la difficile ripresa Reggio, prostrata da lunghi scioperi sollecita sovvenzioni e sgravi fiscali I negozianti hanno cambiali per centinaia di milioni, negli alberghi affari ridotti dell'85% perché i turisti hanno disdetto le prenotazioni - L'Unione commercianti ha chiesto al governo esenzioni tributarie maggiori di quelle concesse, proroga al 31 dicembre delle scadenze cambiarie, contributi a fondo perduto, crediti a lungo termine - Per ripulire la città arrivano da Messina 120 spazzini (Dal nostro inviato speciale) Reggio Cai., 20 ottobre. « Si prevedono molti fallimenti. Il settore del commercio era già in crisi prima; adesso, dopo quattro mesi di agitazioni e di scioperi, la situazione è precipitata. Per molti piccoli commercianti, questa è la fine », dice il dott. Giuseppe Pavone, presidente dell'Unione Commercianti di Reggio. La città sta faticosamente cercando di riprendere il suo aspetto normale, si tenta di fare un primo bilancio della rivolta. Il risultato è preoccupante: l'economia reggina è ridotta all'osso. « Il danno è grave — afferma il dott. Angelo Mileto, direttore dell'Unione Commercianti — e non sarà facile per tutti risollevarsi ». Rovinati dagli scioperi Gli chiedo di tradurrai in cifre queste impressioni. « E' presto fatto: ci sono tratte per centinaia di milioni da pagare. Per quattro mesi i commercianti non hanno ini cassato, ogni attività commerciale è rimasta quasi completamente paralizzata, adesso non hanno i quattrini per far fronte ai loro impegni ». Mi traccia un panorama della situazione, settore per settore. « La rivolta, inìziata- si in luglio, si è protratta per tutto il periodo estivo, fino ad ottobre, con ripercussioni drammatiche per alberghi, ristoranti e bar. Gli albergatori, che da anni spendono grosse somme, d'intesa con l'Ente provinciale del Turismo e l'Azienda autonoma di Soggiorno, per reclamizzare i loro esercizi in Italia e all'estero, hanno visto annullare tutte le prenotazioni dal 20 luglio in poi. In confronto al 1969. a Reggio e provincia c'è stata una diminuzione delle presenze pari all'85 per cento. Se poi vogliamo tenere conto anche dell'incremento sperato, questa percentuale sale al 95 per cento. Il danno finanziario si aggira sui 600 milioni ». Lo stesso discorso anche per bar e ristoranti. « Alcuni hanno aperto timidamente qualche ora e non tutti i giorni, ma mancavano i turisti e la gente di qui aveva altro a cui pensare ». Ancora più gravi le ripercussioni economiche nel settore tessile, dell'abbigliamento e delle calzature. Dice il dott. Mileto: « Questi negozi sono direttamente collegati ai cicli stagionali, vendono prodotti che valgono per quella stagione e basta. La moda è suscettibile di improvvisi cambiamenti, quello che piace oggi non va più l'anno prossimo. A luglio, quando si sono iniziati i disordini, i commercianti avevano appena ricevuto la merce per l'estate. Merce che è rimasta negli scaffali e che, probabilmente, non potrà più essere venduta l'anno prossimo. Un danno gravissimo, per molti addirittura irreparabile ». Il dott. Pavone racconta un episodio: « L'altro giorno è venuto a trovarmi un amico, titolare di un negozio di abbigliamento. Era scoraggiato. Mi ha detto, dovremo costituire una nuova associazione: quella degli ex commercianti rovinati dagli scioperi. Purtroppo aveva ragione: per molti di loro non c'è possibilità di ripresa ». Cinquemila licenze Chiedo che cosa intende fare l'Unione Commercianti per tentare di sbloccare una situazione che diventa ogni giorno più drammatica e minaccia di strozzare ogni attività commerciale nella città. Risponde il dott. Mileto: «Giò in luglio avevamo invocato l'applicazione di un decreto legislativo del '47, in virtù del quale il prefetto ha