Un tunnel per Genova di Filiberto Dani

Un tunnel per Genova H traforo Bargagli-Ferriere Un tunnel per Genova Una galleria autostradale a due corsie bucherà la catena montuosa che strozza la valle di Fontanabuona (Dal nostro corrispondente) Genova, 21 settembre. Una città satellite di 30-40 mila abitanti con ima superfìcie di diecimila ettari disponibili per insediamenti residenziali e industriali: il futuro assetto della Fontanabuona, la vallata che corre parallela al mare per trenta chilometri alle spalle della Riviera di Levante, è legato alla realizzazione de! traforo Bargagli-Ferriere. Rompendo l'assedio della catena appenninica, che da secoli strozza la vallata, l'opera consentirà il collegamento diretto tra Genova e l'entroterra orientale e migliorerà (accorciando i percorsi) quelli con Busalla-SerravalleMilano e con Torriglia-Piacenza. Il traforo è lungo oltre due chilometri, cui si aggiungono altri due e mezzo di strada che completano il raccordo fra Bargagli (un paese abbarbicato sui tornanti della Scoffera, a settentrione di Genova) e Ferriere di Lumarzo, nell'entroterra di Chiavari. Il « via » allo scavo è stato dato nell'aprile del '68 dall'allora ministro delle Partecipazioni Statali Giorgio Bo. Se non vi saranno intoppi improvvi•si, l'intera opera — è notizia di questi giorni — sarà pronta entro la fine dell'anno. Sarà un'« autostrada a pedaggio » (il biglietto costerà cento lire), secondo la convenzione stabilita tra l'Ili e gli enti pubblici genovesi, che concorrono per metà alla spesa ai circa sei miliardi. In gallerìa, la larghezza della sede stradale è di nove metri e mezzo, con due corsie di tre metri e mezzo ciascuna e due marciapiedi di un metro; all'aperto, è di 16 metri con due corsie di 3,25 per ogni senso di marcia, più le banchine laterali. La Bargagli-Ferriere risponde ad un'antica aspirazione della Fontanabuona, dove gli uomini mal sopportano di continuare a fare i « pendolari », ben sapendo che una volta forato l'Appennino saranno le industrie ad andare da loro. Sono due le principali strade che attraverseranno la vallata: la statale 45, che partendo da Genova risale il corso del Bis agno, della Val Trebbia, tocca Bobbio e raggiunge Piacenza; e la statale 225, che parte da Chiavari seguendo per un tratto il corso dell'Entella e quindi quello tortuosissimo del torrente Lavagna (più di un autotreno è finito nelle sottostanti scarpate) per congiun. gersi alla statale 45 prima del passo della Scoffera. Il traffico su queste due strade è intensissimo: viene dal Piemonte, dalla Lombardia e dall'Emilia per aggiungersi a quello della Fontanabuona. Oggi, per raggiungere da Genova o da Chiavari i paesi disseminati nella valle bisogna percorrere il periplo vizioso delle due statali: complessivamente 63 chilometri di tornanti. Il raccordo Ferriere-Bargagli sarà la veloce scorciatoia che unirà a mezzavia le due strade, abbreviando il percorso di undici chilometri, ma soprattutto rendendolo molto più agevole, tanto da ridurre il tempo necessario a coprire l'intero tragitto a mezz'ora. Ma non è soltanto una questione di strade. Da tempo, infatti, la gente della Fontanabuona non era più sola a bussare nel diaframma appenninico: dall'altra parte Genova aveva risposto, certa di avere in quella vallata, a due passi dal centro, un enorme serbatoio di verde e di ossigeno. Era così sorto il « Comitato per la Fontanabuona » (urbanisti e socio-economisti), il quale aveva individuato la 'possibilità di creare un vero e proprio comprensorio tra i Comuni allo scopo di dar vita ad una città-satellite di 30-40 mila abitanti (contro gli attuali quindicimila, residuo di un esodo che si protrae da decenni) con insediamenti residenziali e industriali e con concrete possibilità agricole e turistiche nella fascia interna e montana. «Difficilmente — ha detto il sen. Giorgio Bo — un'opera pubblica ha in sé, come questa, gli elementi per condizionare positivamente lo sviluppo di un intero territorio ». Filiberto Dani 1 gptvf

Persone citate: Bobbio, Giorgio Bo