Agostini aspetta i "veri,, rivali

Agostini aspetta i "veri,, rivali La stagione 70 ha portato alla ribalta soltanto il compagno Bergamonti Agostini aspetta i "veri,, rivali Ci sono state poche novità tecniche nel corso dell'annata e senza moto nessun pilota può prevalere La rivelazione nelle «125 cmc» dell'artigianale Morbidelli guidata al successo dal triestino Parlotti La stagione motociclistica internazionale si è conclusa domenica scorsa a Ospedaletti. Una chiusura in tono piuttosto dimesso, condizionata dal limitato apporto qualitativo e quantitativo dei piloti stranieri, e da una cert'ària di smobilitazione generale di uomini e mezzi, più che logica dopo oltre sette mesi di attività. Per tutti valga l'esempio di Dennehy, un pilota inglese naturalizzato italiano, che a metà pomeriggio ha messo bene in mostra la sua Yamaha 250 appoggiando ad essa la lavagnetta segnatempi sulla quale era scritto: « In vendita ». E' mutato poco o nulla nelle diverse classi rispetto all'annata passata. Cominciamo dall'alto, dalla « 500 ce ». La Mv con Agostini aveva come potenziali avversarie le Kawasaki giapponesi, una delle quali avrebbe dovuto essere preparata per Simmonds campione uscente della « 125 ce ». Sono rimaste in lizza invece soltanto le macchine vendute ad privati, in linea di rendimento non troppo superiori alle artigianali Paton, o alle Ldnto, queste ultime assai peggiorate rispetto all'edizione '69, entrambe italiane. Sono comparse per un paio di Gran Premi le 4 cilindri tedesche Munch-Urs, ma la morte del pilota Kaczor ne ha bloccato 10 slancio. Così Agostini non ha avuto rivali, finché U conte Agusta non ha deciso di allargare la squadra con l'inserimento di Bergamonti. Nella « 350 ce » alla Mv avrebbero dovuto opporsi la rivale di sempre, la Benelli, le cecoslovacche Jawa, e le Yamaha di nuova concezione. Ha fallito in pieno la Benelli, come vedremo a parte, ha mancato la Jawa, buona come motore e per la guida di Grassetti, ma assolutamente inconducibile per i difetti di telaio. Non sono comparse del tutto le nuove Yamaha, e Gould e Andersson, piloti ufficiali della casa giapponese, hanno dovuto arrangiarsi per far la loro figura con mezzi decisamente non competitivi. Buona sorte per Agostini che ha conquistato i suoi due titoli iridati anche quest'anno. La nuova regolamentazione ha portato un certo equilibrio nella « 250 ce » con l'allineamento di tutte le Yamaha su un medesimo livello. Logicamente le macchine ufficiali e quella di Cairruthers, affidata ad un esperto meccanico inglese, hanno finito per superare di aualche linea tutte le altre, rivelandosi però al pari di quelle private estremamente fragili. Ogni volta che c'è stata lotta in corsa, dei protagonisti al traguardo non ne è arrivato mai più di tino. IJultimo è stato Gould in ordine di tempo, e suo è 11 titolo mondiale. Nella « 125 ce » la comparsa della Suzuky ha annullato praticamente ogni concorrenza. Dieter Braun ha conquistato con una certa larghezza il suo titolo concedendo però parecchie vittorie ad altri, segnatamente alla Derby snasnola e all'italiana Morbidelli. Infine la « 50 ce » con l'alternarsi di vicende più o meno fortunate per la numerosissima squadra della Kreddler e la rivale olandese Jamathi. Hanno . vinto così macchina e pilota iberici Nieto con la Derby. Già si pensa al prossimo anno e per la stagione invernale in Sud-Africa, Mike Hailwood, pilota e manager, ha già annunciato il consueto rilancio giapponese. Tutti pronti a crederci se non fosse che l'ultimo giapponese autentico nel settore motociclistico lo abbiamo incontrato a Maggiora nell'ambito del cross ed ha annunciato la conversione giapponese a questo settore. Giorgio Viglino Bergamonti ANGELO BERGAMONTI ha trentun anni, è sposato da nove ed ha due figli. E' stato campione d'Italia per tre volti?, l'ultima quest'anno con l'Acrmacchi Aletta da 125 ce. Ha siglato 11 nuovo contratto con la MV Agusta al mese di agosto c rimarrà legato alla casa lombarda fino a tutto U '72 prestando la propria opera oltre che come corridore anche come collaudatore del mezzi da corsa e di serie, ' un compito che Agostini non si era mai assunto. Le sue caratteristiche, come pilota sono una notevole regolarità, una discreta tenuta alla fatica, un coraggio non comune nel superare le avversità, ma non la sperlcolatezza che spesso contraddistingue tanti altri conduttori, Bergamotti nel breve arco di tempo da metà settembre a metà ottobre ha ottenuto due vittorie in gare mondiali e due secondi posti. Altri due secondi posti 11 ha ottenuti a Ospedaletti nella prova conclusiva del campionato italiano. Parlotti GILBERTO PARLOTTI è triestino. Ha ventisette anni e corre ormai da dieci. E' un esperto meccanico e con l'amico Rinaudo è stato per molto tempo uno dei maggiori protagonisti delle numerose corse che si disputano in Jugoslavia e nell'Austria orientale. Quando si è dedicato alle corse di campionato italiano ha presto ottenuto discrete affermazione fino a conquistare Io scorso anno il titolo Italiano nella 50 ce con la Tomos, affermazione ripetuta In questa stagione. Il più bel successo dell'anno per Parlotti è stato però quello conseguito a Brnó nel G. P. di Cecoslovacchia con la nuova Morbidelli, una 125 ce progettata da Franco Rlnghinl, che l'ha anche pilotata In corsa, e costruita da un appassionato marchigiano che fabbrica mobili in legno. La Morbidelli potrebbe rivelarsi nella prossima stagione appieno e rinnovare le tradizioni di Mondlal e Morinl nelle piccole cilindrate.

Luoghi citati: Austria, Cecoslovacchia, Italia, Jugoslavia, Maggiora, Ospedaletti