Riscaldiamoci un po'

Riscaldiamoci un po' Riscaldiamoci un po' L'esperto consiglia come risolvere il problema di una casa «esposta ai quattro venti» e di una villetta che si vorrebbe» abitare anche d'inverno - Prezzi e caratteristiche degli impianti ad aria calda Sì, è vero, alcuni quesiti sul riscaldamento sono giunti alla nostra rubrica quando il sole era ancora caldo e sembrava che l'estate non finisse mai. Abbiamo risposto a parecchi lettori in privato, ne abbiamo lasciati aspettare altri preferendo un consiglio sul gelato con la vaniglia a quello sulla stufa a kerosene. Ma abbiamo anche una giustificazione umana: il solo parlare di riscaldamento ci faceva sudare. Ed eccoci sorpresi dalle prime brume autunnali, in molte case, termosifoni sono già in funzione, l'inverno batte alla porta con tutti i suoi problemi. Cerchiamo di fare ammenda. Lorenzlna Giordano di- Roccavione, provincia di Cuneo, scrive: tt Qualche anno fa abbiamo costruito una casa, isolata ed esposta ai quattro venti. 1 termosifani sono installati sotto i vani delle finestre, di conseguenza il calore viene in parte assorbito dal muro, che in questo punto non è a intercapedine, ma solo formato da due mattoni vicini. Se al momento della costruzione ci avessimo pensato, potevamo mettere un foglio di polistirolo fra i due mattoni per evitare dispersione di calore. Purtroppo non è stato fatto ed ora vorremmo rimediare, ma senza spendere molto. Si potrà infilare un foglio di rame o di qualche altro metallo dietro il termosifane? O provvedere in qualche altro modo? ». •k-k II nostro esperto in impianti termici, Ing. Ghilardl, è rimasto un po' perplesso. Ma la casa se l'è davvero latta costruire lei, signora? L'impresario avrebbe dovuto pensare a « coibentare » (scusi il neologismo) la parete In corrispondenza del termosifone. In ogni caso chi ha studiato e curato l'Impianto termico ha pur dovuto tener conto della costruzione della casa e delle eventuali dispersioni di calore per darle un impianto capace di garantire i gradi di caldo necessari per l'interno e previsti dal capitolato d'appalto. Quindi se l'Impianto è stato fatto su misura per la sua casa non dovrebbero esistere inconvenienti gravi. E' chiaro comunque che una dispersione di calore c'è, ma se lei non sente troppo disagio, signora Giordano, meglio non buttare tutto all'aria. L'esperto precisa: tt Per limitare la dispersione di calore senza ricorrere a lavori di rottura, ci si deve servire di materiali coibenti da infilare dietro il radiatore, ad esempio un foglio di amianto. Per evitare che si sbricioli lo si do. vrà mettere a ridosso dì una lastra piana in cemento-amianto. Utile sarebbe un pannello prefab brlcato in truciolato espanso o in fibre vegetali esplose e poi pres sale, accorgimenti adoprati nelle coibentazioni di muratura. Posso no essere fissate al muro mediante tasselli o viti e poi tinteggiate come la restante parete. Il costo maggiore sta nella mano d'opera, si dovrà infattt provvedere a far tagliare t pannelli su misura e a farli applicare. Tutto resta con dizionato dallo spazio esistente dietro il radiatore. Se è molto ristretto si deve spostare il termosifane e far prolungare gli at tacchi a. Casa piccolissima ma troppo fredda Anche la signora Marisa Fiaschi possiede da anni « una piccolissima casa in campagna costituita da un pianterreno e una camera a mansarda nel sottotetto ». Scrive: « Avevamo pensato di utilizzarla soltanto nei weekend e non abbiamo fatto installare l'Impianto di termosifane. Ora abbiamo cambiato idea. Ci piacerebbe starci anche un po' d'inverno, ma la stufa a kerosene e il caminetto a, pianterreno, più la stufa elettrica nella mansarda sono insufficienti. D'altra parte manca lo spazio per installare una caldaia e non abbiamo intenzione di demolire mezza casa per ricavare il locale adatto. So che negli Stati Uniti esiste un sistema di riscaldamento