È morto Claude Rostand un animatore della musica

È morto Claude Rostand un animatore della musica Aveva "scoperto,, gli autori d'avanguardia È morto Claude Rostand un animatore della musica Parigi, 10 ottobre. Il musicologo Claude Rostand, critico musicale del « Figaro » e della radio francese, è morto oggi a 58 anni nella clinica Villejuif, specializzata in cancerologia. E' scomparso troppo presto un uomo che alla cultura e alla vita musicale francese ha recato negli scorsi decenni un apporto prezioso. Con la sua attività pubblicistica estesa tra le principali riviste europee aveva dato larga risonanza alle prime prove della nuova musica nel dopoguerra. Messiaen, Boulez, ne avevamo sentito parlare da lui, prima di poter ascoltare le loro musiche. Negli anni belli di Darmstadt, la 'sua presenza era illuminatrice. Può darsi che oggi ì giovani delle ultimissime leve lo considerassero un uomo'maturo, superato. Tanto peggio per loro. Perché il grande merito di Claude era l'equilibrio, la capacità di stabilire rapporti e punti di paragone, e di conservare quindi sempre il senso delle proporzioni, dote che a molti impazienti riesce fastidiosa. Per dire che tipo di studioso era, e quale la larghezza dei suoi interessi, i primi libri suoi che in questo momento mi vengono in mente, strumenti di lavoro utilissimi, sono la recente piccola monografia su Webern, e l'opera in due volumi su Brahms: luna e l'altra condotte con sincera ed intima adesione ai rispettivi momenti artistici. Lavorava ora ad un altro volumetto sul compositore greco, residente in Francia, Yannis Xenakis, campione di una speciale avanguardia, architetto e collaboratore di Le Corbusier. Ma lavorava an I che, più lentamente ed a lun- ga scadenza, ad un'opera su Verdi: un segreto che aveva rivelato a pochi. La cultura musicale, e non soltanto francese, ha perduto un valore sicuro, e tutti quelli che operano nella musica del nostro tempo hanno perduto un amico leale. m. m.

Persone citate: Boulez, Brahms, Claude Rostand, Le Corbusier, Messiaen, Verdi, Webern, Yannis Xenakis

Luoghi citati: Francia, Parigi