Le vittorie dei cavalli inglesi unico pericolo per la Francia

Le vittorie dei cavalli inglesi unico pericolo per la Francia Le vittorie dei cavalli inglesi unico pericolo per la Francia (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 6 ottobre. In Francia è allo studio l'introduzione del totocalcio. Sarà un colpo per l'ippica? Un alto funzionario della Società d'Incoraggiamento che governa le córse al galoppo non sembra preoccupato: a Ormai il pubblico si è abituato a giocare il Tiercé; e bisogna fare un'altra considerazione, che per mio conto è basilare. L'ippica non è una bisca; da noi nessuno gioca un cavallo piuttosto che un altro perché gli place il nome o perché ha 11 numero 3, che per esempio è quello del giorno del suo compleanno. Tutti leggono 1 giornali, fanno i loro calcoli, scommettono a ragion veduta. Per quello che ne so, in Italia se uno al Totocalcio fa una schedina tutta di ragionamento o non vince o incassa cifre ridicole. Le grosse vincite si hanno quando esce una schedina impossibile, Al nostro Tiercé no. La scelta del cavallo giusto è frutto della valutazione di una quantità di elementi: stato di forma del cavallo, valore del fantino, adattabilità alla pista, stato del terreno, comportamento nelle gare precedenti; un cavallo oggi può perdere contro un avversario per sfortuna, ma la sfortuna è elemento di una volta, non di sempre ». Aggiunge: ii Provi a chiedere alla portinaia della casa di fronte: sa benissimo che domani, a Chantilly, Palonlmo ' ha buone probabilità di vincere il Tiercé anche se rende del peso a tutti gli avversari. Punterà magari soltanto tre franchi, perché non può di più, ma stia sicuro che non gioca per giocare. Sa che cosa fa, non mi stupirei di vederla leggere Paris Tur/ mentre cuoce la minestra ». Paris Turf e il quotidiano ippico di Parigi: l'unico giornale che esce sette giorni su sette, mentre tutti gli altri non compaiono la domenica. Vende in media mezzo milione di copie, ma nei giorni di gran premio o quando si corre il Tiercé supera le S00 nule copie. E' una miniera di informazioni ippiche di ogni genere. Questa passione sostiene e sosterrà sempre l'ippica francese: ormai essa non teme la concorrenza di altre scommesse. Ma, per le corse al galoppo, si va delineando un gravissimo pericolo. I proprietari sono preoccupati. E del loro stato d'animo si è fatto interprete il presidente della Società d'Incoraggiamento, Marcel Boussac, grande industriale tessile, durante il pranzo ufficiale di sabato sera da « Chez Maxim » in occasione dell'» Are de Triomphe»: «Stiamo correndo un pericolo mortale — ha detto testualmente —. I cavalli inglesi minacciano la rovina per le nostre scuderie ». Clie cosu sta accadendo? Un fatto molto semplice. La stragrande maggioranza delle corse al galoppo prevede discarichi o sovraccarichi di peso in base alle somme vinte in precedenza. In Inghilterra i premi non sono molto alti (l'ippica inglese si regge soprattutto sugli incassi delle vendite all'estero dei cavalli), ■na i cavalli sono molto buoni. In Francia i premi sono notevolmente maggiori. Così l cavalli che arrivano dalla Gran Bretagna si trovano a correre sempre In condizione di favore: domenica scorsa, per esempio, hanno incassato V80 per cento delle somme in palio nella giornata dell« Are de Triomphe ». circa 380 milioni. Anche Sassafras. sebbene allenato in Francia e montato da un tantino francese, appartiene ad una scuderia inglese: Londra, intatti, è la residenza ufficiale di M.me Arpad Plesch. anch^- se in effetti i suoi cavalli corrono quasi sempre in Francia. I francesi però non stanno a guardare Boussac ha annunciato l'insediamento di una commissione di francesi, inglesi ed irlandesi (anch'essi interessati al problema) per una equiparazione dell'importanza delle corse: « Non sarà cosa facile — ha detto — perché 11 problema è complesso; ma prima di riservare un certo numero di corse a cavalli di scuderie francesi vogliamo vedere se è possibile un accomodamento. A noi fa piacere che gli inglesi vengano a correre qui, ma riteniamo che lo debbano fare su posizioni di eguaglianza, non favoriti in partenza ». e# r#

Persone citate: Arpad, Marcel Boussac