Condannati il chirurgo e un'infermiera per il bimbo morto dopo l'operazione
Condannati il chirurgo e un'infermiera per il bimbo morto dopo l'operazione La madre urla alla sentenza: "Me lo avete ucciso Condannati il chirurgo e un'infermiera per il bimbo morto dopo l'operazione Un anno e otto mesi - Il bambino, dopo l'intervento per appendicite, ebbe un'emorragia interna - Il medico non fece la controvisita, la suora-infermiera non chiamò tempestivamente il sanitario di guardia Un chirurgo e una suora-infermiera responsabili di aver provocato, per colpa, la morte di un bambino di 5 anni deceduto dopo un'operazione di appendicite nella clinica San Paolo di corso Peschiera, sono stati condannati dal Tribunale a 1 anno e a 8 mesi di reclusione, con i benefici di legge. Sono il prof. Nino Masera, 48 anni e Angelina Aperti (suor Lina) di 45. Come loro, accusati di omicidio colposo, sono comparsi davanti ai giudici della seconda sezione (pres. Lacquaniti, p.m. Tribisonna, cane. Sacco) l'anestesista della clinica, dott. Luigi Saracco, 51 anni, via Fosco¬ lo 5; il medico di guardia dott. Teresa Bignante, 28 anni, via Valperga Caluso 8; le infermiere Luigia Merli (suor Luisa), 39 anni; Leocadia Boldrini, (suor Santina), 60 anni; Battistina Guerinoni, 47 anni, via Fratelli Bandiera 10 e Maria Volpatti, 53 anni. Il dott. Saracco e suor Santina sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato; la dott. Bignante, suor Luisa, la Guerinoni e la Volpatti, assolte per non aver commesso il fatto. Inoltre suor Luisa e la Guerinoni dovevano ri- | spondere di aver esercitato, nel periodo in cui avvenne il fatto, la professione di infermiera sen- I za esservi abilitate. Per c-uesi ul timo reato i giudici hanno dichia- | rato di non doversi procedere per | amnistia. i La morte del bambino, Giorgio Ferro, corso Telesio 56, avvenne i la notte tra il 16 e il 17 febbraio '67. Era stato ricoverato nella | clinica San Paolo il giorno prima I per essere operato di appendicite, i L'intervento, eseguito dal prof. Masera, con l'aiuto del dott. Saracco, si svolse a mezzogiorno del 16. Nel pomeriggio il piccolo cominciò a dar segni di malore, e verso runa spirò nelle braccia della madre. L'autopsia eseguita dai prof. Galli e Pontrelli, accertò che la causa del decesso era stata una lenta emorragia interna seguita all'intervento, e di cui nessuno si era accorto. La Procura incriminò il chirurgo per « aver omesso di visitare il paziente nelle dodici ore successive all'intervento, pur costituendo prassi costante che il chirurgo, o un medico da lui delegato, esegua una controvisita di tutti i suoi operati della giornata e per aver omesso di prendere tutte le cautele idonee per controllare l'eventuale insorgere di fatti emorragici ». L'inchiesta stabili che la stessa negligenza di controllo era da at- anestesista dott. Sa- racco perché non visitò il bambino «pur non fluendo la certezza che l'avrebbe fatto il prof. Muserà », e a tutto il personale della clinica addetto al piccolo paziente. Fu rinviato a giudizio anche il direttore del San Paolo, dott. Barozzi, perche fece mancare al bambino la necessaria assistenza. Ieri mattina erano presenti tutti e otto gli imputati. I genitori della vittima hanno ricevuto come indennizzo 7 milioni. Prof. Masera (attualmente primario chirurgo ad Ancona): «Dopo l'Intervento, poiché tutto era andato bene, mi allontanai: dovevo ape ^rl'anche 'alle lfolin7ite" Lasciai il bambino, come gli altri pazienti, alle cure del personule. Ho prestato servizio alla clinica San Paolo per 3 anni e ho constatato che suore e infermiere erano molto efficienti. Comunque è prassi normale operare e poi andarsene, soprattutto se il caso non è grave ». Dott. Saracco: « Me ne andai anch'io, ma avevo l'obbligo della reperibilità; inoltre sapevo che, nel pomeriggio, operava un'altra équipe, quindi i medici non mancavano ». Suor Lina, caposala: « Vidi il buinbino pallido, ma ricordai che, quando era entrato, era già cosi. Per mia tranquillità misurai la pressione. Il bimbo mi diede un boccilo, tutto mi sembrava pro- cedere bene ». Poco dopo Giorgio perse i sensi, fu chiamato il medico di guardia il quale non poté far più nulla. Prima della let tura della sentenza, la madre del bambino morto ha urtato contro le tre suore: « Me lo avete ucciso! ». E' stata allontanata e calmata. Difesa, avvocati Quaglia, Accatino, Badellino, Rocca, Tortonese, Zaccone.
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