Scoprire in tempo utile le insufficienze renali di Angelo Viziano

Scoprire in tempo utile le insufficienze renali Congresso dei nefrologi italiani a Fiuggi Scoprire in tempo utile le insufficienze renali Oggi è diventato possibile rivelare i casi gravi al loro inizio, mediante i cosiddetti « check-up mirati » - Difficoltà di ricorrere alla dialisi ospedaliera o al rene artificiale in casa - Nuove conoscenze (Dal nostro inviato speciale) Fiuggi, 18 settembre. Specia'.isti delle malattie dei reni di tutta Italia sono oggi convenuti in questa serena oasi idrotermale per l'XI Congresso nazionale della Società italiana di nèi'rologia. Vi partecipano pure studiosi di scuole svedesi e francesi, con le quali' alcune nostre hanno intrecciato diretti rapporti di collaborazione. Ha aperto il convegno, con una magistrale relazione, il prof. G. Monasterio, clinico medico di Pisa; quindi si è passati alla « Tavola rotonda » presieduta dal prof. E. Fiaschi, patologo medico di Padova. Tema: il trattamento « conservativo » dell'uremia cronica, ossia dell'insufficienza renale giunta allo stadio terminale, irreversibile. In altre parole si tratta degli sforzi terapeutici d'ordine farmacologico e dietetico per rinviare il più possibile il ricorso ai mezzi di salvezza estremi: ' la dialisi, cioè l'applic'a"zione periodica del rene artificiale e il trapianto del rene. Vi sono notizie incoraggianti al fine di poter transitoriamente meglio sopperire all'ancora scarsa disponibilità dei reni artificiali, che pone di fronte a tanti ardui problemi tecnici e morali per la scelta dei pazienti. Ogni anno in Italia circa duemila nuovi pazienti renali vanno incontro alla necessità di tali terapie, avendo i propri reni ormai perso ogni capacità funzionale. Incidentalmente annotiamo che oltre a moltiplicare i centri di dialisi e favorire pure l'applicazione dei reni artificiali portatili (a domicilio), bisogna cercare in tutti i modi di scoprire agli inizi o quasi i possibili candidati alla cronicizzazione di lesioni renali. Tali candidati sono sospettabili sulla base di taluni processi morbosi sofferti inerenti il rene, ma anche in rapporto a morbi extrarénalì in atto che talora possono ripercuotersi sui reni. Altro dato importante da tenere presente è che. l'insufficienza della funzione renale ha inizialmente uno stadio * spoglio di disturbi palesi; poiché per molto tempo, mentre il rene va distruggendo di porzione in porzione le sue mirabili strutture, suppliscono ancora le parti residue. Se il soggetto ricorda qualche suo antecedente morboso può essere' messo in guardia con utili esami precauzionali oggi disponibili. Ecco un caso da « check-up mirato ». Esso potrebbe essere suggerito da un semplice esame di orina (da eseguirsi annualmente) nel caso del riscontro di albumina. Le conoscenze attuali sono assai modificate rispetto ad un tempo. Ad esempio è considerata marginale la ritenzione di urea nell'organismo (comunemente dosata con la determinazione dell'azotemia); mentre ben maggiore rilievo si dà ad altre sostanze, come la metilguanidina, che si accumulano nei liquidi organici. Anch'esse provengono dalla, distruzione delle proteine e quindi la dieta del paziente renale è ancora basata sulla restrizione dell'apporto proteico; però ben diversi sono i concetti che ora guidano questa limitazione, che non deve essere indiscriminata. Essa deve tener conto delle necessità di fornire giornalmente al paziente una determinata quantità di aminoacidi essenziali. Di qui due presupposti: il primo sull'inutilità ed anzi sulla pericolosità di restringere l'apporto delle proteine animali ( carne, pesce, latticini, uova) quando il rene, pur sofferente, è ancora in grado di eliminare le scorie. 11 secondo — qualora la gra vita della lesione imponga una restrizione — è la necessità di graduare le limitazioni soprattutto sulle proteine di provenienza vegetale. La terapia medica non si esaurisce tuttavia nel prescrivere una corretta restrizione proteica con elevato apporto di calorie, in quanto parte dei disturbi di questi ammalati sono legati ad alterazione dell'equilibrio dell'acqua e dei sali nell'organismo. Nota da tempo è la, necessità di limitare l'apporto del cloruro di sodio (sale di cucina) al cui accumulo nell'organismo, per la ridotta capacità di eliminazione con le orine, sono dovuti gli edemi ed in parte anche l'aggravamento o la comparsa dell'ipertensione arteriosa. Anche questa restrizione va tuttavia regolata caso per caso, in quanto in talune evenienze si può verificare diversamente un'eccessiva perdita di sale con le orine, con gravi sintomi generali. E' stato cosi sottolineato stamane da Trager (di Lione) e Mioli (Bologna) come determinate nefriti comportino adcldciurcmcqrNlh" addirittura un'eccessiva perdita.tìi sodio e quindi in tali casi possa talora prospettarsi l'eventualità opposta, e cioè di aumentare l'apporto del cloruro di sodio". La terapia dietetica può inoltre essere integrata da una serie di altri presìdi terapeutici che permettono di controllare, spesso efficacemente, le numerose complicazioni di questa malattia, quali la ipertensione, le alte razioni delle ossa eccetera. Nuove possibilità di controllare gli effetti della dieta si hanno mediante esame bio¬ chimico di particelle muscolari prelevate dalla coscia mediante ago (relatore L. Campanacci). - Non si deve però neanche attendere troppo prima di ricorrere a questi mezzi, in quanto l'esperienza — come hanno sottolineato 1 professori Antonio Vercellone e G. Piccoli, di Torino — ha dimostrato che la dialisi può fornire risultati migliori se l'organismo non è già stato troppo a lunfio defedato dall'intossicazione Angelo Viziano

Persone citate: Antonio Vercellone, Fiaschi, L. Campanacci, Mioli, Trager

Luoghi citati: Bologna, Fiuggi, Italia, Padova, Torino