la facoltà di concedere una proroga di quindici giorni più cinque, per la scadenza delle tratte e delle cambiali. Ma adesso questo provvedimento da solo è insufficiente». Per questo motivo il dott. Mileto, accompagnato da una delegazione di commercianti reggini, alla fine di settembre è andato a Roma, dove è stato ricevuto dal presidente del Consiglio, Colombo, al quale ha consegnato un memoriale in cui sono elencate una serie di provvidenze a favore della categoria. «Provvedimenti da adottare con urgenza — ribatte il dottor Pavone — perché ormai non si può più perdere altro tempo ». Il direttore dell'Unione Commercianti mi illustra i punti più importanti: « Per prima cosa abbiamo chiesto lo sgravio delle imposte erariali relativamente alle rate di ottobre e dicembre. Ab¬ biamo ottenuto la sospensione del pagamento, ma riteniamo che sia insufficiente. Il secondo punto prevede un alleggerimento della pressione fiscale: chiediamo che venga estesa anche ai settori del Commercio e Turismo la esenzione concessa all'industria e all'artigianato. Inoltre, abbiamo sollecitato l'apprestamento di uno strumento legislativo che proroghi al 31 dicembre tutte le scadenze cambiarie e di tratte cadenti entro il 1970 ». Queste sono le richieste principali, a cui si affianca un'altra serie di proposte: provvedimenti . straordinari per la concessione di contributi a fondo perduto, a titolo -di indennizzo a favore delle aziende commerciali e turistiche, che hanno subito danni per la sospensione dell'attività; istituzione di un fondo per la concessione di un credito di esercizio a lungo termine, e ad un basso tasso di interesse; aumento dell'aggio a favore dei tabaccai della provincia di Reggio Calabria. « Ma questi sono soltanto rimedi provvisori, per con¬ sentire ai commercianti di affrontare i primi passi di una difficile ripresa — precisa il presidente Pavone — la cosa più importante, è ottenere il blocco delle licenze, finora concesse, nonostante le nostre proteste, in maniera discriminata, sovente a titolo di favore personale. A Reggio ne sono state rilasciate cinquemila, una ogni quaranta abitanti. «Boia a chi molla» «Ciò ha provocato un eccessivo e dannoso frazionamento della clientela, a scapito di tutta la categoria. Speriamo anche di ottenere l'istituzione di voli charter, con contributi sui noli da parte dello Stato nella misura del 50 per cento, così come avviene in Sicilia. In questo modo potremo riuscire a recuperare un po' del denaro perduto e a riconquistare quella clientela che quest'anno ha disertato i nostri luoghi di villeggiatura ». Domani si inizierà l'operazione « Reggio pulita ». Poiché il numero degli spazzini e dei mezzi del Comune è insufficiente (i rifiuti si ammucchiano ad ogni angolo con gravi conseguenze, anche igieniche) il comune di Messina ha deciso di mandare 120 netturbini con carri soccorso, auto innaffiatrici, carri attrezzi. In due giorni, la città dovrebbe essere completar mente ripulita. Prevale in tutti gli abitanti il desiderio di far presto, di cancellare ogni traccia delle violenze di questi ultimi mesi. Ma anche se dalle auto sono scomparsi i volantini appiccicati sul parabrezza, con le scritte « Viva Reggio capoluogo, boia chi molla », nessuno si è rassegnato. « Aspettiamo con fiducia la decisione del Parlamento », mi dice un gruppo di studenti che da parecchi giorni, potremmo dire dall'inizio dei disordini, staziona davanti all'Hotel Excelsior per commentare con gli inviati dei giornali quello che accade di giorno in giorno in questa travagliata città, « ma crediamo di aver dimostrato a sufficienza che gli abitanti di Reggio non accetteranno soprusi ». Francesco Fornari

Persone citate: Angelo Mileto, Giuseppe Pavone, Mileto, Soggiorno