II prof. Chiodi commemorato nell'aula magna dell'Università
II prof. Chiodi commemorato nell'aula magna dell'Università Combattente della Resistenza e filosofo II prof. Chiodi commemorato nell'aula magna dell'Università Il rettore Allara, sottolineando le doti morali dello scomparso, ha detto: « E' stato un uomo d'una chiarezza, sincerità e onestà esemplari » Il prof. Pietro Chiodi, combattente nella Resistenza, morto martedì alle Molinette per un'artrite reumatoide contratta durante la lotta partigiana, è stato commemorato ieri pomeriggio nella sede dell'Università dove insegnava Filosofia della storia. La cerimonia si è svolta nell'aula magna al primo piano del palazzo di via Po, dove era stata allestita la camera ardente. Una cerimonia semplice, conforme all'indole del personaggio. Alle 16 ha fatto ingresso il corteo . funebre preceduto dal gonfalone con medaglia d'oro della città di Alba, nel cui liceo classico Pietro Chiodi aveva insegnato prima di diventare professore universitario. Seguivano il rettore prof. Allara con il Corpo accademico (c'erano tutti gli insegnanti della facoltà di Lettere e Filosofìa), i familiari e gli amici intimi, gli assessori del comune di Alba, studenti. La salma è stata posta ai piedi dell'emiciclo riservato al corpo accademico. Candelabri, fiori, ai quattro lati valletti in uniforme. Il rettore prof. Allara si è fatto interprete del cordoglio dell'Università: « Il nostro dolore — ha detto — diventa più struggente se pensiamo alla scomparsa immatura del prof. Chiodi. E' morto a 55 anni, proprio nel momento in cui per la raggiunta maturità scientifica, il suo lavoro stava per dare fruiti ancora più cospicui ». Il Rettore ha poi ricordato la continuità del legame tra Chiodi e la nostra Università (libero docente nel '55, professore incaricato di Filosofia della storia e pedagogia, professore di ruolo nel '65). E ha concluso mettendo in rilievo le sue doti morali: « E' stato un uomo di una chiarezza, sincerità ed onestà esemplari ». Di Chiodi scienziato, ha parlato il prof. Nicola Abbagnano. « Fu filosofo — ha detto — per la stessa ragione per cui fu partigiano ». Si trattava di realizzare con mezzi diversi uno stesso scopo « quello di contribuire ad emancipare l'individuo » e ad affermarne in modo completo « l'umanità ». « E proprio questo scopo — ha sottolineato il prof. Abbagnano — dava, secondo Chiodi, un senso alla storia ». L'oratore ha poi ricordato gli studi dello scomparso su Kant, l'esistenzialismo (« non concepito come filosofia dell'angoscia») ed il marxismo che riesaminò criticamente e nel quale non vedeva solo « un puro gioco di forze economiche ». Un assistente del professor Chiodi, Giuseppe Cambiano, ha parlato della sua figura d'insegnante. « Ha dato fiducia a collaboratori e studen ti, ha rispettato e compreso il desiderio di rinnovazione di questi ultimi, è sempre stato partecipe dei loro problemi culturali e umani ». Il feretro è stato poi trasportato al Cimitero in forma privata e tumulato nella tomba di famiglia.
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