Le svizzere all'attacco

Le svizzere all'attacco AJNALISI Le svizzere all'attacco (Chiedono il diritto al voto politico: tra cinque mesi gli uomini decideranno se concederglielo) Berna, 24 settembre. Entro cinque mesi le svizzere sapranno se, al pari di quasi tutte le altre donne del mondo, potranno partecipare direttamente alla vita politica: il 21 febbraio '71 l'elettorato maschile dovrà pronunciarsi, con il tradizionale sistema del referendum, ' sull'introduzione del suffragio femminile in materia federale. Il progetto di legge governativo è passato senza difficoltà al Parlamento di Berna; lo scorso giugno alla Camera nazionale e ieri al Consiglio degli Stati (Senato). Nel dibattito di ieri alla Camera Alta gli stessi rappresentanti dei Cantoni, notoriamente ostili ad estendere i diritti politici alla donna, si sono limitati ad astenersi dal voto. E' comunque prematuro fare previsioni sull'esito del referendum del prossimo febbraio. Negli ambienti politici di Berna si ritiene che, salvo clamorose sorprese, i fautori della definitiva emancipazione del gentil sesso la spunteranno. Già prima dell'ultima guerra mondiale le suffragette elvetiche sollecitarono a varie riprese il diritto al voto, ma le loro iniziative non ebbero successo. Finite le ostilità, le associazioni femminili tornarono alla carica, sostenendo a ragione che la Svizzera, considerata la « culla della democrazia moderna », non poteva ignorare le conquiste delle donne in numerosi Paesi arretrati. Nel '59 il governo federale elaborò un progetto di legge per soddisfare le aspirazioni delle svizzere, ma la maggioranza degli uomini, fieri dei loro secolari privilegi, lo bocciò. Ben presto il sesso forte dovette accorgersi che il rigetto del suffragio femminile aveva il sapore di una vittoria di Pirro. Sconfitte sul piano nazionale, le donne decìsero di agire su quello regionale, e nello stesso '59 gli elettori maschili del Cantone di Neuchàtel accordarono il voto alle loro compagne. Oramai il ghiaccio era rotto: nel '60 i Cantoni romandi di Ginevra e del Vaud (Losanna) fecero altrettanto. Per contro gli svizzeri di lingua tedesca continuarono ad opporsi U suffragio femminile, sostenendo che soltanto una esigua parte delle donne chiedeva i diritti politici. Tuttavia il dinamismo delle giovani generazioni non ha tardato ad avere il sopravvento sulle idee arretrate degli anziani: in questi ultimi anni anche i Cantoni di Basilea, Friburgo, Berna, Zurigo, San Gallo, nonché del Ticino e del Vallese, hanno accolto, almeno parzialmente, le richieste delle suffragette, introducendo il voto femminile sul piano regionale o, almeno, su quello comunale. Nella metà dei ventidue Cantoni della Confederazione l'introduzione del suffragio femminile è dunque cosa fatta. Però tutte le svizzere sono ancora escluse dalle votazioni federali, ossia da quelle riguardanti le questioni più importanti, a cominciare dalla scelta dei deputati nazionali. Ora il governo federale si è affrettato a varare la nuova legge'per la definitiva introduzione del voto femminile. Il progetto approvato dal Parlamento ha tuttavia un neo assai visto. so: esso contempla unicamente la partecipazione delle donne alle votazioni federali. Ammesso che gli elettori maschili approvino il progetto del governo, una situazione assurda si creerà nei Cantoni che non hanno Eincora accordato il voto alle donne in materia locale. In effetto le elettrici dovranno limitare la loro partecipazione agli scrutini d'interesse nazionale, rimanendo escluse da quelle regionali o comunali. Il Parlamento si giustifica affermando che non poteva agire diversamente per non interferire nelle competenze dei singoli Cantoni. A titolo di curiosità vorremmo aggiungere che l'on. James Schwarzenbach, autore del piano anti-stranierl fortunatamente respinto 10 scorso giugno, ha assunto un atteggiamento negativo nei confronti delle donne, chiedendo che il referendum sia preceduto da una votazione consultiva tra 11 gentil sesso. In tal modo sarebbe possibile, secondo Schwarzenbach. accertare se le donne siano interessate ai diritti politici. La prò posta Schwarzenbach e sta ta respinta dal Parlamento Luigi Fascctti (GdpsDftsdutèdrvnsgdpcIfgdbpelI

Persone citate: Gallo, James Schwarzenbach, Luigi Fascctti, Schwarzenbach, Vallese

Luoghi citati: Basilea, Berna, Ginevra, Svizzera, Zurigo