II padre della marchesa uccisa pretende il risarcimento danni

II padre della marchesa uccisa pretende il risarcimento danni Il triplice delitto nella casa del patrizio romano II padre della marchesa uccisa pretende il risarcimento danni Francesco Fallarino riceveva dalla figlia Anna un assegno mensile di 100 mila lire - Dopo la strage di via Puccini l'aiuto economico sarebbe stato sospeso dal tutore della giovane Casati (Nostro servizio particolare) Roma, 5 ottobre. Il padre della marchesa Anna Casati Stampa intende chiedere il risarcimento del danno che ha subito in seguito alla morte della figlia. Aveva un assegno mensile di 100 mila lire che gli è stato sospeso dopo la tragedia di via Puccini. Francesco Fallarino ha 80 anni circa. Pensionato del ministero delle Poste, è separato dalla moglie, ma ha continuato ad avere rapporti affettuosi con la figlia soprattutto dal momento in cui era diventata la marchesa Casati. Soltanto ventiquattro giorni dopo la tragedia si era lasciato intervistare da un giornalista. « Aveva comperato lappariamento in cui abito — disse — anche se spesso me lo rinfacciava. Non avevo mai chiesto niente a nessuno, ma Anna rinforzava, talvolta cospicuamente, la mia pensione. Come padre — aggiunge — ave¬ vo intuito negli ultimi mesi I che qualcuno stava dietro ad Anna per mangiarle i soldi... Non posso dire di più, ma io sapevo che era finita su una strada poco chiara. Prima della disgrazia avevo immaginato qualcosa, che Anna aveva perduto la bussola. Non mi fate parlare, non mi fate buttare fango addosso a nessuno. Ma io capivo che mia figlia non teneva più la testa sulle spalle ». L'intervista aveva suscitato l'immediata reazione della marchesina Anna Maria Casati. Il giorno successivo alla pubblicazione dell'intervista. ' Francesco Fallarino (« Se volete chiamatemi pure cavaliere — disse al giornalista — è un titolo tutto mio che mi sono meritato in anni di onesto lavoro») ricevette una telefonata della ragazza, la quale gli annunciava che in seguito a quelle dichiarazioni avrebbe dato disposizioni perché gli venisse sospesa la correspon- sione dell' assegno mensile. In verità, la marchesina, in quanto minorenne, non poteva e non può disporre nulla, ma non è da escludere che il suo tutore, il sen. Bergamasco (il p.m. di Milano non ne ha chiesto la revoca, ma soltanto ha invitato il giudice tutelare a spiegare i motivi per cui non ha ritenuto di affidare la tutela alla zia della ragazza), abbia provveduto a sospendere l'assegno perché si tratta di un gesto di liberalità del defunto 1 marchese che i suoi eredi non sono tenuti a mantenere. Il Fallarino, in attesa di assumere l'iniziativa per chiedere il risarcimento del danno subito dal marchese che gli ha ucciso la figlia (e l'azione civile ovviamente viene compiuta nei confronti di chi ha ereditato il patrimonio e cioè la marchesina), ha preso un'altra decisione che si può definire interlocutoria. Si è rivolto al pretore perché disponga un inventario dei beni Jasciati dalla figlia. In linea di massima, tutto ciò che la moglie può avere acquistato dopo il matrimonio appartiene al marito (gioielli, pellicce, vestiti ecc.), ma Anna Fallarino potrebbe avere avuto l'accortezza di essersi fatta lasciare per ciascuno oggetto una ricevuta con la .conseguenza di risultarne la proprietaria. In questo caso non vi sono dubbi che questo patrimonio, piccolo o grande che sia, insieme ad eventuali acquisti di appartamenti o titoli azionari costituirebbe una eredità alla quale, sia pur in parte, Francesco Fallarino avrebbe diritto. g. g.

Persone citate: Anna Casati Stampa, Anna Fallarino, Anna Maria Casati, Casati, Fallarino, Francesco Fallarino

Luoghi citati: Milano, Roma