Il Casati pagava meno tasse dell'ex moglie che manteneva
Il Casati pagava meno tasse dell'ex moglie che manteneva L'inchiesta sulle imposte del marchese Il Casati pagava meno tasse dell'ex moglie che manteneva Solo nel '68 il suo imponibile fu elevato a 12 milioni, confermato poi nel '69 e nel '70 - Prima era nei ruoli dei tributi come «studente» ('51) e «dottore» ('52) (Nostro servizio particolare) Roma, 2 ottobre. (r. s.) I risultati delle indagini condotte sulle irrisorie imposte pagate dal marchese Camillo Casati sono stati illustrati al Consiglio comunale di Roma dal sindaco Darida. E' stato accertato che « Camillino » era riuscito a pagare nel 1959 meno dell'ex moglie, Letizia Izzo, che viveva con l'assegno alimentare- corrisposto dall'ex marito. Alla Ripartizione tributi del Comune nessuno si era accorto dell'incongruenza. Nel 1951 il marchese figura nei ruoli romani delle imposte come « studente », con moglie, figlia e madre conviventi, e paga meno di un impiegato di banca (imponibile: 1.700.000; imposta annua: 232.560 lire). Camillo Casati dichiarò che i 20 ettari di terreno che possedeva in Lombardia rendevano solo 930.000 lire l'anno. Ai consiglieri del Comune il sindaco ha spiegato che il caso Casati « non sembra suscettibile di censure» inquanto nel 1951 il servizio delle indagini fiscali era ancora in fase di organizzazione. « Camillino » continuò però a pagare imposte irrisorie anche quando il servizio funzionò meglio. Nel 1952 si qualifica come « dottore » con un imponibile di 4 milioni per i quali paga 288.000 lire. Va avanti così fino al 1959, quando le già modeste imposte vengono ulteriormente abbassate su ricorso del marchese. Divenuto «possidente», il Casati dichiara di avere una proprietà terriera in Lombardia, titoli azionari che gli avrebbero reso annualmente 200.000 lire. Essendo più povero di dieci anni prima, l'imponibile scese a 2 milioni e le tasse a 100.000 lire l'anno. Solo nel 1968 la singolare posizione tributaria del marchese parve irregolare: l'imponibile venne elevato a 12 milioni per un'imposta di lire 1.722.744. Queste cifre furono confermate nel 1969 e nel 1970. Pochi mesi fa il mar| chese aveva presentato un ricorso con il quale sosteneva di non essere tassabile da parte del comune di Roma, perché la sua dimora abituale era ad Arcore. La commissione d'inchiesta sulla situazione fiscale del marchese ha preso in esame anche la posizione tributaria della madre e della prima moglie: è stata deplorata la mancanza di collegamento fra le varie pratiche. Se il controllo fosse stato eseguito, si sarebbe potuto evitare lo squilibrio fra le tasse pagate dalla ex-marchesa, su redditi provenienti dal marito, e le tasse di costui, che erano meno della metà. 4
Persone citate: Camillo Casati, Casati, Darida, Letizia Izzo
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