Applaudita (dagli amici) la commedia della Sagan di Loris Mannucci

Applaudita (dagli amici) la commedia della Sagan «Un piano sur l'herbe» a Parigi Applaudita (dagli amici) la commedia della Sagan (Nostro servizio particolare) Parigi, 16 settembre. Un piano sur l'herbe, la nuova commedia di Frangoise Sagan, è stata rappresentata ieri sera al teatro « L'atelier » dinanzi ai critici ed al tout Paris delle anteprime. I primi sono reticenti, il secondo è apparso invece entusiasta, ma era composto di invitati, moltissimi dei quali amici della scrittrice. Fra essi si notavano l'ex marito Bob Westhof, Maria Callas in mantella di visone e ingioiellata, Melina Mercouri, Michèle Morgan, Juliette Greco, Micheline Presle, i baroni Rothschild, l'accademico Marcel Achard e la moglie, il drammaturgo Armand Salacrou e parecchi attori. Una serata mondana. L'argomento di Un piano sur l'herbe rivela un certo rimpianto della gioventù, talvolta un po' di acredine verso i giovani dei quali non si fa più parte. Ed ancora una volta, come nei precedenti lavori, Francoise Sagan porta alla ribalta il proprio « piccolo mondo »: una ricca signora, il suo amante pittore da poco, un filosofo ubriacone, Maud, bella quarantenne che non si rassegna ad invecchiare, ha l'idea di invitare nel suo castello della Turenna i giovani che furono suoi compagni all'epoca tlella gioventù e coi quali era stata felice. Perciò è stato detto ironicamente che la commedia si potrebbe intitolare Vent'anni dopo, come il celebre romanzo di Alessandro Dumas. I vecchi amici arrivano uno dietro l'altro: sono tutti diversi da quello che Maud si era immaginata. E malgrado i vecchi dischi non riescono a ricreare l'atmosfera dei loro vent'anni. Dalle conversazioni trapela la nostalgia, vengono emesse sentenze banali che vorrebbero essere lapidarie: « La sensualità ha l'apporti molto lontani con l'estetismo », « Sono spesso coloro che hanno meno gioito della vita ad aver paura della morte », « Incominciate ad infastidirci, voi giovani, col vostro corpo snello e le vostre rivolte ». Alcune battute non mancano di volgarità. Soprattutto con un'intima speranza Maud ha invitato i vecchi amici: rivedere Jean-Loup, grazioso poeta del quale era stata innamoratissima; ma il poeta è diventato un dirigente d'azienda, persona importantissima che parla dei suoi affari, di ristoranti di lusso, della propria automobile, dei figli. Dinanzi a quell'individuo insulso, tanto diverso da quello che aveva amato, Maud prova tanta delusione da recidersi le vene. E' salvata dal pittore suo amante che la consolerà trascinandola nel vizio. Loris Mannucci

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