Difendiamo la città

Difendiamo la città Difendiamo la città Ogni giorno decine di lettere chiedono che le forze di polizia siano messe in grado di arginare il dilagare della delinquenza - E' uno stillicidio di violenze, scippi e aggressioni - « Se mancano gli uomini, come si può far rispettare la legge? » Torino in allarme: ogni giorno aggressioni, scippi, violenze, teppismo. Al calar del sole le donne non osano uscire di casa, ogni angolo può celare un agguato. 1 malviventi spadroneggiano. Sono giovani, guidano auto veloci, vestono all'ultima moda, pochi indossano ancora i giubbotti di pelle ed ì blue-jeans tipo « fronte del porto ». Sono violenti, spesso armati. Anche vigliacchi, perché assalgono di preferenza donne sole ed indifese. Vi sono quartieri della città dove è pericoloso girare in pieno giorno. Come a Porta Nuova, sotto i portici di via Nizza. Prostitute che rissano agli angoli delle strade, gruppi di uomini in attesa. Bar angariati da slruttatori: biliardo, liquori, conciliaboli, ogni tanto escono e vanno dalle donne a raccogliere le mercedi. 1 cittadini protestano: riceviamo decine di lettere e telefonate. « Polizia e carabinieri fanno tutto quello che possono e meritano un grande elogio — scritte un lettore —. Ma purtroppo sono pochi, trecento anziché tremila, come sarebbe necessario in una città che ricorda- la Chicago degli Anni Trenta ». Vn gruppo di impiegate: « La città è in mano ai delinquenti. La sera dobbiamo rintanarci in casa, non più teatri, ritrovi culturali, passeggiate, l'innocente giretto in auto. Ad ogni passo si incontra la teppaglia, 1 bar sono pieni di persone equivoche ». Un ingegnere osserva che la piaga più grande è quella della prostituzione, perché attorno a queste sventurate si aggirano altre e ben più pericolose figure. « La società ha creato la legge quale freno al danni che piccole minoranze di malviventi possono arrecare alla maggioranza. Che la prostituzione, almeno come oggi si manifesta, sia dannosa alla società, è un fatto inconfutabile. I parlamentari, pur ammettendo questa dannosità, non si decidono a porvi rimedio. Se non erro esiste una disposizione per cui le firme di 50 mila cittadini sono sufficienti per proporre un disegno di legge. A Torino se ne troverebbero almeno dieci volte tanti disposti a chiedere l'abolizione della prostituzione in pubblico ». Un operaio, padre di due figlie in età da marito, scrive: « Se la polizia non ha uomini e mezzi per proteggerci, ci sia permesso di pensare noi stessi a tutelarci, formando fra 1 cittadini un comitato di salute pubblica ben armato che saprebbe riI solvere in breve tutti i proble' mi ». Vna proposta assurda, che dimostra però lo stato di esaspei azione e dì paura in cui vive la cittadinanza. La gente onesta vuole avere quelle garanzia di sicurezza che sono proprie di una società civile. Polizia e carabinieri non concedono tregua ai delinquenti. Il dott. Moni-esano, capo della squadra mobile, dice: « I miei uomini lavorano sovente 16, 18 ore al giorno. La città è grande, la popolazione in continuo aumento. Abbiamo colto risultati concreti: grosse rapine, ad esempio, non avvengono più con la frequenza di un tempo. Difficile invece controllare la delinquenza minore: i teppisti, gli scippatori. Sovente si tratta di rapinatori improvvisati: fanno il colpo e spariscono ». Gli agenti sono pochi e, afferma un lettore, mal impiegati. u Troppi poliziotti sono adibiti a lavori d'ufficio, troppi bravi carabinieri vengono impiegati per sbrigare mansioni di impiegati o ufficiali giudiziari. Sarebbe più confacente al compito di un militare, se venissero impiegati solo per il servizio di ordine pubblico, affidando gli altri lavori a personale dello Stato: prefettura, uffici giudiziari, municipio. Basterebbe stornare da tanti enti il superfluo organico, per fornire alle forze di polizia un personale ausiliario che tolga da tutte le altre attività impiegatizie e sedentarie ottimi elementi, costretti ad avvilirsi in compiti che non erano nelle loro aspettative nell'entusiasmo dell'arruolamento ». A queste potremmo aggiungere decine e decine di altre voci. Trattano lo stesso problema, sotto aspetti diversi, generali o particolari, dell'intera città o di un singolo quartiere. Ma tutte hanno un solo scopo: dare a Torino i mezzi per dilendersi dallo stillicidio della delinquenza e dall'imperversare della prostituzione.

Luoghi citati: Chicago, Torino