funzionante ad energia elettrica e ad aria o acqua calda. Esiste anche da noi? Temo però che un sistema del genere non sia applicabile nel tnio caso, perché nel paese dcll'Albese ove si trova la casa la cabina elettrica è insufficiente e forse non potremmo ottenere un aumento di potenza del contatore. Che cosa dovret fare per spaccare il meno possibile t muri?». « Nessuna esitazione — è la ri sposta dell'ing. Ghilardl — comprare un'altra stufa a kerosene. La sua è certamente troppo piccola, altrimenti non soffrirebbe il freddo. Quella che usa attualmente andrebbe benissimo nella mansarda. E' la soluzione certo più economica e meno fastidiosa, perché non richiede lavori di muratura particolari. Se invece la signora Freschi vuole usufruire il calore emanato dalla stufa a pianterreno anche per la camera soprastante (sempre che aumenti la potenzialità calorica della stufa a kerosene), potrebbe far passare attraverso gli altri locali il tubo di esalazione, in vista o mascherato in materiale refrattario. Il sistema di riscaldamento cut si riferisce la lettrice e importato in Italia da una grande azienda elettromeccanica milanese, è a circolazione d'aria calda. Può funzionare a gas (di città o metano) o a gasolio o kerosene e anche a elettricità ». Spieghiamo come funziona il calorifero ad aria calda CI siamo rivolti a un tecnico dell'Ufficio regionale per il Piemonte della ditta importatrice allo scopo di ottenere spiegazioni più esaurienti su questi apparecchi, di cui anche il rag. V. Franchi ci ha chiesto notizia. Per le esigenze particolari della signora Fiaschi, che dice di avere scarsità di energia elettrica, la soluzione suggerita è un generatore d'aria calda a gas, a gasolio o a kerosene. Ce ne sono di due tipi, il primo da 259.000 lire con 16.000 calorie-ora di resa; il secondo da 436 mila con 21.250 ca amdtrbtelul'l'craLpfausegfupaguilindnrab(toilcsgzrcgtcztavssgcndmdn(liTalorie-ora. Riscaldano facilmente ambienti da un minimo di 450 metri cubi. Questo generatore funziona prendendo l'aria dagli ambienti, filtrandola, riscaldandola e ridistribuendola infine al locali mediante canali. Sono apparecchi a sviluppo verticale con presa dell'aria dal basso e spinta verso l'alto. Opportuni dispositivi di controllo e di protezione assicurano la regolarità del servizio. L'estetica dell'apparecchio è semplice e moderna, non darà alcun fastidio anche se lo si sistema in un corridoio o in un locale di servizio. E' necessario un collegamento ad un'opportuna canna fumaria per lo smaltimento dei prodotti di combustione. Tra gli accessori che si possono aggiungere In un secondo tempo c'è un utile umidificatore che controlla il grado di umidità dell'aria in inverno e una batteria di raffreddamento ad acqua o ad espansione diretta per trasformare l'apparecchio in un condizionatore di aria estivo. Il tipo a elettricità inawicinabile dai più a causa del prezzo (oltre un milione), ha una potenzialità di circa 10.000 calorieora e produce calore sfruttando il ciclo del gruppo frigorifero, che a parità di calorie rese consente un minor consumo di energia. Si tratta di un vero condizionatore d'aria autonomo che garantisce il fresco d'estate e il caldo d'inverno. Di minimo ingombro deve essere installato tutto o In parte all'esterno; la copertura in lamiera di acciaio zincato '.ai subito opportuni trattamenti per resistere agli agenti atmosferici. Parleremo un'alti» volta degli apparecchi per il riscaldamento « ad acqua calda » su cui ci interpellano anche Luigi Novi da Trento, Marina Scorcila da Palermo, Renato Tuninetti da Sarzana, 1 coniugi S. T. da Termini Imerese. Lavatrici sui balconi dei paesi di mare Gli alloggi sono sempre più minuscoli, sistemarvi gli elettrodomestici Indispensabili spesso non è facile. In molti condomini (liguri e di altre regioni che go¬ dono di tepidi inverni è Invalsa l'abitudine di mettere gli attacchi necessari per la lavatrice sul balcone interno di ogni appartamento. « Ottima idea — scrive la signora Luigia Negri da Sanremo — ma a causa del clima marino il costo della manutenzione della lavatrtee diventa molto oneroso. Io ho cura di ricoprirla subito dopo l'uso con nailon, ma non basta. Si rovina ugualmente. Qualcuno è in grado di aiutarmi? » ■k-k I nostri esperti purtroppo no: (t Impossibile contrastare la opera distruttrice della salsedine. Corrode tutto e senza rimedio ». C'è una unica soluzione signora: portare la lavatrice all'interno dell'alloggio. Esistono lavatrici di proporzioni ridotte che stanno sotto il tavolo di cucina. Provi a chiedere al negozio di elettrodomestici di sua fiducia, appena si sarà decisa a cambiare lavabiancheria. Andiamo in cucina ci guidano tre cuochi Ci telefonano: « Squisite le beccacce di Sorzto ». Lo avevano detto anche tre delle nostre massaie che avevano esperimentato la ricetta. Volete una piacevole sorpresa? Le beccacce arrosto, ricetta Sorzio, si possono anche conservare per l'inverno. Ecco come: Beccacce in conserva — Riponetele nel vasi in modo che stiano bene addossate. Ricopritele con il loro sugo, se non è sufficiente aggiungete vino. Una foglia di lauro per ogni vaso, qualche pianticella di timo e foglie di rosmarino. Lasciate raffreddare, quindi chiudete 1 vasi, facendoli sterilizzare a bagno maria in abbondante acqua per 2 ore e mezzo. Quando le servirete legate la salsa con panna fresca, dopo aver levato 11 grasso che sale In superficie al momento della bollitura. Convalescente da una grave operazione Sofia T. (Savona) vorrebbe la ricetta di un succo di carne: « Non riesco a mangiare bì. stecche, penso che un estratto mi aiuterebbe a tirarmi su ». Da Settime (Asti) le risponde un cuoco convalescente anche lui, lo chef Luigi Bertone che ha perfezionato il suo sistema per confezionare questo cibo nutriente e delicato. Succo di carne — Occorrono: mezzo chilo di carne di manzo magra, mezza carota, poco sedano, una cipollina, un cucchiaio di sale, un bel bicchiere di acqua. Passare al tritatutto, rete grande, la carne e le verdure, collocare in vaso di vetro da litro, con chiusura ermetica (quelli abitualmente usati per le conserve) unire l'acqua fredda, chiudere. Far bollire per un'ora circa a bagno-maria (partendo da freddo) con molta acqua in una pentola alta e capace. Il succo ricavato, che va passato al colino, è formidabile. Supera di gran lunga 1 sistemi che a suo tempo avevo già consigliato. Adattissimo per « tirarsi su ». La casa di Myriam S. (Genova) è stata visitata dal ladri. « Mi hanno portato via cose di scarsa Importanza, per fortuna. Non ci crederete ma mi spiace soprattutto per un vecchio diario e per un quaderno su cut avevo ricopiato le ricette di Saper spendere bene 1969 più altre consigliate dalle mie amiche di spiaggia. E dire che per domenica pomeriggio avevo promesso ai miei quattro nipotini una torta di polenta dolce esperimentata una sola volta ma con grande successo. Non ricordo la ricetta, la conoscete? Come posso riavere i consigli già pubblicati su Saper spendere? ». ■k-k Le Inviamo a parte, In omaggio, il volume che contiene le puntate della rubrica apparse lo scorso anno. Contenta? E adesso ascolti Giovanni Garbagnoll, 11 cuoco di Voghera che l'aiuta a ricostruire la merenda per 1 suoi nipoti. Polenta dolce — Zucchero grammi 250, fecole di patate 125, farina gialla 125, uova 5. Lavorare lo zucchero con due rossi d'uovo, aggiungendo 1 rimanenti rossi uno per volta. Quando si sarà ottenuta una massa morbida, unire le farine stracciate insieme e per ultimo le 5 chiare d'uovo montate a neve. Cuocere a fuoco moderato in fortiera unta e spolverizzata di farina. Ma che sia rotonda e un po' alta di sponda. . Simonetta

Persone citate: Fiaschi, Giovanni Garbagnoll, Luigi Bertone, Luigi Novi, Luigia Negri, Marisa Fiaschi, Myriam S., Renato Tuninetti